Risultati Maggio 2022
Eccoci arrivati ad un nuovo report mensile sul p2p lending e cripto, quello di maggio. Il mese, come vedrete anche nei grafici dei miei profitti mensili è stato il peggiore da due anni a questa parte. La causa del risultato negativo è stata una sola: il crollo della blockchain Terra. Ne parlerò in questo articolo, sulle cause che hanno portato a questa sorta di catastrofe nel mondo cripto e aggiungendo mie considerazioni a riguardo del mondo de.fi.
A seguito dell’ondata di sfiducia (che sarà momentanea!, ma comunque segnerà questo periodo), investire nella de.fi. oggi non lo trovo più conveniente. Ho perciò liquidato moltissime posizioni che avevo e ho spostato in altri assets.
In questo momento nel mondo cripto opero solo con posizioni di holding in bitcoin ethereum e binance coin, in attesa si calmino le acque. Tutto il resto l’ho tolto e questo credo sarà l’ultimo report, per un pò di tempo, in cui mi occuperò di lending e staking di criptovalute.
Passiamo perciò ai numeri. Sono ora arrivato al 39^ mese di investimenti, da quando ho aperto il blog. In totale in questo mese, i profitti complessivi da interessi sono stati di -1.161€, ripartiti fra 518€ da p2p “classico” e -1679€ da staking/lending in cripto. Di seguito la solita tabella di dettaglio con tutte le piattaforme:

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TERRA STATION
Parto subito con la nota dolente. Cosa è successo su Terra Station? E perchè è venuto giù tutto? Era evitabile? Ho agito correttamente nel tempo?
Per chi ancora non lo avesse saputo, nei giorni fra l’8 ed il 10 maggio il valore di Luna (il token principale della blockchain Terra) e, soprattutto, la relativa stablecoin UST, hanno avuto un crollo di valore, tale da far innescare una spirale di sfiducia generale fra i suoi investitori, che hanno continuato a vendere i loro capitali. Vendendo continuamente, il valore di entrambi si è praticamente azzerato nel giro di tre giorni (solo ad inizio anno LUNA quotava anche 120$!), lasciando con un pugno di mosche tutti quelli che ancora possedevano tali cripto (io compreso :),in parte).
La causa scatenante di tutto ciò sembra essere stata due fondi di investimento in criptovalute, che detenevano grandi quantitativi di moneta ed avevano interessi in blockchain diverse da Terra. Hanno organizzato delle vendite allo scoperto utilizzando i propri ingenti fondi a collaterale, facendo saltare i valori di equilibrio di Terra.
Il funzionamento dell’ecosistema era che a forti ribassi del token LUNA, procedure automatiche acquistavano gli stessi token LUNA utilizzando la stable coin UST. In quel modo si sosteneva il prezzo di LUNA e si sarebbe dovuto fermare il ribasso del valore. Questa era una delle procedure che nei piani avrebbe dovuto dare stabilità a tutto l’ecosistema e uno dei cardini del successo che ha avuto negli ultimi mesi. Tutto però si è inceppato perchè tali fondi, attraverso operazioni che avevano l’unico scopo di destabilizzare la blockchain, hanno venduto enormi quantitativi di LUNA, troppo alti.
Il sistema, ricomprando LUNA attraverso gli UST, non solo non è riuscito a ristabilizzarne il valore (contemporaneamente molti investitori vendevano in seguito al crollo e tutto il riacquisto non bastava), ma ha anche fatto crollare il prezzo dello stesso UST, perchè pur essendo una stable, se si continua a vendere perde anch’essa di valore. L’equilibrio dopo ciò è letteralmente saltato, moltissimi capitali sono usciti dalla blockchain, decretandone la fine, azzerandone i valori.

L’ecosistema dopo questo fatto sembra, infatti, sostanzialmente morto. LUNA dopo qualche giorno è tornata sì ad essere quotata dagli exchange (ora è risalita attorno ai 6$), ma la fiducia degli investitori nella stabilità è ormai saltata: nessuno vede più un gran futuro in questo ecosistema, non vedendolo più come particolarmente sicuro.
Ed io?
Se vi ricordate, avevo iniziato prima di giugno a diminuire la mia quota in LUNA. Ma non per rischi legati alla sicurezza, per voci legate alla sostenibilità finanziaria per reggere tutti i movimenti di credito de.fi. dei token della blockchain. E, inoltre, all’epoca avevo ancora molti in UST su Anchor.
