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Il primo anno di Prepay

Eccomi a scrivere di nuovo su una piattaforma che mi sta vedendo investire sempre con più soddisfazione, Prepay, che sta festeggiando in questi giorni il primo anno dalla sua fondazione. Con l’occasione di una cena fra investitori organizzata dalla stessa a Verona, sotto Natale, ho approfittato per scambiare quattro chiacchiere in merito con i due founder Antonio Fasanella e Pierluigi Benemerito. Da questa chiacchierata sono uscite un po’ di informazioni sul futuro della piattaforma ed alcune di queste (non tutte, purtroppo 🙂 ) le ho inserite nei capitoli di questo articolo.

Ho inserito anche alla fine un breve riassunto dei miei 12 mesi di investimento; sono arrivato a calcolare l’effettivo tasso di rendimento complessivo delle operazioni nelle quali ho partecipato, giusto per avere un primo feedback, a tutto tondo, della cosa che alla fine interessa di più a noi investitori: il vile denaro.

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IL PRIMO ANNO DI PREPAY

Prepay ha iniziato la sua operatività a marzo 2021. L’obiettivo strategico su cui si è basata finora è stato quello di sacrificare un po’ la mole in offerta per cercare di mantenere alta la qualità delle operazioni proposte, attraverso un volume di filtro che ritengo superiore alla media delle piattaforme p2b italiane. E, dato che rispecchia a pieno la mia filosofia di investitore, questo è il motivo principale per cui sono ben felice di dedicarci un altro articolo nel mio blog.

Ecco brevemente qualche numero sui volumi di investimento complessivo di questi primi 12 mesi della piattaforma:

Nel momento in cui scrivo (Febbraio 2022) Prepay ha raggiunto la prima milestone di mezzo milione di euro di raccolta. Sono state finora 4 le società proponenti che hanno messo in offerta delle loro operazioni nella piattaforma, per un totale di 6 progetti per un valore medio di 85.000€ per singola offerta (90 investitori medi a raccolta).

Di queste operazioni, già le prime due (Ossona e Villetta SDC) sono state interamente rimborsate agli investitori con i relativi interessi e, dalle news che ci arrivano (anche abbastanza regolarmente, rispetto ad altre realtà), la terza (Unifamiliare GC) è stata conclusa e rimborserà a giorni.

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Cosa ci si aspetta per il futuro?

Nonostante quanto appena scritto, la piattaforma ha comunque piani di espansione rispetto a quanto offerto e raccolto nel 2021. Ho ricevuto assicurazioni sul mantenere sempre alto lo standard di preselezione e di analisi specifica su ogni richiesta di listing nel loro marketplace, ma vedremo comunque aumentare la frequenza di uscita dei progetti.

L’analisi sarà sempre svolta da un team indipendente rispetto ai proponenti: tutti i dettagli dei soggetti saranno sempre disponibili nei documenti allegati a ciascuna offerta. Consiglio ai nuovi investitori: bisogna sempre leggerli prima di investire! Alcune piattaforme non forniscono adeguata trasparenza verso chi presta i propri risparmi. Qui c’è, leggete i documenti quindi prima di sottoscrivere.

La crescita prevista sarà comunque anche in termini di aumento dei volumi medi per progetto e, e questa è un’interessante novità, in diversificazione sul piano della tipologia di operazioni.

Gli obiettivi futuri

Ho scambiato qualche chiacchiera proprio su questi punti con Antonio Fasanella in una piacevole cena a Verona, per raccogliere qualche “spoiler” in esclusiva da presentarvi.

Le cene organizzate da Prepay sono il momento giusto per confrontarsi sullo stato dell’arte della piattaforma e sul business che essa porta avanti. Consiglio, a chi avesse la possibilità geografica, di partecipare ad uno degli eventi organizzati, per cogliere l’occasione parlare a tu per tu con il team e confrontarsi sugli argomenti che possano venire in mente. Contando sempre che… mal che vada.. potrete scroccare del bollito o del pesce seduti ben comodi a tavola.

Antonio è sempre parsimonioso nell’aprirsi sui piani della società, secondo la filosofia del “diciamo quello che possiamo con relativa certezza fare”. Ho tentato quindi di aggirarlo con fiumi di Valpolicella classico in quel di Verona e… qualcosa sono riuscito a carpire 😊.

Queste le principali novità che sono riuscito ad estrapolare:

  • Nuove tipologie di progetti: fino ad oggi, i progetti finanziati hanno riguardato principalmente lavori di riqualificazione energetica. Per espandere la piattaforma e per presentare agli investitori ulteriori possibilità di investimento, vedremo in futuro anche nuove tipologie di business che ci richiederanno fondi tramite Prepay. Oltre ad ampliare la gamma di operazioni immobiliari, non si esclude perciò di aprirsi anche ad alcune tipologie di finanziamenti utili per la crescita di piccole e medie imprese. Gli investitori più aggiornati sapranno già che qualcosa è trapelato durante le ultime dirette Youtube della stessa Prepay; vedremo.
  • Si amplierà l’offerta anche per quanto riguarda le durate dei progetti: finora il grosso dei progetti si è concentrato attorno ad una media di 12 mesi per ricevere il rimborso del capitale. In futuro saranno previste operazioni anche a più lungo termine, fra i 3 ed i 5 anni. Queste operazioni porteranno con loro una leggera modifica della modalità di riconoscimento dell’interesse anticipato della cosiddetta “formula Prepay”. L’interesse in questi casi potrà essere previsto versato a quote sempre anticipate, ma annuali. La motivazione di ciò è di non gravare eccessivamente sul richiedente, che deve sviluppare il proprio progetto. In caso di lunghe operazioni, infatti, con l’interesse anticipato “tradizionale” avrebbe dovuto versare in un unico colpo una grossa somma agli investitori (pensate che un interesse anticipato di 5 anni vuol dire versare un circa 45-50% dell’importo richiesto già in partenza!). Tale soluzione di split annuale cala il rischio default e permetterebbe comunque agli investitori di mantenere i vantaggi dell’interesse anticipato.
  • Per sostenere la crescita e allo stesso tempo non diminuire l’attenzione nel processo di selezione e di valutazione degli stessi, verrà ampliato il comtato di valutazione di Prepay. Lo scopo è quello di dotarsi di competenze specifiche per le nuove tipologie di business che si andrà a proporre. Ci si concentrerà inoltre sempre a mantenere il più alto possibile il settore marketing e nel customer care, per un rapporto sempre diretto con l’investitore.
  • Rimangono poi sempre in cantiere importanti sviluppi per quanto riguarda l’evoluzione del sito di Prepay, dato che quello attuale è, oggettivamente, ancora un po’ limitante in termini di funzionalità e poco user friendly in alcune sezioni.

