Risultati Maggio 2022

Eccoci arrivati ad un nuovo report mensile sul p2p lending e cripto, quello di maggio. Il mese, come vedrete anche nei grafici dei miei profitti mensili è stato il peggiore da due anni a questa parte. La causa del risultato negativo è stata una sola: il crollo della blockchain Terra. Ne parlerò in questo articolo, sulle cause che hanno portato a questa sorta di catastrofe nel mondo cripto e aggiungendo mie considerazioni a riguardo del mondo de.fi.

A seguito dell’ondata di sfiducia (che sarà momentanea!, ma comunque segnerà questo periodo), investire nella de.fi. oggi non lo trovo più conveniente. Ho perciò liquidato moltissime posizioni che avevo e ho spostato in altri assets.

In questo momento nel mondo cripto opero solo con posizioni di holding in bitcoin ethereum e binance coin, in attesa si calmino le acque. Tutto il resto l’ho tolto e questo credo sarà l’ultimo report, per un pò di tempo, in cui mi occuperò di lending e staking di criptovalute.

Passiamo perciò ai numeri. Sono ora arrivato al 39^ mese di investimenti, da quando ho aperto il blog. In totale in questo mese, i profitti complessivi da interessi sono stati di -1.161€, ripartiti fra 518€ da p2p “classico” e -1679€ da staking/lending in cripto. Di seguito la solita tabella di dettaglio con tutte le piattaforme:

rendimenti p2p lending

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TERRA STATION

Parto subito con la nota dolente. Cosa è successo su Terra Station? E perchè è venuto giù tutto? Era evitabile? Ho agito correttamente nel tempo?

Per chi ancora non lo avesse saputo, nei giorni fra l’8 ed il 10 maggio il valore di Luna (il token principale della blockchain Terra) e, soprattutto, la relativa stablecoin UST, hanno avuto un crollo di valore, tale da far innescare una spirale di sfiducia generale fra i suoi investitori, che hanno continuato a vendere i loro capitali. Vendendo continuamente, il valore di entrambi si è praticamente azzerato nel giro di tre giorni (solo ad inizio anno LUNA quotava anche 120$!), lasciando con un pugno di mosche tutti quelli che ancora possedevano tali cripto (io compreso :),in parte).

La causa scatenante di tutto ciò sembra essere stata due fondi di investimento in criptovalute, che detenevano grandi quantitativi di moneta ed avevano interessi in blockchain diverse da Terra. Hanno organizzato delle vendite allo scoperto utilizzando i propri ingenti fondi a collaterale, facendo saltare i valori di equilibrio di Terra.

Il funzionamento dell’ecosistema era che a forti ribassi del token LUNA, procedure automatiche acquistavano gli stessi token LUNA utilizzando la stable coin UST. In quel modo si sosteneva il prezzo di LUNA e si sarebbe dovuto fermare il ribasso del valore. Questa era una delle procedure che nei piani avrebbe dovuto dare stabilità a tutto l’ecosistema e uno dei cardini del successo che ha avuto negli ultimi mesi. Tutto però si è inceppato perchè tali fondi, attraverso operazioni che avevano l’unico scopo di destabilizzare la blockchain, hanno venduto enormi quantitativi di LUNA, troppo alti.

Il sistema, ricomprando LUNA attraverso gli UST, non solo non è riuscito a ristabilizzarne il valore (contemporaneamente molti investitori vendevano in seguito al crollo e tutto il riacquisto non bastava), ma ha anche fatto crollare il prezzo dello stesso UST, perchè pur essendo una stable, se si continua a vendere perde anch’essa di valore. L’equilibrio dopo ciò è letteralmente saltato, moltissimi capitali sono usciti dalla blockchain, decretandone la fine, azzerandone i valori.

rendimenti de.fi.

L’ecosistema dopo questo fatto sembra, infatti, sostanzialmente morto. LUNA dopo qualche giorno è tornata sì ad essere quotata dagli exchange (ora è risalita attorno ai 6$), ma la fiducia degli investitori nella stabilità è ormai saltata: nessuno vede più un gran futuro in questo ecosistema, non vedendolo più come particolarmente sicuro.

Ed io?

Se vi ricordate, avevo iniziato prima di giugno a diminuire la mia quota in LUNA. Ma non per rischi legati alla sicurezza, per voci legate alla sostenibilità finanziaria per reggere tutti i movimenti di credito de.fi. dei token della blockchain. E, inoltre, all’epoca avevo ancora molti in UST su Anchor.
Ad inizio mese ho ricominciato a prelevare fondi, ma poca roba: mai mi sarei aspettato un epilogo del genere.

Attorno all’8 giugno, quando LUNA ha subito il primo crollo, ho convertito in bitcoin una grossa parte, accettandone una perdita parziale, azzerando il conto in Terra Station e lasciando circa 2.000€ su Anchor. Il ribasso del valore di un token ci sta, anche se pesante. Non ho mai considerato profitti registrabili nel blog quando questo acquista valore, non ho perciò considerato necessario inserirne le perdite quando il valore è qui calato. Ma ho lasciato 2.000€ di stablecoin su Anchor.

Ecco, qui è stato l’errore, che dovevo magari prevedere: gli UST hanno perso circa il 60-70% del loro valore in poche ore, e solo in quel momento ho scelto di convertirli in Bitcoin, subendo una perdita di circa 1.700€, euro più euro meno. Questi li consideravo sì come capitale “a valore unitario stabile” messo in lending Anchor. Questi quindi li inserisco come perdita nel blog.

Cosa penso ora della de.fi?

Penso che il colpo alla fiducia nella de.fi. dato dal crollo di Terra, sia stato bello grosso. Nonostante veda ancora la de.fi come uno strumento che accumulerà importanza nel futuro, lo metto in “parcheggio” per qualche mese.

Parto col dire che non mi sento ancora, nel mondo cripto, così esperto da valutare gli scenari macroeconomici in modo professionale, ma scrivo comunque qualche mia impressione.