Ad inizio mese ho ricominciato a prelevare fondi, ma poca roba: mai mi sarei aspettato un epilogo del genere.
Attorno all’8 giugno, quando LUNA ha subito il primo crollo, ho convertito in bitcoin una grossa parte, accettandone una perdita parziale, azzerando il conto in Terra Station e lasciando circa 2.000€ su Anchor. Il ribasso del valore di un token ci sta, anche se pesante. Non ho mai considerato profitti registrabili nel blog quando questo acquista valore, non ho perciò considerato necessario inserirne le perdite quando il valore è qui calato. Ma ho lasciato 2.000€ di stablecoin su Anchor.
Ecco, qui è stato l’errore, che dovevo magari prevedere: gli UST hanno perso circa il 60-70% del loro valore in poche ore, e solo in quel momento ho scelto di convertirli in Bitcoin, subendo una perdita di circa 1.700€, euro più euro meno. Questi li consideravo sì come capitale “a valore unitario stabile” messo in lending Anchor. Questi quindi li inserisco come perdita nel blog.
Cosa penso ora della de.fi?
Penso che il colpo alla fiducia nella de.fi. dato dal crollo di Terra, sia stato bello grosso. Nonostante veda ancora la de.fi come uno strumento che accumulerà importanza nel futuro, lo metto in “parcheggio” per qualche mese.
Parto col dire che non mi sento ancora, nel mondo cripto, così esperto da valutare gli scenari macroeconomici in modo professionale, ma scrivo comunque qualche mia impressione.
Il colpo di Terra è stato importante per due motivi:
- Era uno degli ecosistemi a valore di capitalizzazione più alto. Per molti era ormai arrivata ad essere una delle “too big to fail”. In tanti nel tempo sono arrivati a criticare il sistema e la struttura della sua stablecoin, ma nonostante ciò aveva scalato la “classifica” delle capitalizzazioni e non era considerata da nessuno come una “shit”. Tanti detrattori che hanno avuto alla fine ragione, ma il tonfo fatto ha bruciato comunque capitali importanti.
- Il crollo ha coinvolto una stablecoin, che avrebbe dovuto, nello scopo, avere un valore ancorato al dollaro. Indipendentemente dal metodo con cui tale valore ne fosse ancorato. E ciò invece non si è confermato ad una perdita ingente del valore del token di riferimento. Il problema è che non si sta parlando di una stablecoin qualsiasi, ma di quella che era arrivata quinta come capitalizzazione ed una delle più utilizzate in tutto il mondo de.fi.. Cioè, se crolla una altcoin, pazienza, ne verrà subito un’altra. Quando invece va a crollare una stablecoin è un problema: la stablecoin per sua natura dovrebbe operare come “ancora” di liquidità. Per liquidare una alt in de.fi in attesa di nuove operazioni si usano delle stable. E per bilanciare il portafoglio di rischio in momenti di particolare fluttuazione dei prezzi si usano stable. Insomma il valore di una stable consolidata era considerato “sacro” e affidabile (dai meno esperti almeno). Da oggi non sarà più così: occorrerà analizzare bene la bontà anche delle stable.
Citando un tweet che mi è piaciuto molto:
“Oggi (9 maggio) abbiamo scoperto che: 1 Bitcoin = 1 Bitcoin, 1 Cardano = 1 Cardano, 1 Dollaro = 60 centesimi”.
Analizzare la bontà delle stable in realtà è un lavoro che comunque andava fatto sempre. Io stesso dico che per il p2p, anche sulle piattaforme considerate generalmente come più sicure, occorre sempre analizzare approfonditamente. Ma sulle cripto, a carte scoperte, mi sono accorto di aver razzolato male.
Trovare però informazioni “ufficiali” nel mondo cripto è molto più difficile. Il mondo cripto non segue le stesse regole di pubblicità delle informazioni che ha oggi il p2p. Soprattutto nel mondo de.fi. la regolamentazione cozza un po’ con il principio base della “decentralizzazione”: la regolamentazione è un controllo, ed un controllo centrale dato da un ente che sia in grado di certificare il rispetto di procedure. Come può questo incastrarsi nei principi della de.fi? Ad oggi non ho la risposta.