Inoltre, vi voglio informare che è stato annunciato il primo meeting generale in presenza con gli investitori, che verrà organizzato verso il mese di settembre. Non ho ancora molti dettagli a disposizione, se non il nome dell’evento: Prepay Investor Day. Sarà comunque un’altra ottima occasione per incontrare di persona il team, di raccogliere informazioni, curiosità e, perchè no, fornire feedback direttamente “live”.

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CAMPAGNA CROWDFUNDING

Prepay ha poi lanciato proprio da un paio di mesi un nuovo step di raccolta capitale della propria società, rivolto a chi volesse entrare nella compagine come socio. Per chi credesse nel business di questa piattaforma e volesse esserne direttamente partecipe (magari anche operativamente, non solo da “finanziatore”) questa è un’occasione per entrare. Non so se ce ne saranno altre, dipenderà molto dagli sviluppi e dalle necessità di risorse della stessa.

Ci sarà la possibilità di scegliere fra 3 categorie di quote di possesso, con diversi gradi di partecipazione operativa. Purtroppo non ho la possibilità di pubblicare qui informazioni più precise, in quanto di natura riservata a chi è interessato concretamente a questa tipologia di investimento.

Per chi volesse informazioni aggiuntive, è possibile raccogliere tali informazioni compilando il modulo nell’apposita sezione del sito: “vuoi diventare socio di Prepay”?

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IL MIO ANNO IN PREPAY

Infine, come anticipato, ho pensato di raccogliere alcuni dati sui risultati dei miei investimenti personali in questa piattaforma. Sono stato un investitore attivo già dalla sua partenza; ho avuto quindi a disposizione, per quanto possibile, un buon campione statistico di rendimento. C’è da dire che, dei vari progetti presentati, solo due hanno già chiuso il normale ciclo di rimborso (con il terzo che lo chiuderà a brevissimo). Per quanto riguarda gli altri, il termine prefissato per la conclusione del progetto scadrà nei mesi a venire. Quindi, è chiaro che per avere dati più “precisi” sarebbe ottimale attendere un po’ di tempo in più.

Contando però che dalle testimonianze regolari che ricevo nelle apposite sezioni di ciascun specifico progetto, tutto finora sembra procedere regolarmente e non c’è stato nessun blocco a far temere ritardi nei rimborsi, mi sento confidente di presentarli lo stesso in questa occasione, simulandone il rimborso nei tempi accordati.

Ecco qui i dati dei miei investimenti a fine 2021:

Operazioni finanziate: 5

Capitale totale prestato: 2.600€ (in varie tranche)

Interessi anticipati accumulati: 240€.

XIRR complessivo (tenendo conto delle date previste di rimborso): 11,2% lordo annuale.

Per chi non lo sapesse, lo XIRR è il tasso di rendimento interno dell’investimento. E’ il tasso più comunemente utilizzato dagli investitori per valutare l’effettiva profittabilità della piattaforma. Questo tasso non è però semplice da calcolare e, soprattutto, da interpretare. E’ ottimale dopo almeno due o tre anni di investimento, e con una gran mole di dati. Però, in mancanza di questi, credo resti comunque la soluzione migliore di valutazione (solo, sarà un po’ meno preciso).

Devo dire che le operazioni su Prepay non erano moltissime, quindi il mio lavoro di calcolo “manuale” è stato facilitato (potete trovare le formule dell’indice comodamente online, con Google). Quello che non mi ha agevolato è… l’impossibilità attualmente di estrarre tali dati in excel dal sito! Ma… mi hanno assicurato i founders che rientra fra gli sviluppi web previsti di cui parlavo prima.

Qui a destra vi mostro i miei movimenti di investimento ed incasso dei progetti 2021.

Non ho considerato nel calcolo anche il primo progetto finanziato 2022: a causa del fatto che è temporalmente appena partito, andava a sfasare troppo il calcolo dello XIRR (che, ricordo, non è mai preciso al 100% in caso di progetti ancora in corso). Potrò comunque aggiornare in futuro tale tabella comprendendo anche i vari investimenti che effettuerò quest’anno per avere un dato ancora più affidabile.

Per essere una realtà italiana di lending il rendimento lo considero molto buono. Tale rendimento è stato chiaramente aiutato anche dalla particolare formula Prepay che, come vi ho descritto in passato, combina l’interesse anticipato con una serie di particolari bonus destinati agli investitori più “fedeli”; elementi che vanno a sommarsi al semplice profitto lordo offerto dal proponente.

Occorre che specifichi che, per lanciare la piattaforma, gli interessi presentati per le operazioni iniziali erano leggermente più elevati di quello che potrebbe essere la media dei prossimi. Può essere in futuro essi si stabilizzeranno sulla linea di quello che si può vedere oggi negli ultimi progetti usciti in queste settimane. Comunque, attraverso gli strumenti dell’ecosistema Prepay, come i codici bonus, e qualche altra novità in futuro, ci sarà sempre la possibilità di avere rendimenti maggiori rispetto agli interessi nominali del singolo progetto.

Spero di aver dato con questo articolo informazioni utili a chi sta investendo in Prepay. Come sempre, buon investimento a tutti! PS. Vi ricordo sempre che, nel caso invece non siate iscritti e lo desideriate, potrete avere un bonus iniziale, usufruendo del codice di P2P – Italia: ITAP2P50. Questo utilizzo vi permetterà per avere un bonus di 50€ aggiuntivi di investimento su cui calcolare gli interessi del primo progetto in cui investirete.

Aggiornamento su Prepay

Dopo alcuni mesi di investimento, scrivo questo articolo per aggiornare su questa nuova realtà italiana, Prepay, che si sta pian piano facendo spazio nel panorama e va a collocarsi nel settore degli investimenti immobiliari sottoforma di lending. Un settore dove in Italia credo ci sia un grosso “buco”, in quanto quello che finora è stato il principale player del settore, Housers, sta affrontando difficoltà nel suo business ed il resto del “mercato” si concentra sul metodo dell’equity crowdfunding.