Il colpo di Terra è stato importante per due motivi:

  • Era uno degli ecosistemi a valore di capitalizzazione più alto. Per molti era ormai arrivata ad essere una delle “too big to fail”. In tanti nel tempo sono arrivati a criticare il sistema e la struttura della sua stablecoin, ma nonostante ciò aveva scalato la “classifica” delle capitalizzazioni e non era considerata da nessuno come una “shit”. Tanti detrattori che hanno avuto alla fine ragione, ma il tonfo fatto ha bruciato comunque capitali importanti.
  • Il crollo ha coinvolto una stablecoin, che avrebbe dovuto, nello scopo, avere un valore ancorato al dollaro. Indipendentemente dal metodo con cui tale valore ne fosse ancorato. E ciò invece non si è confermato ad una perdita ingente del valore del token di riferimento. Il problema è che non si sta parlando di una stablecoin qualsiasi, ma di quella che era arrivata quinta come capitalizzazione ed una delle più utilizzate in tutto il mondo de.fi.. Cioè, se crolla una altcoin, pazienza, ne verrà subito un’altra. Quando invece va a crollare una stablecoin è un problema: la stablecoin per sua natura dovrebbe operare come “ancora” di liquidità. Per liquidare una alt in de.fi in attesa di nuove operazioni si usano delle stable. E per bilanciare il portafoglio di rischio in momenti di particolare fluttuazione dei prezzi si usano stable. Insomma il valore di una stable consolidata era considerato “sacro” e affidabile (dai meno esperti almeno). Da oggi non sarà più così: occorrerà analizzare bene la bontà anche delle stable.

Citando un tweet che mi è piaciuto molto:

“Oggi (9 maggio) abbiamo scoperto che: 1 Bitcoin = 1 Bitcoin, 1 Cardano = 1 Cardano, 1 Dollaro = 60 centesimi”.

Analizzare la bontà delle stable in realtà è un lavoro che comunque andava fatto sempre. Io stesso dico che per il p2p, anche sulle piattaforme considerate generalmente come più sicure, occorre sempre analizzare approfonditamente. Ma sulle cripto, a carte scoperte, mi sono accorto di aver razzolato male.

Trovare però informazioni “ufficiali” nel mondo cripto è molto più difficile. Il mondo cripto non segue le stesse regole di pubblicità delle informazioni che ha oggi il p2p. Soprattutto nel mondo de.fi. la regolamentazione cozza un po’ con il principio base della “decentralizzazione”: la regolamentazione è un controllo, ed un controllo centrale dato da un ente che sia in grado di certificare il rispetto di procedure. Come può questo incastrarsi nei principi della de.fi? Ad oggi non ho la risposta.

Oggi per avere informazioni ci si affida ad esperti “decentralizzati” :). Ma chi garantisce nella correttezza delle informazioni, se non c’è modo di verificare in ufficiale? E’ una domanda a cui mi dovrò dare risposta.

Come io dovrò darmi una risposta, anche molti investitori si dovranno dare una risposta. E fino a che questa risposta non sarà disponibile alla grande massa degli investitori, il mondo de.fi. (ma anche ce.fi, che alla fine gli si ricollega) subirà il colpo del crollo di Terra. Poi si riprenderà… ma intanto…

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CELSIUS

Uscirò a breve anche da Celsius, sembra sia stato molto esposto sul token di LUNA e lo vedo come un grosso fattore di rischio.

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Finita la filippica sul mondo de.fi., passo alle solite note del mondo p2p lending:

P2P LENDING E CROWDLENDING

Ripartiamo poi con il classico elenco degli avvenimenti maggiori accaduti nel mese sulle piattaforme di p2p lending e di crowdlending dove investo. Ricordo sempre che se vi interessa iscrivervi in qualcuna di queste piattaforme, potete approfittare dei bonus dedicati nella sezione Bonus per investitori! Così aiuterete anche il blog di P2P-Italia con un riconoscimento economico!

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MINTOS

Importante novità in Mintos, che lancia uno strumento finanziario che da qui a luglio andrà a sostituire tutta l’attuale modalità di sottoscrizione di prestiti oggi in vigore. Ha lanciato le cosiddette “Mintos notes“.

mintos notes

Da qui in avanti, partendo da tre loan originator, per poi coprire il 100% delle emissioni nella piattaforma, l’investitore investirà in questi Mintos notes. Ho per ora brevemente raccolto qualche informazione, ma dovrò approfondirli meglio.

Sostanzialmente, sono strumenti finanziari che opereranno interamente secondo le procedure e le garanzie della normativa Mifid. Non si investe più direttamente nei prestiti, ma in strumenti finanziari che riproducono il risultato di tali prestiti, ma avranno un loro ISIN, le loro emissioni saranno controllate dal regolatore (con una protezione del capitale di 20.000€, su cui devo approfondire) e ci sarà un minimo di investimento di 50€. I debitori resteranno sempre il loan originator o una SPV apposita in alcuni casi in cui il loan originator avrà difficoltà normativa a operare al posto del richiedente finale in casi di non pagamento.

Le notes avranno valore di 0,01€ ciascuna, in modo tale da rendere il più fluido possibile l’investimento e la liquidazione dell’investitore ed il minimo acquistabile sarà di 5.000 notes (0,01€ * 5.000 = 50€).

Last, but not the least, verrà applicata una trattenuta del 20% alla fonte sui rendimenti girati agli investitori (non diminuibile per gli investitori italiani). Questa trattenuta, sarà poi riportabile a credito dalle nostre tasse nella dichiarazione 730.

Come detto non ho avuto il tempo sufficiente a disposizione per approfondire ancora l’argomento e dargli una valutazione. Certo è che Mintos si conferma come piattaforma molto innovativa del settore. Per ora ho bloccato tutti gli autoinvest, in attesa di comprendere meglio la situazione.

E’ chiaro che una tutela maggiore e quella che sembra una copertura di capitale sono argomenti a favore molto importanti. Sembra queste Notes siano in tutto e per tutto obbligazioni scambiate nel mercato di Mintos, che riproducono come sottostante i prestiti emessi dai loan originator e coperte da loro stessi. Ma devo chiarirmi bene come funziona la copertura (ed il buyback??), cosa può succedere ai tassi di interesse nominali ed il funzionamento delle emissioni e del controllo.

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TWINO

Brutta notizia su Twino: il piano di rimborso dei prestiti russi, secondo le normative di quella nazione sui flussi di denaro verso i paesi “ostili”, verrà allungato fino a 3 anni. Trovo molto discordante questa decisione rispetto a quanto prospettato a marzo, dove sicuramente non si poteva non prevedere uno scenario come quello attuale. Non contesto ovviamente la decisione, date le ben note limitazioni di passaggi finanziari da e alla Russia. Ma perchè progettare a Marzo una sospensione di 6 mesi garantendone dopo il rimborso??

Il piano di rimborso del capitale (gli interessi sono sempre versati ed incassati) prevede un rimborso massimo di 10 milioni di rubli per mese, secondo i decreti emessi in Russia, da ricevere da Twino che lo redistribuirà agli investitori pro quota sul loro importo di possesso di prestiti da ricevere. C’è la possibilità di richiedere di essere inseriti in una waiting list di rimborso anticipato, nel caso risultassero dei surplus durante questo periodo per eventuali motivi di novità regolamentari. Tale possibilità è concessa attraverso una richiesta al supporto di Twino. Io ho subito richiesto di essene inserito. Gli autoinvest li avevo già stoppati, resto in attesa delle evoluzioni.

