Analisi bilanci #1: Mintos

Con questo articolo volevo inaugurare una breve serie di contributi riguardanti delle piccole analisi sui degli ultimi anni delle varie piattaforme di p2p lending su cui investo (e non).

Ho pensato di iniziare, assieme al mio amico Leonardo Pinna con cui ho collaborato su una serie di video in tema sul suo canale, con il bilancio della piattaforma ad oggi principale nel panorama p2p lending: Mintos.

Innanzitutto trovo importante sottolineare come questi bilanci devono essere letti tenendo conto di un’importante distinzione fra due tipi di operatività: chi si occupa del semplice servizio di marketplace e chi si occupa anche della gestione del mercato dei singoli prestiti. Mintos fa parte del primo caso e, come vedrete quando presenterò i dati di altre piattaforme che invece si occupano anche direttamente della parte operativa, ha volumi apparentemente inferiori se confrontati a piattaforme appartenenti al secondo caso. Questo non vuol dire cioè che l’attività e l’affidabilità di Mintos siano per forza inferiori a Viainvest o Robocash (come mostrerò più avanti), semplicemente bisogna stare attenti a non confrontare mele con pere.

Lascio innanzitutto link al relativo video, effettuato in collaborazione con l’ottimo youtuber Leonardo Pinna, dove presentiamo nel dettaglio le voci del bilancio Mintos del 2018:

Qui sotto invece ripropongo le principali voci aggregate del bilancio in oggetto, mostrando anche l’andamento storico dal 2015 (anno di fondazione), per permettere un confronto intuitivo sull’andamento nel corso degli anni:

 DATI IN MIGLIAIA DI €20152016201720182019
      
Ricavi da commissioni505212.1384.647 
Stipendi-56-323-758-1.535 
Altre spese amministrative-85-344-1.037-2.841 
Altri ricavi e perdite-3-36-146-257 
      
Utile/perdita dell’anno-94-18119613 
      
Crediti21152778889 
Attività immobilizzate67169584571 
      
Cassa3622127090 
      
Debiti4457715770 
      
Equity406475716781 

Mintos come scritto è una società che guadagna sulle commissioni generate dall’inserimento nel proprio marketplace dei prestiti originati dalle finanziarie di cui potete trovare elenco nel sito.

Come è noto, ed è intuibile dalle statistiche di volumi di prestiti che ci presenta la stessa Mintos, la crescita di tali volumi è stata costante durante la sua attività e questa è comunque una buona cosa per la prospettiva di tenuta. Sempre da tali statistiche, si può notare che anche il 2019 ha portato ad un ulteriore aumento dei volumi, ed è facilmente prevedibile la cosa si riperquoterà con un ulteriore aumento dei ricavi di questa piattaforma nel bilancio che uscirà fra qualche mese, vedremo se meno o più proporzionale rispetto all’aumento dei costi o degli investimenti.

Come anche spiegato nel video, Mintos nel 2018 ha investito molto sia in aumento del personale (di quasi 2,5 milioni di euro) e sia nelle altre spese operative, cosa che ha fatto lievitare i costi in quell’anno leggermente di più rispetto all’aumento delle vendite. Tale situazione è il motivo principale del risultato finale di periodo relativamente basso, nonostante appunto l’incremento di volumi di attività del sito.

La somma di cash e crediti a breve è leggermente superiore ai debiti a breve, segno che al momento la situazione sembra essere quasi “in pari” nella sua capacità di assolvere le normali obbligazioni operative (indice di copertura a breve = 1,27).

Mintos è poi ancora in una situazione di solidità patrimoniale “normale/leggera”: il rapporto fra equity e non current asset è pari a 1,36. Non ha quindi problemi rilevanti di coperture se l’attività prosegue ordinatamente, ma (a fine 2018) non ha ancora passato la fase di start up e accumulato quelle riserve finanziarie necessarie a supportare una grossa crisi, vedremo i risultati del bilancio 2019.

Attenzione! Questo ricordo ancora NON vuol dire che tutti i buyback dei prestiti che trovate su Mintos sono poco a rischio: Mintos infatti NON si sostituisce ai loan originators quando questi hanno problemi finanziari. Come vedremo in altri articoli di questa miniserie, piattaforme che dovranno anche sostenere i rischi dei mancati pagamenti da parte dei richiedenti dovranno avere di solidità patrimoniale più alti di Mintos e risorse ben più consistenti. L’obiettivo dell’analisi della solidità di Mintos deve essere quello di analizzare le prospettive di attività della sola piattaforma e sito web, cosa comunque necessaria affinchè i nostri investimenti vengano remunerati secondo le previsioni che ci attendiamo, senza intoppi e ritardi dovuti a problemi di gestione.

Si vedrà con il bilancio 2019 (che uscirà fra maggio e giugno di quest’anno) se Mintos sarà riuscita ad aumentare gli utili mettendo a frutto gli investimenti fatti nei due periodi precedenti e se riuscirà a dare ancora più sostanza alle sue riserve.

Nel frattempo… fatemi pure sapere nei commenti se questa serie può essere interessante per i lettori e cosa vorreste magari analizzassi nei relativi articoli futuri.

5 commenti
  1. Graziano
    Graziano dice:

    Molto molto interessante. Direi essenziale per chi vuole approcciarsi in modo professionale al mondo del p2p. Grazie. Attendiamo sempre una convention sul mondo p2p.

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    • Gianfranco De Capua
      Gianfranco De Capua dice:

      Ottima iniziativa. Sarebbe interessante anche una valutazione e comparazione tra chi si occupa di social lending o peer2peer lending in Italia con chi fa la stessa attività all’estero. L’importante è però attenersi strettamente a chi fa effettivamente peer2peer lending tralasciando, in questo caso chi si occupa di crownfunding. Grazie

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  2. andreadanielon
    andreadanielon dice:

    ciao. ho una domanda che mi gira da un po nella testa. sapresti spiegarmi esattamente il borrower APR cosa sarebbe? perché non ho trovato articoli a riguardo su mintos e la descrizione non la capisco. è un fattore di rischio da tenere in considerazione quando si sceglie l’investimento? ci sono APR a 0% e altri a 700%. non capisco a cosa si riferisce. attualmente sto spostando molte risorse su finko perchè sembra al momento solida e senza troppi ritardi e sopratutto con interessi molto alti (inversione di trend dell’ultimo periodo del 2019 o semplice maggiore rischio a cui sottoporsi?). ma il loro APR si aggira tra il 200 e il 500% . e davvero non capisco se tenerlo in considerazione quando scelgo su chi investire oppure no. grazie

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  3. p40l0m4r
    p40l0m4r dice:

    L’APR è sostanzialmente il Taeg (ma annualizzato!, calcolato su 12 mesi) a carico del richiedente per il prestito in oggetto. Non è in sè e per sè indicativo del rischio di prestito se il prestito ha buyback. Se non ha buyback più è alto, più c’è il rischio per il rimborso.
    Per finko consiglio sempre di guardare i bilanci dei loan originators che lo compongono per farsi un’idea del rischio.

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