Grazie alla collaborazione col team della piattaforma, andiamo a vedere quindi qualche dettaglio in più su questa piattaforma e quali sono gli ultimi aggiornamenti in vari ambiti di interesse per noi investitori.

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PROGETTI

I progetti di Prepay si sono concentrati finora, come già scritto più volte, nel settore delle riqualificazioni degli immobili.

Ho pensato di mostrarveli nel dettaglio, così chi non è iscritto può avere già un’idea di cosa propone la piattaforma e su quali sono gli aspetti dove i richiedenti finanziamento poggiano il loro rendimento atteso.

Ecco quindi i 4 progetti che sono stati proposti in sottoscrizione nella piattaforma, fino ad oggi:

  • GSO – Riqualificazione energetica Ossona.

L’operazione è la riqualificazione energetica di uno spogliatoio gestito da una società sportiva locale. Nello specifico lavorazioni di isolamento termico con, fra le altre, installazioni di impianti di riscaldamento ibrido, impianto solare termico, fotovoltaico e un sistema di accumulo.

Tale operazione ha permesso di avviare le pratiche per il riconoscimento dell’incentivo del superbonus 110% (per chi non lo conoscesse, consente una detrazione fiscale pari al 110%, spalmabile in alcuni anni, dell’importo speso per le operazioni di miglioramento dell’efficienza energetica).

ROI nominale dell’operazione riconosciuto agli investitori (senza considerare bonus Prepay) è dell’8% in 8 mesi stimati.

  • Villetta SDC – Cosenza

Questo progetto riguarda un intervento di miglioramento sismico (alleggerimento strutturale con cambio manto di copertura) di un’unità immobiliare in provincia di Cosenza. Tale operazione è conciliante con i requisiti richiesti per l’ottenimento del Simsabonus 110%, che funziona con gli stessi criteri dell’econbonus, ma per le spese sostenute per gli adeguamenti antisismici.

A fianco a questa operazione, sono state previsti inoltre anche lavori di rifacimento dell’impianto di riscaldamento, solare termico, fotovoltaico e del sistema di accumulo. Lavori che hanno anche qui permettono il riconoscimento dell’ecobonus 110%.

ROI nominale dell’operazione riconosciuto agli investitori (senza considerare bonus Prepay) è dell’8% in 8 mesi stimati.

  • Unifamiliare GC – Vibo Valentia

Progetto che prevede lavori di miglioramento energetico di un’unità immobiliare nella provincia di Vibo Valentia. Ai lavori sono agganciati miglioramenti termici e sostituzione, fra gli altri, i soliti adeguamenti di impianto solare, fotovoltaico, di climatizzazione e sistema di accumulo.

Per queste spese anche qui è riconoscibile l’incentivo fiscale dell’ecobonus 110%.

ROI nominale dell’operazione riconosciuto agli investitori (senza considerare bonus Prepay) è dell’8% in 8 mesi stimati.

Foto di Inizio cantiere, primo step dei lavori del progetto

Attraverso questo specifico modello di business, ben 3 sono i soggetti traenti vantaggio da queste operazioni:

  • noi che investiamo ovviamente, portandoci a casa gli interessi anticipati ricevuti.
  • chi promuove il progetto, attraverso gli extra utili, rispetto a quelli girati agli investitori, di volta in volta raccolti dalle varie operazioni.
  • chi possiede l’immobile oggetto di riqualificazione, che si vede così migliorare la proprietà con costi in capo a lui bassissimi.

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Prepay infine ha aperto il suo più recente progetto nel momento in cui scrivo questo articolo. Si tratta questa volta di un completamento immobiliare di tre unità immobiliari, assegnate ad una cooperativa edilizia.

  • Borgo Sant’Anna – Bari

Si prevede qui il completamento di tre appartamenti in un immobile situato a Bari, distante 400mt dal mare. Qui i lavori non si limitano alla riqualificazione energetica (fotovoltaico, impianto elettrico e di condizionamento), ma prevedono proprio la conclusione delle murature interne e delle finiture, compresi i pavimenti.

Il progetto è stato messo in sottoscrizione da un nuovo proponente, un team edilizio che ha già 30 anni di esperienza in tali operazioni. L’intermediario del progetto fra Prepay e la cooperativa è stato Lorenzo Loseto, un nuovo collaboratore di Prepay presentato in una delle ultime live, che ha già avuto in passato 3 exit positive con le piattaforme Trusters e Housers.

Questo prestito ha una durata prevista di 12 mesi, con ROI nominale riconosciuto agli investitori (senza considerare bonus Prepay) è previsto del 10%. E’ stata comunque concessa al richiedente la possibilità di estendere per una volta il termine da 1 a 6 mesi, previo pagamento di nuovi interessi anticipati per il periodo dove eserciterà tale opzione.

Qui il ROI complessivo, compreso quello a beneficio del proponente, è stimato del 74% (calcolo fatto sulle stime dei possibili prezzi di vendita dei nuovi appartamenti). C’è quindi un certo cuscinetto di tranquillità a salvaguardare la quota promessa a chi ci investe, tramite la piattaforma.

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ECOSISTEMA PREPAY

Altro elemento che caratterizza questa piattaforma è il cosiddetto ecosistema Prepay. In generale, viene così chiamato tutta la serie degli strumenti messi a disposizione per gli investitori più attivi per aumentare il loro rendimento effettivo oltre a quello dei semplici rendimenti nominali dei progetti offerti.

Come? Attraverso varie incentivazioni che si affiancano al “classico” investimento nei progetti della piattaforma. Di quelle tradizionali, ne ho già parlato nella mia review della piattaforma, che potete trovare nella pagina Prepay review, e sono:

  • Il classico codice bonus all’iscrizione (se volete sfruttarlo, trovate il mio nella pagina Bonus per investitori).
  • La formula dell’interesse anticipato, caratteristica tipica di questa piattaforma, che riconosce la maturazione dell’interesse un paio di settimane dopo la chiusura della raccolta. Tale formula è resa possibile attraverso gli accordi vincolanti presi con il richiedente ed il controllo di certe soglie di liquidità già in possesso per poter ottemperare anche a questo requisito per la messa in raccolta.