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ESTATEGURU

Purtroppo su Estateguru è un periodo di aumento dei rallentamenti dei progetti e anche il mio XIRR ne risente. Questo mese è stato relativamente positivo comunque se guardo i soli interessi incassati, sono arrivato a 73€, ma sto continuando a ridurre l’esposizione in questa piattaforma, per dedicarla ad altre con rendimenti maggiori (Afranga e Capitalia su tutte oggi).

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CAPITALIA

Una luce nel buio di questo mese è data da Capitalia. L’ultima piattaforma di crowdlending dove ho iniziato ad investire si sta finora comportando bene, i 3 progetti in cui ho investito vengono regolarmente rimborsati (2 sono di tipo full bullet, quindi ne incasso ora solo interessi, mentre uno è amortising, quindi anche la parte di quota capitale). Gli incassi, come sapete se avete letto la recensione Capitalia review, arrivano direttamente nel mio conto corrente, senza passare da un conto investimento esterno. Per ora anche i rendimenti sono ottimi e considerando l’esperienza ed il track record di Capitalia, penso sarà una delle piattaforme che in futuro mi daranno più soddisfazione.

capitalia project

Volete provare la piattaforma? Leggete la recensione ed iscrivetevi da qui!: Capitalia iscrizione

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ROBOCASH

Nulla di nuovo invece su Robocash. Prendo qualche rendimento in meno degli scorsi mesi, 58€, a causa dei miei prelievi recenti che ne hanno diminuito il capitale investito. Ma tutto sempre regolare.

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LENDERMARKET

Un nuovo loan originator ha iniziato a listare i propri prestiti in Lendermarket. Si tratta di Credory, una finanziaria estpone che opera nei finanziamenti a piccole e medie imprese. La particolarità è che eroga finanziamenti solamente a richiedenti che mettono immobili come collaterale. Il rovescio della medaglia è invece che i tassi di interesse sono nettamente inferiori a quelli di Credistar. Se con Credistar in Lendermarket troviamo prestiti dal 12 al 15% di interesse oggi, con Credory si va all’8 al 9,5%. Insomma, per ora io resterò sui più allettanti rendimenti di Credistar.

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AFRANGA

Ancora una volta, anche Afranga è sempre iper regolare nel versare i 14% di interesse che offre per i propri prestiti in questo periodo. I ritardi di questi prestiti sono sempre più alti della media, ma come sapete ci riconoscono interessi anche per il periodo di ritardo, quindi ne sono ben contento. Vi siete persi come funziona la piattaforma Afranga? Venite a leggerne la recensione: Afranga review.

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LENDSECURED

Lendsecured cambia brand e diventa Lande Finance. In realtà è una fusione di due brand già esistenti e che lavoravano in collaborazione: Lendsecured si occupava della raccolta fondi dagli investitori e Lande era l’interfaccia per le aziende agricole richiedenti. L’operazione di fusione riunisce semplicemente sotto un’unica organizzazione queste due funzioni, da ora investitori e richiedenti si interfacceranno solamente con un unico soggetto: Lande. Lato investimenti, non mi risulta cambierà assolutamente nulla. Per conoscere come funziona Lendsecured, leggi la mia recensione: Lendsecured review

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VIAINVEST

Novità anche in Viainvest: sono finalmente tornati i prestiti al 12%!, che mancavano veramente da tantissimo tempo. Tutto questo segue il trend di rialzo generico dei tassi in seguito alla crisi russo-ucraina. Io ne ho approfittato per depositare altri 1.000€.

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VARIE

Il discorso Terra Luna ha praticamente monopolizzato la mia attività di maggio lato investimenti. Ora mi concentrerò molto più sul p2p lending per qualche tempo, quindi anche nel blog credo vedrete nuove recensioni in merito ed aggiornamenti delle vecchie, nei prossimi mesi.

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Profitti Mensili

Il mio portafoglio p2p

Celsius – Come investire in lending su criptovalute

In questa nuova recensione parlo per la prima volta di una piattaforma specializzata in lending di criptovalute: Celsius.

Celsius network è una vera e propria piattaforma di lending Ce.Fi., cioè di finanza centralizzata. Essa si occupa di ricevere da noi, a prestito, criptomonete, riconoscendoci degli interessi. Allo stesso tempo ci permette anche di ricevere a prestito delle cripto, chiedendoci sempre interessi in cambio. Il “cuore liquido” di questa piattaforma è un token: Celsius (CEL), uno smartcontract ERC-20 che opera nella rete Ethereum e viene utilizzato principalmente per generare interessi e scambiare prestiti. Parlando spicciolo, sarà l’unità di misura con cui riceveremo interessi (poi convertibili in euro) se depositeremo cripto in questa piattaforma e rappresenterà il “contratto” concreto di scambio che certificherà le nostre transazioni nelle blockchain.

Sono venuto a conoscenza di Celsius quando stavo cercando delle piattaforme per mettere a rendita Bitcoin ed Ethereum, che non mi comportassero grossi lavori in termini di gestione e monitoraggio dei valori (come invece accade nelle pool) o particolarmente costose in termini di fee, tali da annullarmi i profitti.

Vi descrivo in questo articolo le varie funzionalità e opportunità.

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COS’E’ CELSIUS NETWORK

La piattaforma è attiva dal 2018, fondata da Alex Mashinsky (l’inventore della tecnologia VoIP, colei che ci permette di telefonare utilizzando la rete dati) e Daniel Leon. Celsius ha sede principale statunitense, ma con molti altri distaccamenti nel mondo, le cui principali a Tel Aviv e Londra.

Attualmente su Celsius è possibile depositare le seguenti cripto: Bitcoin e WBitcoin, Ethereum, BinanceCoin, Litecoin, Ripple, Terra, AAve, MATIC, EOS, Cardano, 1inch, Uniswap, Bitcoin Cash, Bitcoin SV, Stellar Lumens, Dash, Polkadot, USDT, USDC, Binance USD, e qualche altra minore. La lista di cripto disponibili non è enorme, ma comprende comunque quasi tutte le valute principali.

Voglio mettere subito l’accento che Celsius è una piattaforma di Finanza Centralizzata. Quando noi investiamo in Celsius, stiamo di fatto prestando le nostre cripto (Lending) alla società che gestisce Celsius (Celsius Network LLC). E’ importante conoscere questo perchè, per chi è abituato ad operare in De.fi., prestando le nostre cripto ne abbiamo sempre la proprietà, ma il possesso viene delegato a tale piattaforma. Nella De.fi, quando investiamo è nostro anche il possesso! Questo è un elemento di rischio in più rispetto alla De.fi, ma che sostenendolo ci permette di avere vari altri vantaggi.