Oggi per avere informazioni ci si affida ad esperti “decentralizzati” :). Ma chi garantisce nella correttezza delle informazioni, se non c’è modo di verificare in ufficiale? E’ una domanda a cui mi dovrò dare risposta.
Come io dovrò darmi una risposta, anche molti investitori si dovranno dare una risposta. E fino a che questa risposta non sarà disponibile alla grande massa degli investitori, il mondo de.fi. (ma anche ce.fi, che alla fine gli si ricollega) subirà il colpo del crollo di Terra. Poi si riprenderà… ma intanto…
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CELSIUS
Uscirò a breve anche da Celsius, sembra sia stato molto esposto sul token di LUNA e lo vedo come un grosso fattore di rischio.
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Finita la filippica sul mondo de.fi., passo alle solite note del mondo p2p lending:
P2P LENDING E CROWDLENDING
Ripartiamo poi con il classico elenco degli avvenimenti maggiori accaduti nel mese sulle piattaforme di p2p lending e di crowdlending dove investo. Ricordo sempre che se vi interessa iscrivervi in qualcuna di queste piattaforme, potete approfittare dei bonus dedicati nella sezione Bonus per investitori! Così aiuterete anche il blog di P2P-Italia con un riconoscimento economico!
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MINTOS
Importante novità in Mintos, che lancia uno strumento finanziario che da qui a luglio andrà a sostituire tutta l’attuale modalità di sottoscrizione di prestiti oggi in vigore. Ha lanciato le cosiddette “Mintos notes“.

Da qui in avanti, partendo da tre loan originator, per poi coprire il 100% delle emissioni nella piattaforma, l’investitore investirà in questi Mintos notes. Ho per ora brevemente raccolto qualche informazione, ma dovrò approfondirli meglio.
Sostanzialmente, sono strumenti finanziari che opereranno interamente secondo le procedure e le garanzie della normativa Mifid. Non si investe più direttamente nei prestiti, ma in strumenti finanziari che riproducono il risultato di tali prestiti, ma avranno un loro ISIN, le loro emissioni saranno controllate dal regolatore (con una protezione del capitale di 20.000€, su cui devo approfondire) e ci sarà un minimo di investimento di 50€. I debitori resteranno sempre il loan originator o una SPV apposita in alcuni casi in cui il loan originator avrà difficoltà normativa a operare al posto del richiedente finale in casi di non pagamento.
Le notes avranno valore di 0,01€ ciascuna, in modo tale da rendere il più fluido possibile l’investimento e la liquidazione dell’investitore ed il minimo acquistabile sarà di 5.000 notes (0,01€ * 5.000 = 50€).
Last, but not the least, verrà applicata una trattenuta del 20% alla fonte sui rendimenti girati agli investitori (non diminuibile per gli investitori italiani). Questa trattenuta, sarà poi riportabile a credito dalle nostre tasse nella dichiarazione 730.
Come detto non ho avuto il tempo sufficiente a disposizione per approfondire ancora l’argomento e dargli una valutazione. Certo è che Mintos si conferma come piattaforma molto innovativa del settore. Per ora ho bloccato tutti gli autoinvest, in attesa di comprendere meglio la situazione.
E’ chiaro che una tutela maggiore e quella che sembra una copertura di capitale sono argomenti a favore molto importanti. Sembra queste Notes siano in tutto e per tutto obbligazioni scambiate nel mercato di Mintos, che riproducono come sottostante i prestiti emessi dai loan originator e coperte da loro stessi. Ma devo chiarirmi bene come funziona la copertura (ed il buyback??), cosa può succedere ai tassi di interesse nominali ed il funzionamento delle emissioni e del controllo.
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TWINO
Brutta notizia su Twino: il piano di rimborso dei prestiti russi, secondo le normative di quella nazione sui flussi di denaro verso i paesi “ostili”, verrà allungato fino a 3 anni. Trovo molto discordante questa decisione rispetto a quanto prospettato a marzo, dove sicuramente non si poteva non prevedere uno scenario come quello attuale. Non contesto ovviamente la decisione, date le ben note limitazioni di passaggi finanziari da e alla Russia. Ma perchè progettare a Marzo una sospensione di 6 mesi garantendone dopo il rimborso??