A fianco di queste, il team Prepay ha messo a disposizione qualche altro incentivo. Ad oggi il principale è l'”Extrabonus” che, a parte il nome leggermente “altisonante”, è un vero e proprio surplus di rendimento per chi investe nella piattaforma con una certa costanza.

L’Extrabonus

Come funziona? Sostanzialmente “replica” il funzionamento del bonus di benvenuto. Ma, a differenza di questo, viene riconosciuto a parte agli investitori che hanno raggiunto certe soglie di investito in un progetto.

Nella sostanza, un importo aggiuntivo viene riconosciuto nel prossimo investimento, dopo aver investito almeno una certo importo nel progetto precedente.

Ad esempio, mettiamo che la soglia impostata sia di 500€ e l'”extrabonus” sia di 30€: se un investitore ha investito 1.000€ nel progetto precedente, avrà un riconoscimento di 60€ (2 volte 30€) ulteriori nel progetto successivo, utilizzando un relativo codice che avrà ricevuto tramite email. L’accortezza è non fare come ha fatto il sottoscritto :), è il capitale che genera il bonus, non i bonus. Es. se investite 470€ in un progetto ed utilizzate il bonus precedentemente maturato di 30€ di investimento aggiuntivo generati dal progetto precedente, questo non farà raggiungere la soglia minima di 500€ per ricevere il nuovo extrabonus nel progetto successivo. Occorrerà sempre investire il minimo previsto come capitale per “continuare questa catena”.

Grazie a questo meccanismo, i rendimenti reali attualizzati possono raggiungere anche il 14-15% lordo per i progetti interessati.

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Infine, mi ha già anticipato il team che saranno previste in futuro altre tipologie di incentivazioni. Purtroppo non sono riuscito ad avere nessuna anticipazione più concreta. Comunque non attendetevi formule in stile referral chain delle hyip. Saranno strumenti più “moderati” e, secondo quanto dichiarato dalla piattaforma, creati per poter essere innanzitutto sostenibili e mantenere la piattaforma in attivo, per ovvie ragioni.

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RINNOVAMENTO SOCIETARIO

E’ infine notizia dell’ultima ora che un nuovo socio è entrato nella compagine di Prepay. Si tratta di Growishpay, una startup fintech che opera nel settore dei pagamenti online e che sta in questi tempi operando da angel investor per varie startup del settore.

Ho approfittato del contatto per fare qualche domanda ad Antonio Fasanella, founder di Prepay, per qualche “insight” a riguardo di tale operazione:

P2P-Italia: Siete stati contattati voi da Growish o stavate proprio cercando nuovi investitori in termini di equity?

Antonio: In realtà non stavamo cercando specificatamente questa operazione. Growishpay era già uno dei nostri primi contatti, in quanto concessionario di Mangopay (il nostro istituto di pagamento). Da questa collaborazione, fungendo essa anche da softwarehouse, è nata anche l’attuale piattaforma web che state tutti utilizzando. Nei mesi si è rinforzato sempre più il rapporto e Growishpay ha notato il potenziale di Prepay. Così, venendo a conoscenza del round di aumento di capitale, ha scelto di entrare con una sua quota.

P2P-Italia: Conseguirà qualche variazione nella gestione della piattaforma, a seguito dell’operazione?

Antonio: Non cambierà nulla a livello direzionale; io e Pierluigi rimarremo sempre nei nostri ruoli. Lo scopo della partecipazione è di tipo finanziario/investimento.

P2P-Italia: Prevedete quindi una qualche espansione dopo aver ricevuto questi nuovi fondi?

Antonio: No, questa operazione è nata nell’ambito del nostro primo aumento di capitale, conclusosi come detto, poche settimane fa, con un round da 100’000€, che è servito per tutta la fase di avvio della piattaforma ora online e attiva da ormai qualche mese con già 3 progetti finanziati con successo. Più che espansione, parlerei di rinforzamento del nostro team interno. Inoltre, il contributo e l’esperienza di Growishpay saranno molto importanti per i nostri prossimi step.

P2P-Italia: Siete ancora in ricerca di nuovi investitori nella società Prepay?

Antonio: Sì, prossimamente ci sarà un nuovo round di aumento del nostro capitale, con la possibilità per chi crederà nel progetto di entrare direttamente come socio. Il successivo round servirà per assestare quanto già costruito e dare uno sprint per la successiva fase di crescita a livello nazionale di Prepay. Verrà rinforzato notevolmente il team interno, verrà completata e migliorata, con ulteriori nuovi strumenti già in programma, la user experience della nostra piattaforma, verranno avviati le interlocuzioni con Consob e Banca d’Italia al fine di ottenere le autorizzazioni per fungere da sostituto d’imposta ed il mantenimento compliance all’entrata in vigore, a novembre, del nuovo Regolamento Europeo sul crowdfunding. Vi faremo sapere quando si aprirà, oggi prevediamo comunque ad inizio autunno.

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Grazie quindi ad Antonio per l’interessante chiarimento in merito, l’espansione delle piattaforme italiane, quando sana, è una questione che va a favore di tutto il movimento crowdlending del nostro paese.

Come sempre, da parte mia vi ricordo che se non siete ancora iscritti alla piattaforma e ne vorreste usufruire il bonus di benvenuto di 50€, basterà inserire il codice bonus dedicato a P2P Italia: ITAP2P50.

Buon investimento a tutti!

Rendimenti Soisy dopo un anno

Eccomi ad aggiornare la situazione dei miei rendimenti nella piattaforma Soisy. Sempre grazie alla collaborazione con il team della piattaforma, andiamo a vedere quelli che sono stati i risultati complessivi del mio primo anno di investitore.

Prima di entrare nel dettaglio dell’analisi dell’anno, partirei innanzitutto da un aggiornamento su quello che mi attendevo quando ancora ero alla “boa” dei sei mesi. Avevo effettuato infatti un’analisi del primo semestre in questo articolo di gennaio: Rendimenti Soisy dopo 6 mesi. All’epoca, dopo un buon primo semestre, avevo previsto queste possibili evoluzioni per il proseguio:

  • Ipotizzavo un aumento della mia quota ritardi, con la possibile comparsa di qualche ritardo più “consolidato” da 3+ rate, che mi avrebbero ridotto la % di profitti.
  • Pensavo che l’abbassamento del rendimento si sarebbe concretizzato nei comparti più rischiosi, più soggetti alle insolvenze.

Avevo indovinato? Come è andata in realtà?