Il vantaggio principale di utilizzare Celsius è la possibilità di rendere profittevoli, in termini di interessi, anche criptovalute dove risulta molto complicato o molto costoso mettere a rendita nella De.fi. (come Bitcoin ed Ethereum). Io, oggi, lo uso principalmente per queste due valute. In De.fi, infatti, mettere a rendita Bitcoin comporta il fatto di effettuare varie conversioni in differenti blockchain ed occorre una certa esperienza per comprenderne bene il funzionamento e minimizzare i costi di commissione. Per Ethereum, oggi, le fee di commissione per gli invii fra indirizzi e di messa in staking (o in pool) sono letteralmente folli!.

Con Celsius è possibile mettere a rendita semplicemente inviando le nostre criptovalute nella piattaforma, sostenere solamente le spese di invio da un indirizzo ad un altro della stessa blockchain e… basta!

La piattaforma di Celsius è utilizzabile sia web, sia tramite app mobile. Non riesco a capire perchè, ma alcune sezioni sono disponibili solamente nell’app mobile. Quindi in caso siate interessati ad investirci, vi consiglio di scaricarvi l’apposita app nel cellulare da Apple store o Google play.

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INVESTIRE CRIPTOVALUTE

Per mettere a rendita le nostre criptovalute su Celsius la procedura è abbastanza semplice. I passaggi consistono nel depositare le criptovalute desiderate nel proprio account di Celsius (in un indirizzo che però è di Celsius!) e, successivamente, abilitare il flag di Earning per cominciare ad ottenere interessi.

Nel dettaglio, si devono depositare le criptovalute nella sezione “Receive” della piattaforma.

Inizialmente dovremmo cliccare sul bottone “Add New Coins” per “abilitare” la ricezione della cripto desiderata nel nostro conto di Celsius dedicato. Tale coin verrà quindi mostrata nella lista della tabella che riporto qui sotto e verrà reso disponibile l’indirizzo dell’account dove inviare la cripto posseduta. Cliccando su “View and copy Address” comparirà l’indirizzo alfanumerico dove inviare (dal nostro wallet o altra nostra piattaforma) il quantitativo desiderato di cripto da mettere a rendita in Celsius.

p2p-investing-celsius-review-crypto-lending

Nel momento in cui la cripto inviata arriverà nel wallet (generalmente qualche minuto al massimo), vedrete alimentarsi il Balance con la quantità ed il controvalore spedito. Da qui, semplicemente abilitando la “barra viola” dell’Earning, subito di fianco, sarà possibile iniziare a raccogliere gli interessi.

Le % di interessi che riceveremo cambiano da moneta a moneta.

Una volta abilitate, la stessa lista delle nostre cripto a rendita potrà essere vista direttamente anche nella home del sito, come vi mostro nell’immagine qui a destra.

Gli interessi sono riconosciuti settimanalmente, in Token Celsius. Sempre nella home è possibile notare lo storico delle transazioni e degli interessi ricevuti.

I token Celsius (CEL) che riceveremo, se si sceglie di non volerli conservare, sono liberamente scambiabili in euro. Per fare ciò, è sufficiente prelevarli dall’account Celsius ad un proprio indirizzo di wallet privato o direttamente ad un exchange, per esempio su Bitstamp o Bitfinex, dove sarà possibile convertirli in euro.

Faccio notare infine che per mettere a rendita tali valute in Celisus Network NON occorre vincolarle! Potremo ritirare i nostri depositi in qualsiasi momento!

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RITIRARE I DEPOSITI / INVIARE PAGAMENTI

Ho pensato quindi di dedicare un piccolo paragrafo quindi anche a come poter prelevare cripto che avevamo precedentemente depositato e/o messo a rendita su Celsius. Che è, di fatto, la stessa funzione che permette Celsius di inviare pagamenti in criptovalute ad altri utenti.

Esiste una sezione apposita dell’app, la sezione “Send”, dove è possibile inviare le monete dal nostro account nella piattaforma Celsius ad altri indirizzi, fra cui, ovviamente, quello dei nostri wallet personali esterni.

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Per fare ciò è necessario, innanzitutto, per ciascuna moneta che vorremmo inviare, salvare l’indirizzo dove la vorremmo inviare. Lo si può fare nel riquadro evidenziato nella foto qui sopra. Tale salvataggio è un’operazione richiesta e permetterà di rendere sempre accessibile, in futuro, tale indirizzo per tutti i successivi invii. E’ possibile chiaramente salvare un qualsiasi numero di indirizzi. Ciò per permettere di inviare i depositi sia ai nostri indirizzi (come prelievo) sia indirizzi di altri utenti Celsius che ce lo potrebbero fornire (se dovremo inviare loro qualcosa). Raccomando sempre di verificare che l’indirizzo dove inviamo sia della corretta blockchain rispetto alla moneta che vorremmo spedire!!

Una volta selezionato l’indirizzo di invio, i passaggi sono classici di un qualsiasi trasferimento cripto: dovremo inserire il quantitativo da inviare e confermare la transazione (pagando le relative fee, che su Celsius sono sostanzialmente le classiche, nulla di molto extra).

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PRENDERE A PRESTITO CRIPTOVALUTE

Ecco poi un’interessante funzione che è disponibile su Celsius: la possibilità di RICHIEDERE un prestito in criptovalute.

E’ una funzione disponibile solo nell’app per cellulare di Celsius (non ho sinceramente capito perchè la cosa non sia possibile anche nella versione web). Qui potremo richiedere a prestito delle stablecoin; quindi attenzione, non tutte le cripto del database di Celsius, ma solo le stable, come . Ecco come si presenta l’app mobile:

Cosa dovremo fare per prendere a prestito criptovalute? Dovremo:

  • Bloccare su Celsius un determinato controvalore in altre nostre criptovalute (controvalore che sarà più alto del prestito che riceveremo)
  • Pagare un interesse periodico variabile al valore che riceveremo in prestito.

Ma allora perchè prendere in prestito criptovalute, se dobbiamo comunque bloccarci un controvalore superiore? Beh, innanzitutto anticipo che è un’operazione per chi è “meno principiante” e conosce bene questo mondo.

