P2P Lending con criptovalute: De.Fi. e Staking
Ho pensato di scrivere un articolo un po’ diverso, su un altro settore di p2p lending che non ho mai trattato nel mio blog: le possibilità di investire in p2p lending con le nostre criptovalute.
Non è un mistero che ormai varie piattaforme ed exchange permettono di “prestare” (anche in un senso più largo del termine) le nostre criptovalute. Questo per permettere di ottenerci degli interessi ed incrementare i rendimenti che ci possiamo attendere dalle valute digitali.
Dopo la discesa generale di praticamente tutte le cripto più conosciute a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane, spazi di acquisto a prezzi più modici si sono aperti per tentarne una speculazione.
Ho ricominciato io stesso a convertire qualche fiat in cripto proprio in questo ultimo periodo. Ho approfittato quindi della cosa per scrivere anche qui nel mio blog a riguardo della possibilità di ottenere interessi dall’investimento dei nostri portafogli digitali.
Non vi accontentate di holdare all’infinito le vostre cripto e cercate qualcosa di più? Credete che non prestissimo si rialzeranno i valori e volete prendere qualche rischio aggiuntivo ma facendo rendere il wallet? Oppure vi attendete i rialzi, ma cercate semplicemente qualcosa di più? Ecco qui le tre possibilità principali per farle fruttare di più sfruttando il principio del prestito.
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DE.FI.: DECENTRALISED FINANCE
La prima opzione è quella che più si avvicina al “puro” p2p lending. Cioè il prestito fra privati limitando al massimo le intermediazioni: la cosiddetta “Finanza decentralizzata”.
La natura di decentralizzazione è garantita dalle modalità con cui avvengono gli scambi. Tutti questi scambi sono effettuati attraverso le blockchain, utilizzando i protocolli specifici di ciascuna di esse. La cosa permette, genericamente, che nessun soggetto possa rendersi gestore “centralizzato” di tali scambi e controllarne le dinamiche. Allo stesso tempo, gli stessi protocolli delle blockchain, attraverso la formula degli smart contract, garantiscono per il creditore la conservazione delle informazioni dell’avvenuto scambio e ne stabiliscono in modo non soggettivamente modificabile le regole. E’ un elemento che ha il principio di mettere al primo posto l’oggettività delle transazioni, degli scambi e, quindi, dei prestiti, con regole non modificabili a piacimento da soggetti esterni.
Poi, occorre sempre prestare attenzione alle effettive strutture di ciascuna blockchain o mercato. Non tutto questo mondo è comunque così idilliaco. Soprattutto per chi è alle prime armi, occorre affidarsi a protocolli già collaudati da tempo per evitare sistemi “bacati”.
Ma in generale tutto il mondo della De.Fi. si sta consolidando verso questi principi di base. Esso ha avuto un aumento esponenziale nei volumi delle transazioni durante il 2020 ed il trend è ancora in crescita.

Tornando al tema di come ottenere rendimento attraverso i prestiti nella De.Fi, il concetto tratta proprio di prestito “diretto” al richiedente, che avviene attraverso scambio di criptovalute.
Ormai è comunque raro trovare scambi “one to one”, per vari motivi di incontro efficiente fra domanda e offerta. Di solito queste transazioni avvengono attraverso dei “pool” intermediari. Sono dei “gruppi” di deposito dove depositare le somme in cripto che si vuole “prestare” e dove i richiedenti possono trovare le risorse per il prestito secondo i volumi che desiderano in questi pool, che sono la somma delle cripto, per tipologia, depositate da vari prestatori ed in attesa di essere richieste.
Concretamente, nel tempo, gli utilizzi comuni della De.Fi “pura” sono stati:
- ottenere un prestito in varie stablecoin (cripto “agganciate a monete reali e quindi molto meno volatili, la più famosa è usdt) mettendo in garanzia cripto a prezzo volatile che vogliamo conservare. Poi, a nostra volta, prestare queste stablecoin ad altri privati per ottenere un interesse. Questo sarà garantito dalla stessa metodologia (chi richiede mette in garanzia a sua volta altre cripto).
- Prendere a prestito cripto per effettuare effetto leva sui propri trading.
Uno dei più conosciuti mezzi per prestare e richiedere cripto tramite De.Fi. è attraverso le cosiddette piattaforme di De.Fi. Tali piattaforme sono, letteralmente, decine. Non me la sento oggi, in questo spazio, di segnalarne una piuttosto che un’altra, vista la grande diversificazione e la necessaria conoscenza per maneggiare tali procedure riducendone i rischi.
Può essere comunque ne parlerò più approfonditamente in futuro.
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A fianco della finanza decentralizzata “pura” sono poi nati altri metodi per “usare” le nostre criptovalute depositandole in prestito per ottenerne dei rendimenti.
Il più conosciuto di questi metodi è lo staking.
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STAKING DI CRIPTOVALUTE
Lo staking on chain non è un vero e proprio prestito ad altri soggetti, ma è a tutti gli effetti un “mining” che utilizza come validatore le criptovalute in nostro possesso. In questo modo è possibile ottenerne un rendimento attraverso la generazione di nuovi blocchi nelle blockchain che utilizzano il metodo della cosiddetta “proof of stake“.
A differenza del mining tradizionale, con il metodo della proof of stake i blocchi sono assegnati attraverso un metodo di consenso che tiene conto del quantitativo di possesso del miner di una particolare cripto messa in staking. Più quantitativo di quella cripto si mette in staking, più si avrà potenza di mining e più blocchi saranno a disposizione da poter minare e “conservare” come rendimento. Insomma, più cripto si usa, più rendimento assoluto ottiene, secondo un tasso reale che varia da cripto a cripto e dal periodo in cui si effettua lo staking.
Oggi, queste remunerazioni di staking stanno raggiungendo dei tassi molto interessanti, e a settimane anche la blockchain di ethereum passerà a questa nuova metodologia, per chi lo volesse minare.
Un utilissimo sito per poter monitorare i rendimenti per lo staking di ciascuna cripto è Stakingrewards.
Su questo sito è presente una semplicissima tabella che fornisce le principali informazioni aggiornate sulle cripto che è possibile “stakare” tramite appunto il metodo della proof of stake, cioè semplicemente utilizzando i nostri capitali cripto.