Innanzitutto, posso anticipare che è risultata corretta la previsione di un aumento, leggero, della quota ritardi e si sono pure fatti vedere negli ultimi tempi i primi ritardi a 3+ mesi. Però, finora, il rendimento medio mensile non si è abbassato di molto rispetto a quanto avevo ricevuto nella prima parte dell’anno.

Dove ho avuto ritardi? Entro più nel dettaglio.

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I MIEI INVESTIMENTI

Vi mostro per cominciare il mio portafoglio aggiornato ad oggi. Come forse già sapete, a differenza di molti investitori, io mi sono concentrato solo in parte sulla parte garantita dal salvadanaio, cioè quella dove i ritardi e default sono coperti dalle risorse del salvadanaio (risorse attinte da una fetta del rendimento dei prestiti di tale comparto che ne va appunto a costituire la copertura).

Ho destinato la restante quota spalmandola sulle altre classi di rischio, con l’obiettivo di percepire qualche rendimento in più, anche nel lungo periodo. Questa la composizione attuale:

Ad oggi ho poco meno di 4.000€ fra risorse investite ed in attesa. La mia “quota” nel comparto garantito, che era del circa 30% a sei mesi, l’ho abbassata leggermente portandola al 25%, lasciando il resto nei comparti senza copertura. So che non serve dirlo ma, attenzione!: questa è la mia scelta sulla base dei miei personali obiettivi di rischio/rendimento. Voi, fate secondo i vostri!

Il rendimento lordo della mia quota in Soisy è mostrato, dopo un anno, al 6%. Si parla di risultato al netto delle commissioni della piattaforma, ma al lordo delle tasse. Però mi corrisponde oggi anche al risultato netto delle tasse grazie ai bonus dei benvenuto, che vi ricordo, potete sfruttare anche voi per 3 mesi, iscrivendovi con il codice BNTLAWG. Lo considero poi anche al lordo di eventuali default di prestiti futuri. Dico così perchè ad oggi non ce ne sono ancora stati, quindi chiaramente non sono rappresentati in questo contesto. Ma potrebbe capitare in futuro che, fra i prestiti oggi in ritardo, qualcuno non recuperi e si debba passare alle procedure di default.

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RITARDI

Approfitto quindi anche per mostrarvi qual è la composizione del mio portafoglio per regolarità di pagamento, sempre con il grafico a torta disponibile nel sito di Soisy stessa:

Comparando tale torta, con quella che era presente sei mesi fa, vedo che è comparsa una prima fetta di insoluti da più di 4 rate. Dei prestiti su cui avevano subito appena 1-2 rate di ritardo a gennaio infatti, alcuni non hanno ancora recuperato. Me li ritrovo purtroppo ancora in ritardo. Tale quota vale per 60€ circa, divisi in 4 prestiti, ed è possibile che fra questi ci sia qualcuno che arriverà allo stato di default.

E’ rimasta invece stabile la quota ritardi fra 1 e 3 rate. Stabile vuol dire che il valore di nuovi ritardi e quello dei rimborsi dei ritardi precedenti si stanno compensando, lasciandomi una quota finora appunto costante nel tempo.

Complessivamente quindi (ritardi 1-3 rate e oltre 3 rate) la situazione in questo ambito è leggermente peggiorata rispetto a 6 mesi fa, mi sarà importante perciò tenere monitorata la cosa in futuro per vedere le effettive conseguenze di questa fetta di portafoglio.

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RENDIMENTI

Passo ora ai rendimenti mensili, mostrando anche qui il grafico disponibile nella piattaforma, che mostra l’andamento nel tempo dei profitti (sempre lordi) in termine percentuale sull’investito di ogni periodo:

Facile vedere come a febbraio sembra sia esserci stato un calo del rendimento complessivo del mio portafoglio. In realtà, è stato il mese dove ho depositato altre somme, incrementando la mia posizione. Dato che questi nuovi depositi non hanno potuto dare ritorno in quel mese (ma dal successivo, marzo), a febbraio mi calcola solo il rendimento maturato dal mio capitale preesistente. Se notate, è la stessa cosa accaduta a luglio 2020 (il primo mese “investito”).

Quindi, non considerando questi due mesi, i restanti si sono mantenuti attorno al livello del 6,5% lordo, con qualche mese migliorativo e qualche mese peggiore. I due mesi con capitale non ancora interamente investito e con i primi interessi maturati hanno perciò inciso.

Per fare un’analisi corretta, occorrerebbe dire che “manca un pezzo” di rendimento per considerare un totale reale annuale, proprio per il motivo appena spiegato. D’altra parte, però, ricordo che questo rendimento non tiene ancora conto di possibili default che potrei incontrare con i miei 60€ attualmente in ritardo da più di 3 mesi.

Quale sarebbe perciò il rendimento reale attuale? Eh.. dipende da quanto incideranno nell’effettivo le due cose.

Purtroppo, ad oggi, il team non ha a disposizione l’effettiva incidenza di default sui ritardi. Un dato che posso utilizzare è quanto comunicato dal report periodico sul blog di Soisy (I nostri numeri), che indica come il 50% dei richiedenti che hanno accumulato due o più rate scadute ritorna regolare nei pagamenti.

Anche se si parla di 2+ rate e non 4+ come nel grafico, stimo comunque prudenzialmente, al mio scopo, un 50% di perdita della quota 4+, che mi porterebbe un rendimento effettivo fra il 5 ed il 6%. Ad ora, è ancora più alto del comparto garantito, quindi sembra darmi ragione la scelta da me fatta di non investire completamente nel salvadanaio. In futuro ovviamente le cose possono cambiare, sia in meglio che in peggio.

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RENDIMENTI PER CLASSE DI RATING

Andiamo poi a vedere quali sono invece i rendimenti dei singoli rating di rischio per quel che riguarda il mio portafoglio. I grafici sotto rappresentano esattamente questo.

Non sono grafici presenti nel sito di Soisy (come forse vi sarete accorti dalla mia grafica “spartana”, che però apprezzo molto 🙂 ). Sono grafici che ho costruito sulla base dei dati comunque estraibili in excel dal sito di Soisy stessa, comparando in media ponderata i rendimenti di tutti i miei investimenti suddivisi per, appunto, categoria di rischio.