Il motivo principale è in questo modo possiamo ottenere la disponibilità di cripto diverse rispetto a quelle che abbiamo nel nostro portafoglio, senza privarci della proprietà di ciò che avevamo già in possesso, come invece avverrebbe in uno scambio. Che vuol dire? Che se possediamo in origine la cripto A, ma per delle operazioni temporanee ci può essere più conveniente gestire la cripto B, possiamo utilizzare questo metodo per chiedere in prestito B vincolando provvisoriamente A, sfruttare B per i nostri scopi. Poi possiamo restituire B e svincolare A, che riavremo nelle stesse quantità di scambio di quando le abbiamo vincolate. Cosa che raramente succede quando operiamo degli scambi normali nel tempo fra A e B in quanto al ritorno in questo caso riceveremo A allo stesso controvalore, e se mi avete seguito non è la stessa cosa.

Facciamo un esempio: possiedo 1.000€ di Bitcoin, ma non mi voglio accontentare del 5-6% che potrei ottenere mettendoli a rendita su Celsius. Vorrei avere al loro posto per esempio USDT, che se messe in alcune pool (farò casomai un articolo a riguardo per spiegare cosa sono le pool) potrebbero generarmi anche il 20-30%. Ma, allo stesso tempo, non voglio privarmi di Bitcoin, scambiandoli, perchè conto che nei prossimi tempi Bitcoin si rivaluterà. Quindi non li scambio, ma li uso appunto come collateral per ottenere solo una % degli USDT che avrei ottenuto con lo scambio; in questo modo potrò comunque guadagnare dal fatto di ottenere comunque le rendite di questi USDT che metterò nella pool ma anche dalle future rivalutazioni di Bitcoin. Al contempo pago ovviamente anche degli interessi per questo prestito richiesto di USDT, quindi occorre inserire anche quelli nel nostro calcolo di convenienza dell’operazione

Gli interessi da pagare variano nel tempo. Oggi onestamente non sono molto convenienti (vedere per esempio lo screen a destra, che simula un prestito in USDC mettendo come collaterale Bitcoin, con i rispettivi tassi di interesse che come vedete variano a seconda di quanto collaterale scegliete di mettere per il prestito. In ogni caso, il principio qui è che meno collaterale depositate, più alto sarà l’interesse richiesto.

L’esempio sopra è solo una delle possibilità, ma volevo mostrarvi un assaggio di ciò che si può fare con il processo di borrowing permesso da Celsius.

Ma, operativamente cosa occorre fare? Come detto, è necessario qui utilizzare la app per cellulare. E’ qui presente la sezione “Borrow”, che vi reindirizzerà direttamente ad una schermata dove selezionare il menù di “borrow stablecoins” e da lì selezionare quantità ed importo desiderato. L’ultimo step sarà quello di selezionare la cripto da mettere a collaterale e la percentuale desiderata, da cui deriverà il preventivo di interesse secondo quanto scritto qui sopra.

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PROMOZIONI

Uno dei vantaggi nell’usare Celsius è la considerevole quantità di bonus utilizzabili per incrementare il rendimento dei nostri depositi nella piattaforma.

Già all’iscrizione, come sempre, potrete sfruttare il seguente link di P2P-Italia. In questo caso, cliccando dal link qui sotto, o inserendo in fase di registrazione il codice 1297738663, quando richiesto, potrete ricevere un bonus in deposito di 50$ in Bitcoin quando effettuerete un primo versamento, in qualsiasi valuta, di almeno 400$ convertiti, e di lasciarli nella piattaforma per almeno 30 giorni.

Iscriviti a Celsius

In aggiunta, escono periodicamente alcuni bonus ulteriori, per incentivare alcuni tipi di deposito nella piattaforma. Attualmente è disponibile una serie di altri bonus che è possibile ottenere inserendo appositi codici al momento dell’invio delle valute a Celsius. Ecco qui la lista disponibile nel momento in cui sto scrivendo (Gennaio 2022):

Tutti questi bonus, combinati insieme, permettono di ottenere rendimenti molto interessanti, integrativi a quelli classici disponibili per le nostre criptovalute qui versate.

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CONCLUSIONI

Spero di avervi dato una panoramica esaustiva delle principali opportunità che si possono avere tramite Celsius. Ecco quindi come al solito un riassunto di quali sono i vantaggi e limiti di utilizzare Celsius:

PUNTI DI FORZA

  • Investire in criptovalute con estrema semplicità di utilizzo.
  • Possibilità di mettere a rendita anche cripto difficilmente investibili in De.fi.
  • Ottime promozioni che incrementano il nostro rendimento.

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Piattaforma di Finanza Centralizzata (stiamo prestando le nostre cripto a terzi).
  • Pool di cripto gestite abbastanza limitato oggi.
  • Stiamo investendo in una piattaforma di criptovalute! I rischi sono quindi associati a questa tipologia di business.

E, se siete interessati, ricordo sempre di iscrivervi tramite il blog di P2P-Italia: Celsius, così sosterrete il nostro progetto!

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P2P Lending e criptovalute: De.Fi e Staking

Binance Earn: per iniziare con lo staking cripto

Binance Earn: per iniziare con staking cripto

In questo articolo, vediamo assieme come è possibile mettere a rendita le nostre criptovalute nei pool di staking, utilizzando Binance Earn, sezione della piattaforma Ce.Fi. Binance.

COS’E’ LO STAKING?

Lo staking è la messa a disposizione delle nostre criptovalute in gruppi di raccolta, gestiti da un soggetto delegato, il validatore. Tali gruppi contengono tutti i depositi destinati dai vari possessori di cripto e fungono da pool di staking per minare (estrarre) la stessa criptovaluta. Tale criptovaluta estratta viene ridistribuita, come ricompensa, ai partecipanti, al netto di una piccola commissione per il servizio del validatore. L’accumulo di questa criptovaluta ottenuta, nel tempo, va a costituire la rendita dell’investitore, che la può convertire in euro in qualsiasi momento per la stragrande maggioranza delle coin.

Non per tutte le cripto è disponibile questa opzione di mining. Solo quelle che basano il loro mining sul metodo della cosiddetta Proof of Stake (PoS) sono disponibili per tale metodologia di rendita.

Ci sono due tipologie di piattaforme di staking:

  • Le piattaforme Ce.fi: piattaforme dove l’investitore deve “cedere” in prestito la sua criptovaluta. L’investitore deve solo scegliere la moneta che vuole mettere a staking e prestarla alla piattaforma, che si occuperà di tutto, in cambio di una commissione e restituirà il prestito secondo le modalità prestabilite.
  • Le piattaforme De.fi: piattaforme che forniscono all’investitore solo la base dove scegliere i validatori abilitati allo staking. Qui è l’investitore che, mantenendo sempre il possesso delle proprie criptovalute le deposita autonomamente nelle pool, attraverso i propri wallet. Qui l’operatività per l’investitore è leggermente più complessa, occorre conoscere un minimo i funzionamenti delle varie blockchain e da lì però operare in autonomia, mantenendo sempre appunto il possesso delle proprie cripto e ottenendo dei rendimenti con commissioni inferiori rispetto al primo punto.