Parlando invece di dove concretamente mettere a rendimento le nostre criptovalute, è per vari motivi difficile entrare in staking come staker “solitario”. Anche per le poche reali remunreazioni di questa strategia per noi poveri investitori “piccoli”. Di solito, anche qui, si sfruttano pool di staking. E questi pool si trovano in determinate piattaforme. Una delle più conosciute dove è possibile effettuare staking diretto è Binance.
Binance è credo ad oggi la principale piattaforma di exchange cripto esistente. Di recente, ha implementato nelle sue funzioni anche la possibilità di mettere appunto in staking le nostre cripto possedute nel proprio wallet ed è diventata una delle migliori in termini di varietà per cripto disponibili per questa tipologia di investimento.
E’ possibile inserire in staking le proprie criptovalute tramite Binance sia in modo completamente svincolabile. Cioè, con la possibilità di riprenderle nei wallet in qualsiasi momento, sia in modo vincolato (locked), cioè garantendo un “deposito” per un tot di tempo.
I vincoli quando presenti non sono quelli “classici” da conto deposito. Essi possono durare da qualche giorno, a qualche settimana fino, in casi particolari, a qualche mese. Quindi tali vincoli sono di solito di brevissimo/breve termine. I depositi vincolati remunerano chiaramente di più rispetto a depositi non vincolati per una stessa coin.

Binance, d’altro canto, detiene i nostri depositi in wallet custodial, cioè wallet di cui non siamo noi a detenerne le chiavi. E’ un elemento rilevante rispetto ai wallet invece NON custodial (dove invece siamo noi a detenere le chiavi delle nostre cripto). Esistono possibilità di staking usando wallet non custodial, ma il processo per l’investitore è un po’ meno semplice e anche qui non ho spazio di parlarne in questo specifico articolo.
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STAKING ATTRAVERSO PIATTAFORME DI LENDING
Nello staking attraverso piattaforme di lending ritorniamo invece a tutti gli effetti ad un prestito di criptovalute. Un prestito però non ad un privato, ma ad un intermediario, solitamente una piattaforma o ad un exchange, che “usa” le nostre criptovalute per sue attività di investimento o similari, compreso il mining in proprio.
A differenza del precedente, non abbiamo qui visibilità, né tantomeno controllo, di dove vengono utilizzate le criptovalute di nostra proprietà. Qui deleghiamo in tutto e per tutto l’investimento a terze parti. In cambio, queste ci riconoscono un rendimento periodico, che, per forza di cose, sarà minore di quello che (si spera) otterranno loro.
Ci sono varie piattaforme che permettono questa tipologia di Staking, conosciuto come “lending staking”. Alcune fra le più conosciute sono Crypto.com e Nexo.
Questo investimento ha il vantaggio di essere molto più semplice dei precedenti, ma lo considero anche leggermente più rischioso. Non avendo infatti molta visibilità per quel che riguarda l’attività della piattaforma è difficile valutarne correttamente l’effettiva redditività (in tutela delle nostre remunerazioni) né i rischi intrinsechi all’effettiva loro operatività. E’ ideale per alcune tipologie di portafogli, meno per altri.
Anche qui si potrà approfondire in futuro per vedere gli effettivi rendimenti di queste piattaforme e osservarne le caratteristiche.
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Spero con questo articolo introduttivo di aver fornito un’idea di base a chi, come me, è interessato a sfruttare il particolare momento di discesa dei valori cripto per pianificare pian piano un riaccumulo in questo settore.
Il settore cripto è, chiaramente, più rischioso delle normali valute. L’andamento dei prezzi è sempre molto volatile e segue spesso troppo i “trend” del momento, per cui occorre essere coscienti delle variazioni che potrebbe subire il capitale. Ma ciònonostante è comunque un asset molto speculativo, che ha potenzialità intrinseche di rendimento molto interessanti, se gestito con cura.
Siete interessati ad altri articoli sull’argomento, o di conoscere i miei risultati futuri anche in questa tipologia? Datemi i vostri feedback attraverso il form! Buon investimento!
Molto interessante, grazie. Anche io sto utilizzando Binance e BlockFi.
Grazie! BlockFi è un’altra delle piattaforme che ho in “lista di test” 😉
Molto interessante, grazie. Anche io sto utilizzando Binance e BlockFi.
Grazie! BlockFi è un’altra delle piattaforme che ho in “lista di test” 😉