Il grafico di sinistra rappresenta la situazione dopo 1 anno di investimento, evidenziando le 6 classi di rischio, dal garantito al rating 5 e, nel grafico più piccolo a destra, com’era la situazione a gennaio (dopo 6 mesi).

Nelle barre blu trovate il capitale investito ed in arancione il capitale in ritardo. La linea grigia invece si riferisce al rendimento percentuale effettivo di ciascun rating.

Come sta andando? Beh, intanto come mostrato nella schermata all’inizio dell’analisi, ho suddiviso il mio capitale principalmente nel comparto coperto dal salvadanaio e nei tre rating centrali dei comparti non garantiti.

In linea molto generale, sto vedendo che i rendimenti effettivi (la linea grigia) non si sono discostati di molto da quanto mi era risultato dopo 6 mesi. C’è comunque stato qualche cambiamento.

Innanzitutto, anche se è confermato che, per ora, i rating più rischiosi mi stanno rendendo di più dei rating più “solidi”, questo trend non è così pulito come 6 mesi fa (la linea del grafico di destra è più “costante”). Il comparto garantito mi sta rendendo quasi il 4,75% (sembra stia lavorando qui anche l’interesse composto sul capitale iniziale). Ho un ribasso sul rating 1, ma questo è non reale, nel senso che non sono ancora arrivate delle scadenze dell’investito del mio nuovo capitale di febbraio, che quindi quando scadranno e incasserò più avanti, andando a riportare la situazione in normalità. Ho un rating 2 ad un rendimento previsto appena sotto il 6%. I rating 3 e 4 sono quelli dove sto subendo più ritardi (colonnine arancioni), quindi con un ritorno rispettivamente di 6,5 e 7,7, inferiore al previsto per la mancanza di questi incassi. Il rating 5, anche se non ci ho investito molto, è quello che mi sta rendendo di più, con quasi l’11%.

Il totale ponderato di questi rendimenti mi dà il 6% lordo finale mostrato nella dashboard in Soisy. Che va letto con tutte le considerazioni da fare che ho riportato nel precedente capitolo.

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EFFETTO RITARDI NEGLI ABBINAMENTI

Una situazione che NON ha invece influito nei miei profitti è stato il noto rallentamento degli abbinamenti che si è presentato nella piattaforma a partire dalla scorsa estate. Perchè? perchè semplicemente…. non mi ha coinvolto più di tanto. E non perchè ho chissà quale contatto diretto con i gestori :). Infatti, il grosso degli investimenti l’avevo effettuato l’estate scorsa, prima del rallentamento dell’offerta prestiti in Soisy. L’aggiunta capitale di febbraio, invece, l’ho investita per la maggior parte nei comparti non garantiti. Essi avevano meno problemi di cash drag e quindi mi hanno permesso di investire con molta rapidità.

Notizia fresca fresca, l’offerta prestiti mi segnalano è molto aumentata nelle ultime settimane ed è stato rimosso il limite di investimento mensile, che era comparso negli ultimi tempi per permettere a più persone un investimento vista la latenza di grossi volumi in domanda. Quindi, ad ora, la situazione sembra essere tornata in piena efficienza ed i tempi di investimento, anche nel comparto garantito, si sono molto ridotti. EDIT: da aggiornamento ricevuto, sembra che appena sbloccato il limite gli investitori si siano “fiondati” ad investire :), e sembra stia ritornando un po’ di rallentamento.

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CONCLUSIONI

Andiamo quindi a trarre qualche conclusione da tutto questo.

La prima conferma che sto avendo è che, sempre finora, la mia scelta di optare per una quota investita nei rating non coperti mi sta dando ragione, generandomi un profitto maggiore rispetto a quello che avrei avuto se avessi messo solo nel salvadanaio.

Certo, come ricordato, occorrerà attendere ancora del tempo per capire se e quanto la mia parte in ritardo genererà dei default. E, dopo quelli, trarre la considerazione definitiva. Dall’altro lato, in piccola parte, posso ancora attendermi un rendimento maggiore dal capitale aggiuntivo investito nel corso dei mesi, che non ha ancora completato un anno di rendita.

Diciamo che per ora sta andando bene e spero non peggiori molto. Cosa mi attendo perciò da qui ai prossimi mesi?

  • Dovrò sempre monitorare l’andamento della mia fetta dei ritardi, vediamo se ci sarà qualche altro consolidamento.
  • Ripetendomi, un completo ciclo di investimenti, più l’inizio del lavoro dell’interesse composto, potrebbe compensare qualche ritardo ulteriore. Se non ho grossi crolli, posso mantenere la redditività.
  • Forse nel lungo periodo si stabilizzerà la “linea” di rendimento fra i comparti. Per esempio posso recuperare un po’ di profitti sul rating 3 e perdere qualcosa sul 4 e il 5).

Spero che questa analisi dettagliata possa risultare utile a qualche investitore, anche come spunto in più per eventualmente migliorarsi la propria.

Come sempre, per chiudere di questo articolo, io ricordo sempre che chi non è ancora iscritto a Soisy, può sempre farlo inserendo in registrazione il codice di p2p Italia BNTLAWG, per avere 3 mesi di tasse rimborsate dalla piattaforma. Potete registrarvi dal link qui sotto. Buon investimento in Soisy!

Rendimenti portafoglio Soisy dopo 6 mesi

Scrivo questo articolo in quanto ho scelto di condividere con i lettori i miei rendimenti effettivi finora ottenuti con Soisy, di cui ricordo potete leggere la mia review qui: Recensione Soisy. Con l’occasione, mostro anche qualche dettaglio della strategia di investimento che adotto personalmente su questa piattaforma.

INTRODUZIONE

Partendo dalle mie scelte base, investo in Soisy da giugno/luglio di quest’anno, sono quindi passati 6 mesi da quando ho effettuato la gran parte dei depositi in questa piattaforma. Ho sempre scelto di investire in prestiti a medio termine (il comparto a 3-36 mesi) non includendo finora prestiti a più lunga durata. Questo sia perchè la disponibilità di prestiti di lungo è molto minore (con rischi di allungamento dei tempi di abbinamento), sia perchè come sapete prediligo sempre le durate brevi a quelle lunghe.