BINANCE

Binance offre una sezione di staking, una delle più utilizzate. Offre un servizio Ce.fi, cioè il primo dei due punti sopra menzionati. E’ quindi ottimo per chi vuole iniziare con questa messa a rendita del proprio capitale e accetta una delega maggiore, magari in attesa di approfondire meglio il mondo criptovalute per poter poi operare più in autonomia.

Al contempo, ad una delega maggiore si affianca come detto una semplicità operativa che è molto rara nel mondo cripto.

Occorre dire che Binance quest’estate è passata sotto la lente della Consob, che ha emanato una nota di sospensione dell’attività per i servizi di Derivatives e Stock Token (non quindi lo staking) e non rende possibile ad oggi depositare tramite bonifico bancario. Occorrerà quindi passare per carta di credito fino a che Binance non si adeguerà alle richieste del regolatore per questi due servizi.

Ciònonostante, resta sempre il sito di exchange con più volumi al mondo. Andiamo quindi a vedere, passaggio per passaggio, come possiamo andare a far staking delle nostre monete virtuali.

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BINANCE EARN

Binance Earn è la sezione di Binance dedicata alle forme di messa a rendita delle nostre cripto. E’ la sezione giusta per chi vuol guadagnare da esse in questo sito, non solo basandosi sulla semplice strategia “holding”, cioè mantenerle in portafoglio contando sul semplice apprezzamento nel tempo, e per chi non vuole dedicarsi al trading delle stesse nel mercato degli scambi.

Vediamo quindi come è possibile mettere a rendita le nostre monete su Binance, attraverso lo staking.

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SCEGLIERE LA CRIPTOMONETA DA METTERE IN STAKING

Il primo passo… è chiaramente la scelta dell’asset da mettere a rendita. Ovvero, in quale cripto investire e mettere in staking per ottenerne le reward.

Per fare ciò, servono due passaggi:

  • capire quale cripto può avere
  • capire quali sono i rendimenti offerti per mettere in staking tale cripto.

Questo articolo esula dal primo punto: ci sono vari altri canali per capire quali sono le criptomonete con i progetti più convincenti o con prospettive di crescita di prezzo nel medio periodo.

In Binance, come intuibile, ha invece nella propria sezione staking.

Per arrivarci, dobbiamo andare quindi nella pagina di Binance Earn e, in fondo, selezionare quale è la tipologia di investimento di nostro interesse. Nello specifico andiamo in “staking bloccato”, cioè quello che permette di “bloccare” le nostre cripto nella pool di staking, per un periodo che va dai 7 ai 90 giorni. Non entro qui nemmeno nel merito delle altre forme di investimento, servirebbero articoli appositi, ma riguardano forme di deposito più flessibili, ma a rendimenti molto minori.

Binance Earn

Ecco che ci si presenta davanti la lista di disponibilità di richiesta di cripto in staking. Da qui possiamo vedere

Come si nota, per ogni moneta ci viene resa disponibile l’offerta di rendimento, che cambia a seconda del periodo di vincolo del nostro deposito (di solito 7, 15, 30, 60 o 90 giorni). Di solito (ma non sempre!) ad un periodo più lungo corrisponde un interesse offerto più elevato.

Attenzione che questi interessi sono versati sottoforma di frazioni di criptomonete. Prendiamo come esempio la moneta BNB (Binance Coin), una delle più scambiate. Vediamo dalla foto qui sotto che viene offerto un 8,26% (annuo!) di interesse. Cioè, se depositiamo 10 BNB, otterremo, per 30 giorni, l’interesse secondo questo calcolo: 10*8,26% = 0,826 BNB all’anno. 30 giorni sono 0,826/12 = 0,07 BNB circa, che andranno ad aggiungersi alle 10 BNB che già avevamo.

Binance Earn

Non è quindi un interesse fisso in termini euro, ma in termini di quantità di moneta! che si apprezzerà o deprezzerà sulla base dell’andamento del valore di tale moneta nel tempo!

Tali interessi sono molto variabili da moneta a moneta. Possono andare da un 3% fino anche ad un 35-40%, per quelle meno utilizzate.

E attenzione che tali interessi possono variare anche molto nel tempo per la stessa moneta. Quando bloccheremo le nostre cripto nella pool, questi rimarranno per noi stabili per tutta la durata del vincolo, ma varieranno se vorremmo effettuare un nuovo investimento. Generalmente, essi variano in funzione inversamente proporzionale alla quantità di investitori che “minano” quella cripto e alle condizioni di mercato della cripto stessa. Quindi se vediamo interessi alti nella tabella qui sopra rappresentata, non è detto che rimangano così alti per molto tempo; e viceversa con gli interessi bassi.

Una volta scelta su quale cripto vogliamo investire… occorre procurarci tale cripto!

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ACQUISTARE LA CRIPTO

Se non disponiamo già la cripto scelta, o non ne abbiamo il volume desiderato, per forza di cose dovremo convertirla dai nostri depositi su Binance.

La cosa è possibile convertendo altra criptomoneta nella cripto scelta, oppure effettuare un nuovo deposito in euro su Binance e da lì convertirla.

Attenzione!

Per fare ciò ci viene in aiuto il comodo portale conversione di Binance che, alternativamente, ci consente, al costo di leggeri fee, di:

  • convertire da Euro alle cripto più comuni.
  • convertire dalle cripto più comuni a quelle meno comuni, nel caso scegliessimo queste per il nostro investimento.
Binance Earn crypto

Non per tutte le cripto infatti sarà possibile il passaggio direttamente dagli euro. Per alcune si dovrà fare la “doppia conversione”, portandoci dietro, purtroppo, le doppie commissioni da pagare. Fate quindi attenzione a capire prima quante sono queste commissioni e qual è il loro valore specifico nel momento in cui farete la conversione, per evitare casi estremi di perdere più commissioni di quello che guadagnerete attraverso lo staking ;)!

Ci tengo a precisare che una volta ottenute le cripto, esse saranno custodite nel nostro wallet Binance. Il wallet Binance NON è un wallet di cui abbiamo la proprietà al 100%. E’ una custodia di cripto che noi DELEGHIAMO a Binance. Ne abbiamo la disponibilità completa e la gestione semplice e user-friendly. Ma se volessimo conservarle in un wallet di cui NOI disponiamo delle chiavi, cioè dei nostri wallet al 100%, li dovremmo trasferire in altri wallet, nostri appunto (tipo metamask, Terra station etc.), ma per mettere a rendita le nostre cripto dovremmo utilizzare altre piattaforme ed avere un’infarinatura maggiore di quali sono le varie blockchain, i metodi per spostarle da un all’altra, la visione d’insieme delle commissioni etc. Otterremo interessi maggiori, ma occorre un livello successivo di esperienza. Tale articolo, per l’utilizzo di Binance Earn è secondo me l’ideale per chi è ancora ai primi passi nel mondo cripto.