Il piano di rimborso del capitale (gli interessi sono sempre versati ed incassati) prevede un rimborso massimo di 10 milioni di rubli per mese, secondo i decreti emessi in Russia, da ricevere da Twino che lo redistribuirà agli investitori pro quota sul loro importo di possesso di prestiti da ricevere. C’è la possibilità di richiedere di essere inseriti in una waiting list di rimborso anticipato, nel caso risultassero dei surplus durante questo periodo per eventuali motivi di novità regolamentari. Tale possibilità è concessa attraverso una richiesta al supporto di Twino. Io ho subito richiesto di essene inserito. Gli autoinvest li avevo già stoppati, resto in attesa delle evoluzioni.
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ESTATEGURU
Purtroppo su Estateguru è un periodo di aumento dei rallentamenti dei progetti e anche il mio XIRR ne risente. Questo mese è stato relativamente positivo comunque se guardo i soli interessi incassati, sono arrivato a 73€, ma sto continuando a ridurre l’esposizione in questa piattaforma, per dedicarla ad altre con rendimenti maggiori (Afranga e Capitalia su tutte oggi).
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CAPITALIA
Una luce nel buio di questo mese è data da Capitalia. L’ultima piattaforma di crowdlending dove ho iniziato ad investire si sta finora comportando bene, i 3 progetti in cui ho investito vengono regolarmente rimborsati (2 sono di tipo full bullet, quindi ne incasso ora solo interessi, mentre uno è amortising, quindi anche la parte di quota capitale). Gli incassi, come sapete se avete letto la recensione Capitalia review, arrivano direttamente nel mio conto corrente, senza passare da un conto investimento esterno. Per ora anche i rendimenti sono ottimi e considerando l’esperienza ed il track record di Capitalia, penso sarà una delle piattaforme che in futuro mi daranno più soddisfazione.

Volete provare la piattaforma? Leggete la recensione ed iscrivetevi da qui!: Capitalia iscrizione
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ROBOCASH
Nulla di nuovo invece su Robocash. Prendo qualche rendimento in meno degli scorsi mesi, 58€, a causa dei miei prelievi recenti che ne hanno diminuito il capitale investito. Ma tutto sempre regolare.
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LENDERMARKET
Un nuovo loan originator ha iniziato a listare i propri prestiti in Lendermarket. Si tratta di Credory, una finanziaria estpone che opera nei finanziamenti a piccole e medie imprese. La particolarità è che eroga finanziamenti solamente a richiedenti che mettono immobili come collaterale. Il rovescio della medaglia è invece che i tassi di interesse sono nettamente inferiori a quelli di Credistar. Se con Credistar in Lendermarket troviamo prestiti dal 12 al 15% di interesse oggi, con Credory si va all’8 al 9,5%. Insomma, per ora io resterò sui più allettanti rendimenti di Credistar.
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AFRANGA
Ancora una volta, anche Afranga è sempre iper regolare nel versare i 14% di interesse che offre per i propri prestiti in questo periodo. I ritardi di questi prestiti sono sempre più alti della media, ma come sapete ci riconoscono interessi anche per il periodo di ritardo, quindi ne sono ben contento. Vi siete persi come funziona la piattaforma Afranga? Venite a leggerne la recensione: Afranga review.
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LENDSECURED
Lendsecured cambia brand e diventa Lande Finance. In realtà è una fusione di due brand già esistenti e che lavoravano in collaborazione: Lendsecured si occupava della raccolta fondi dagli investitori e Lande era l’interfaccia per le aziende agricole richiedenti. L’operazione di fusione riunisce semplicemente sotto un’unica organizzazione queste due funzioni, da ora investitori e richiedenti si interfacceranno solamente con un unico soggetto: Lande. Lato investimenti, non mi risulta cambierà assolutamente nulla. Per conoscere come funziona Lendsecured, leggi la mia recensione: Lendsecured review
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VIAINVEST
Novità anche in Viainvest: sono finalmente tornati i prestiti al 12%!, che mancavano veramente da tantissimo tempo. Tutto questo segue il trend di rialzo generico dei tassi in seguito alla crisi russo-ucraina. Io ne ho approfittato per depositare altri 1.000€.
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VARIE
Il discorso Terra Luna ha praticamente monopolizzato la mia attività di maggio lato investimenti. Ora mi concentrerò molto più sul p2p lending per qualche tempo, quindi anche nel blog credo vedrete nuove recensioni in merito ed aggiornamenti delle vecchie, nei prossimi mesi.
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