Ho anche deciso già da subito di non adottare una strategia piatta: infatti, per il mio investimento, non mi sono dedicato solamente al comparto garantito o ad uno/due comparti non coperti dal salvadanaio. Ho optato invece per distribuire il mio portafoglio su tutti i rating disponibili, ovviamente “bilanciando” le quote. Questo bilanciamento l’ho impostato imputando valori maggiori sui rating centrali (anche guardando le statistiche storiche che erano disponibili su rendimento/ritardi) e sul comparto coperto dal salvadanaio.

In questo modo ho avuto anche la possibilità di raccogliere informazioni a campione su quali sono stati i comparti che mi hanno reso di più nel periodo finora trascorso. Ho colto quindi tale occasione per condividere risultati e analisi.

Chiaramente 6 mesi non sono un tempo sufficiente per poter avere una visione al 100% degli effettivi rendimenti. Occorrerebbe attendere almeno un ciclo completo di reinvestimento. Stabilire quando considerare un ciclo completo non è cosa semplicissima, dato che le durate dei prestiti variano in uno spettro molto ampio (da 3 mesi a 36, non ho investito nei prestiti a lungo termine). Posso stimare che dopo due anni avrò una visione molto affidabile. Ciò nonostante, ritengo che già vedendo cosa sta succedendo dopo 6 mesi fornisca una buona prima visione delle cose.

COSTRUZIONE DEL PORTAFOGLIO

Ad oggi ho un capitale investito complessivo di circa 2.800€, a cui aggiungendo gli interessi finora raccolti, porta il totale della quota ai 2.882€ attuali. La mia distribuzione odierna fra i rating è la seguente:

Come vedete attualmente ho circa il 70% delle mie quote investite in comparti non coperti dal salvadanaio. Vedremo più avanti con che risultati.

Come ho impostato la mia strategia nello scegliere l’interesse offerto per i miei abbinamenti?

Ho quasi sempre preferito approfittare della possibilità di guadagnare priorità nella coda di abbinamento proponendo un tasso dello 0,1% inferiore rispetto al massimo disponibile su ciascuna categoria di rating. Cioè ho offerto il 4,3% per il garantito, il 6,4% per il rating 2 e così via.

Perchè ho compiuto questa scelta, nonostante a giugno non ci fossero ancora i segnali del cash drag che poi è avvenuto nei mesi fra luglio e settembre? Ponendomi la seguente domanda:

Se dovessi ragionare con l’ipotesi di prendere anche lo 0,1% in più a costo di non avere la priorità, quanti giorni posso “permettermi” di aspettare per far sì che tale scelta sia più profittevole di quello che effettivamente poi ho fatto?

Tale calcolo, confrontando l’aumento di 0,1% di rendimento, mi portava a dire che avrei avuto un “break even” fra i 4 e i 9 giorni, a seconda della classe di rating. In altre parole, se i tempi aggiuntivi di attesa che mi potevo aspettare per offrire il massimo dell’interesse erano sotto i 4 giorni, guadagnavo di più scegliendo il massimo tasso in offerta. Se i giorni di attesa invece erano sopra i 9 giorni, mi conveniva offrire lo 0,1% in meno ed investire subito. Più è alto il rendimento, meno incide lo 0,1% in meno e, quindi, meno giorni servivano al break even.

Nel momento in cui ho investito la quota di giugno i tempi di attesa prospettati dagli aggiornamenti settimanali che invia Soisy (e che consiglio sempre di seguire) erano leggermente minori ai 10 giorni. Per cui ho scelto di offrire quasi sempre lo 0,1% in meno e prendermi le priorità.

RENDIMENTI

Come detto, ho investito solo una parte, e non maggioritaria, nel comparto garantito dal salvadanaio Soisy, cioè con gli arretrati che vengono ripagati da Soisy stessa. Tale quota rappresenta circa il 30% del mio portafoglio in questa piattaforma.

L’obiettivo di tale scelta è chiaramente la ricerca di rendimenti aggiuntivi rispetto ai 4,3/4,4% lordi del garantito. Sarà stata una scelta corretta finora?

Per prima cosa, riporto sotto, nel dettaglio, la curva di rendimento che mi viene presentata nel sito (con i tassi mensili annualizzati! Cioè, il dato presentato non è il rendimento ottenuto nel mese, ma la sua proiezioni su scala annuale, che è più rappresentativa).

A prima vista la scelta di non puntare solamente con il comparto garantito sembra aver dato i suoi frutti. C’è comunque un però, dato dalla leggera flessione che ho riscontrato nel mese di novembre. Questo rendimento mensile mi viene presentato al 6% lordo, contro i 6,5% circa degli altri mesi.

Tale flessione è dovuta al fatto che, in quel mese, ho avuto una quota di rate in ritardo superiore a quanto invece ho ricevuto negli altri mesi. Però, a dicembre, la curva è risalita ai livelli normali, conseguenza del fatto che lì ho invece ricevuto il recupero delle rate precedentemente non pagate (essendo non coperte dalla garanzia Soisy, sono stati i richiedenti stessi a recuperare il precedente).

Questo di seguito è invece il grafico a torta che mostra il peso di tali arretrati. Attualmente ho 7 abbinamenti con arretrati su circa 200. Gli arretrati sono tutti fra 1 e 3 rate. non ho ritardi superiori alle tre rate.

Nonostante il detto calo di novembre, il rendimento rimane comunque ancora superiore di circa 1,5 – 2 punti rispetto a quello che avrei avuto con il solo comparto garantito. Quindi, secondo la mia personale esperienza, posso dire che ad oggi la scelta di suddividere le quote anche nei comparti non coperti sta dando risultati. C’è qualche ritardo, che però finora (ed è giusto dire finora) è stato recuperato.

Dovrò vedere comunque nei prossimi mesi se tale quota di arretrati diminuirà o aumenterà. Un forte aumento nei prossimi mesi, oppure qualche situazione di ritardo attuale che si potrebbe “incancrenire” nel futuro. Con addirittura dei default, il mio profitto potrebbe calare molto. Ma vedrò nei prossimi mesi la tenuta della cosa.

MI RENDE DI PIU’ IL COMPARTO GARANTITO O I COMPARTI NON COPERTI?

Andiamo però più nel dettaglio a vedere quanto mi ha reso finora ciascun comparto di Soisy.