Torniamo quindi a noi.

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METTERE IN STAKING LA CRIPTO

Bene, una volta avuta la disponibilità delle nostre desiderate cripto, possiamo metterle in staking per iniziare a farle rendere.

Dobbiamo quindi tornare nella sezione “Staking bloccato” di Binance Earn, dove abbiamo la lista di tutte le monete su cui è possibile la rendita (vedere sopra nell’articolo).

Cliccando su “Metti ora in staking”, nella riga della nostra moneta nella lista, si aprirà la finestra qui sotto (nell’esempio, la cripto MATIC, con dati presi ad inizio agosto), dove noi potremo agire concretamente per decidere quale quota e per quanto tempo metterla in staking.

Binance Earn staking

La maschera è abbastanza intuitiva e non necessita di molte spiegazioni. Ci fornisce come informazioni la data di inizio staking, la data di riscatto e la quantità di interessi (in volume criptomoneta) che otterremo a fine deposito con questa operazione. Una volta selezionato la quantità di moneta che volgiamo depositare e la durata, sarà attivo il pulsante di conferma, che darà inizio allo staking.

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MONITORARE LO STAKING

Una volta aperta la posizione di staking, il nostro deposito inizierà dunque a generare interessi. Ma come è possibile controllare e gestire tali posizioni aperte, da qui in avanti?

Binance dedica a ciò una sezione specifica del menù wallet, nella “Panoramica del portafoglio” del sito, nella sottosezione apposita “Earn”, dedicata appunto agli staking in Binance Earn.

Andando qui, ed entrando in Staking Bloccato (la modalità specifica che ci interessa in questo articolo) potremo vedere linea per linea le nostre posizioni aperte. Inserisco uno screenshot delle mie aperte a metà agosto:

Binance Earn
Binance Earn

Come potete notare, è qui possibile avere il riassunto dei valori delle posizioni, quanti giorni sono trascorsi dall’apertura e, in fondo a destra, la frequenza di pagamento degli interessi e la data di riscatto, cioè la data concordata dove il capitale tornerà a noi disponibile.

Faccio notare che, in ogni caso, c’è la possibilità di riscattare in anticipo il capitale vincolato negli staking, ma ci sarà da pagare una fee d’uscita….

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CONCLUSIONI

Spero con questo articolo di aver dato una buona panoramica di come è possibile mettere a rendita le nostre criptovalute attraverso la piattaforma di Ce.fi Binance.

Anche per Binance, è possibile avere dei bonus iscrivendosi tramite il blog di P2P-Italia. Nello specifico, iscrivendosi attraverso questo link: Binance, avrete uno sconto del 10% su TUTTE le , per sempre.

P2P Lending con criptovalute: De.Fi. e Staking

Ho pensato di scrivere un articolo un po’ diverso, su un altro settore di p2p lending che non ho mai trattato nel mio blog: le possibilità di investire in p2p lending con le nostre criptovalute.

Non è un mistero che ormai varie piattaforme ed exchange permettono di “prestare” (anche in un senso più largo del termine) le nostre criptovalute. Questo per permettere di ottenerci degli interessi ed incrementare i rendimenti che ci possiamo attendere dalle valute digitali.

Dopo la discesa generale di praticamente tutte le cripto più conosciute a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane, spazi di acquisto a prezzi più modici si sono aperti per tentarne una speculazione.

Ho ricominciato io stesso a convertire qualche fiat in cripto proprio in questo ultimo periodo. Ho approfittato quindi della cosa per scrivere anche qui nel mio blog a riguardo della possibilità di ottenere interessi dall’investimento dei nostri portafogli digitali.

Non vi accontentate di holdare all’infinito le vostre cripto e cercate qualcosa di più? Credete che non prestissimo si rialzeranno i valori e volete prendere qualche rischio aggiuntivo ma facendo rendere il wallet? Oppure vi attendete i rialzi, ma cercate semplicemente qualcosa di più? Ecco qui le tre possibilità principali per farle fruttare di più sfruttando il principio del prestito.

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DE.FI.: DECENTRALISED FINANCE

La prima opzione è quella che più si avvicina al “puro” p2p lending. Cioè il prestito fra privati limitando al massimo le intermediazioni: la cosiddetta “Finanza decentralizzata”.

La natura di decentralizzazione è garantita dalle modalità con cui avvengono gli scambi. Tutti questi scambi sono effettuati attraverso le blockchain, utilizzando i protocolli specifici di ciascuna di esse. La cosa permette, genericamente, che nessun soggetto possa rendersi gestore “centralizzato” di tali scambi e controllarne le dinamiche. Allo stesso tempo, gli stessi protocolli delle blockchain, attraverso la formula degli smart contract, garantiscono per il creditore la conservazione delle informazioni dell’avvenuto scambio e ne stabiliscono in modo non soggettivamente modificabile le regole. E’ un elemento che ha il principio di mettere al primo posto l’oggettività delle transazioni, degli scambi e, quindi, dei prestiti, con regole non modificabili a piacimento da soggetti esterni.

Poi, occorre sempre prestare attenzione alle effettive strutture di ciascuna blockchain o mercato. Non tutto questo mondo è comunque così idilliaco. Soprattutto per chi è alle prime armi, occorre affidarsi a protocolli già collaudati da tempo per evitare sistemi “bacati”.

Ma in generale tutto il mondo della De.Fi. si sta consolidando verso questi principi di base. Esso ha avuto un aumento esponenziale nei volumi delle transazioni durante il 2020 ed il trend è ancora in crescita.

Tornando al tema di come ottenere rendimento attraverso i prestiti nella De.Fi, il concetto tratta proprio di prestito “diretto” al richiedente, che avviene attraverso scambio di criptovalute.

Ormai è comunque raro trovare scambi “one to one”, per vari motivi di incontro efficiente fra domanda e offerta. Di solito queste transazioni avvengono attraverso dei “pool” intermediari. Sono dei “gruppidi deposito dove depositare le somme in cripto che si vuole “prestare” e dove i richiedenti possono trovare le risorse per il prestito secondo i volumi che desiderano in questi pool, che sono la somma delle cripto, per tipologia, depositate da vari prestatori ed in attesa di essere richieste.

Concretamente, nel tempo, gli utilizzi comuni della De.Fi “pura” sono stati:

  • ottenere un prestito in varie stablecoin (cripto “agganciate a monete reali e quindi molto meno volatili, la più famosa è usdt) mettendo in garanzia cripto a prezzo volatile che vogliamo conservare. Poi, a nostra volta, prestare queste stablecoin ad altri privati per ottenere un interesse. Questo sarà garantito dalla stessa metodologia (chi richiede mette in garanzia a sua volta altre cripto).
  • Prendere a prestito cripto per effettuare effetto leva sui propri trading.

Uno dei più conosciuti mezzi per prestare e richiedere cripto tramite De.Fi. è attraverso le cosiddette piattaforme di De.Fi. Tali piattaforme sono, letteralmente, decine. Non me la sento oggi, in questo spazio, di segnalarne una piuttosto che un’altra, vista la grande diversificazione e la necessaria conoscenza per maneggiare tali procedure riducendone i rischi.

Può essere comunque ne parlerò più approfonditamente in futuro.

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A fianco della finanza decentralizzata “pura” sono poi nati altri metodi per “usare” le nostre criptovalute depositandole in prestito per ottenerne dei rendimenti.
Il più conosciuto di questi metodi è lo staking.

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STAKING DI CRIPTOVALUTE

Lo staking on chain non è un vero e proprio prestito ad altri soggetti, ma è a tutti gli effetti un “mining” che utilizza come validatore le criptovalute in nostro possesso. In questo modo è possibile ottenerne un rendimento attraverso la generazione di nuovi blocchi nelle blockchain che utilizzano il metodo della cosiddetta “proof of stake“.

A differenza del mining tradizionale, con il metodo della proof of stake i blocchi sono assegnati attraverso un metodo di consenso che tiene conto del quantitativo di possesso del miner di una particolare cripto messa in staking. Più quantitativo di quella cripto si mette in staking, più si avrà potenza di mining e più blocchi saranno a disposizione da poter minare e “conservare” come rendimento. Insomma, più cripto si usa, più rendimento assoluto ottiene, secondo un tasso reale che varia da cripto a cripto e dal periodo in cui si effettua lo staking.

Oggi, queste remunerazioni di staking stanno raggiungendo dei tassi molto interessanti, e a settimane anche la blockchain di ethereum passerà a questa nuova metodologia, per chi lo volesse minare.

Un utilissimo sito per poter monitorare i rendimenti per lo staking di ciascuna cripto è Stakingrewards.

Su questo sito è presente una semplicissima tabella che fornisce le principali informazioni aggiornate sulle cripto che è possibile “stakare” tramite appunto il metodo della proof of stake, cioè semplicemente utilizzando i nostri capitali cripto.

Parlando invece di dove concretamente mettere a rendimento le nostre criptovalute, è per vari motivi difficile entrare in staking come staker “solitario”. Anche per le poche reali remunreazioni di questa strategia per noi poveri investitori “piccoli”. Di solito, anche qui, si sfruttano pool di staking. E questi pool si trovano in determinate piattaforme. Una delle più conosciute dove è possibile effettuare staking diretto è Binance.

Binance è credo ad oggi la principale piattaforma di exchange cripto esistente. Di recente, ha implementato nelle sue funzioni anche la possibilità di mettere appunto in staking le nostre cripto possedute nel proprio wallet ed è diventata una delle migliori in termini di varietà per cripto disponibili per questa tipologia di investimento.

E’ possibile inserire in staking le proprie criptovalute tramite Binance sia in modo completamente svincolabile. Cioè, con la possibilità di riprenderle nei wallet in qualsiasi momento, sia in modo vincolato (locked), cioè garantendo un “deposito” per un tot di tempo.

I vincoli quando presenti non sono quelli “classici” da conto deposito. Essi possono durare da qualche giorno, a qualche settimana fino, in casi particolari, a qualche mese. Quindi tali vincoli sono di solito di brevissimo/breve termine. I depositi vincolati remunerano chiaramente di più rispetto a depositi non vincolati per una stessa coin.

Binance, d’altro canto, detiene i nostri depositi in wallet custodial, cioè wallet di cui non siamo noi a detenerne le chiavi. E’ un elemento rilevante rispetto ai wallet invece NON custodial (dove invece siamo noi a detenere le chiavi delle nostre cripto). Esistono possibilità di staking usando wallet non custodial, ma il processo per l’investitore è un po’ meno semplice e anche qui non ho spazio di parlarne in questo specifico articolo.

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STAKING ATTRAVERSO PIATTAFORME DI LENDING

Nello staking attraverso piattaforme di lending ritorniamo invece a tutti gli effetti ad un prestito di criptovalute. Un prestito però non ad un privato, ma ad un intermediario, solitamente una piattaforma o ad un exchange, che “usa” le nostre criptovalute per sue attività di investimento o similari, compreso il mining in proprio.

A differenza del precedente, non abbiamo qui visibilità, né tantomeno controllo, di dove vengono utilizzate le criptovalute di nostra proprietà. Qui deleghiamo in tutto e per tutto l’investimento a terze parti. In cambio, queste ci riconoscono un rendimento periodico, che, per forza di cose, sarà minore di quello che (si spera) otterranno loro.

Ci sono varie piattaforme che permettono questa tipologia di Staking, conosciuto come “lending staking”. Alcune fra le più conosciute sono Crypto.com e Nexo.

Questo investimento ha il vantaggio di essere molto più semplice dei precedenti, ma lo considero anche leggermente più rischioso. Non avendo infatti molta visibilità per quel che riguarda l’attività della piattaforma è difficile valutarne correttamente l’effettiva redditività (in tutela delle nostre remunerazioni) né i rischi intrinsechi all’effettiva loro operatività. E’ ideale per alcune tipologie di portafogli, meno per altri.

Anche qui si potrà approfondire in futuro per vedere gli effettivi rendimenti di queste piattaforme e osservarne le caratteristiche.

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Spero con questo articolo introduttivo di aver fornito un’idea di base a chi, come me, è interessato a sfruttare il particolare momento di discesa dei valori cripto per pianificare pian piano un riaccumulo in questo settore.

Il settore cripto è, chiaramente, più rischioso delle normali valute. L’andamento dei prezzi è sempre molto volatile e segue spesso troppo i “trend” del momento, per cui occorre essere coscienti delle variazioni che potrebbe subire il capitale. Ma ciònonostante è comunque un asset molto speculativo, che ha potenzialità intrinseche di rendimento molto interessanti, se gestito con cura.

Siete interessati ad altri articoli sull’argomento, o di conoscere i miei risultati futuri anche in questa tipologia? Datemi i vostri feedback attraverso il form! Buon investimento!