Ho proceduto a calcolare quanto rendimento effettivo ho ottenuto per ciascuna classe di rating. NB: Per calcolare questo rendimento, che vi mostro nel grafico di seguito ho considerato gli interessi incassati in questi mesi su ciascun investimento da me settato e portato poi tale rendimento ad un anno (es. se usciva 5% in sei mesi, ho portato a 10% annuo). Nei casi in cui avevo più investimenti in una classe di rating ho applicato la media ponderata per capitale investito per ottenere il rendimento complessivo di quel rating.

In questo grafico presento quindi cosa ne è uscito. Ricordo che questi sono i rendimenti LORDI, ma le trattenute sono proporzionali quindi non incidono nel senso della rappresentazione:

GAR rappresenta il comparto coperto dal salvadanaio. R da 1 a 5 gli altri rating.

Parto necessariamente dalla premessa che questo è stato puramente il mio caso, perciò un campione praticamente insignificante nel totale dei prestiti Soisy. Ma credo possa essere comunque interessante guardare un caso concreto.

Altra cosa, in solo 6 mesi vanno ad incidere i periodi di cash drag e l’ultimo “pezzo” di rate non ancora incassate, che andranno ad entrare nel mio portafoglio nei prossimi giorni. Per cui il rendimento effettivo è leggermente più alto di quanto rappresentato nel grafico.

Come si può vedere (e come era lecito inizialmente attendersi) il rendimento lordo effettivo cresce con la crescita della rischiosità della classe di rating. In questo rendimento sono GIA’ state considerati i mancati incassi da rate in ritardo nel tempo, che lo hanno abbassato per esempio i rating 3 e 4. Le ho comunque rappresentate anche separatamente con la colonna arancione.

ATTESE PER IL FUTURO

Occorre fare due note:

  • Metto in preventivo che il rendimento delle classi più alte (3, 4 e 5) possa un po’ abbassarsi nel lungo periodo. Si abbasserà, nel caso, proporzionalmente ad un eventuale aumento delle quote arretrate che potranno eventualmente esserci rispetto ad ora. Per avere una stima stabile, ho pensato di attendere due anni. Un ciclo completo di investimento si completa in 3 di anni, dato che investo nei comparti a 3-36 mesi. Con 2 anni però si avrà già secondo me una buona idea.
  • Allo stesso tempo, più allungo il periodo di analisi meno incidono i “tempi morti” del. Il caso lampante è nel comparto garantito: dal grafico notate che il rendimento è inferiore al 4%, nonostante il lordo dovrebbe attestarsi attorno al 4,3. Questo è dovuto appunto ai tempi non investiti iniziali e gli interessi ancora da incassare per l’ultimo mese di investimento. Questo effetto si affievolirà in futuro.
  • Non considero per ora accantonamenti perdite per gli arretrati. E’ vero che ho lì quasi 100€, ma in passato tali arretrati sono rientrati (e oggi non ho arretrati da più di 3 mesi). Certo posso attendermi che un qualcosa andrà in più di 3 mesi di ritardo in futuro, dato che stanno leggermente salendo nel tempo le colonne arancioni. Valuterò però solo a quel momento la situazione.

Si nota comunque che per ora, anche aspettandomi il calo di resa delle ultime classi, il rendimento dei comparti non garantiti mi sta soddisfacendo di più di quelli del comparto coperto dal salvadanaio. Il crollo che dovrebbero avere dagli arretrati per compensare dovrebbe essere veramente rilevante. Tale risultato lo considero ancora più significativo nel rating 2, dato che qui ho riscontrato finora solo un singolo ritardo. Anzi, nella mia esperienza, sto vedendo che ci sono delle possibilità il rating 2 alla lunga mi renderà di più del rating 3.

CONCLUSIONI

Nella sostanza quindi, ho finora trovato sempre conveniente diversificare il mio investimento anche fra le classi di rating non garantite.

Mi è poi risultato leggermente più conveniente offrire spesso lo 0,1% per acquisire la priorità di abbinamento. Cosa che è diventata praticamente indispensabile dall’estate in poi.

Inoltre, attraverso la promo di taxback, dai rendimenti lordi ho potuto togliere lo solo le commissioni per arrivare al mio rendimento netto, che si avvicina in questo caso a molte piattaforme europee.

Per ottenere il rimborso delle tasse per 3 mesi dall’iscrizione, ricordo che è sempre attiva la promo su Soisy. Se volete iscrivervi ed usufruirne potete utilizzare il codice qui sotto:

Buon inizio d’anno!

Soisy – selezione richiedenti e tassi di interesse

In questo articolo mi appresto a descrivere delle dinamiche che ritengo fondamentale conoscere per l’investimento nella piattaforma Soisy: come avviene la valutazione del rischio e la selezione dei richiedenti prestito negli e-commerce da parte di Soisy stessa e con che criteri vengono abbinati i prestiti sulla base dei tassi di rendimento offerti dagli investitori.

Questo articolo è stato sponsorizzato dalla piattaforma e redatto in collaborazione con Soisy. Questa opportunità mi ha permesso di attingere molte informazioni interessanti da Ana Milovic, responsabile del risk management di Soisy, che ringrazio per il supporto. Come scritto anche in altri articoli, tali contributi “interni” li considero molto importanti per poter fornire al lettore informazioni sempre più specifiche, elemento principale per la qualità di ogni articolo pubblicato su p2p-italia.

Per chi non lo sapesse ancora, Soisy opera direttamente con vari e-commerce partner come ente finanziatore dei potenziali acquirenti dei beni lì commerciati. Il richiedente che vuole acquistare tali beni, può scegliere negli specifici casi di chiedere un prestito per il pagamento rateale dello stesso. Soisy fornisce ad esso la liquidità, attingendola dai fondi di noi finanziatori, che vengono così investiti.

Soisy si occupa quindi della fase di valutazione del rischio e selezione dei richiedenti prestito. Vediamo di seguito come.

MODELLO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Perchè è secondo me importante per l’investitore avere un’idea, almeno di base, delle meccaniche che ne governano selezione e rating nel caso di Soisy?

Nelle piattaforme baltiche, l’investitore investe sostanzialmente in finanziarie che offrono direttamente o indirettamente un buyback per i ritardi/default dei loro richiedenti. In quel caso, la sua attenzione è concentrata sulle possibilità effettive della finanziaria di garantirgli tale buyback (analizza risorse, garanzie e redditività).

In caso di piattaforme che non offrono buyback, come Soisy, l’attenzione dell’investitore si può invece concentrare in due punti, anche alternativi fra loro:

  • La valutazione della capacità di rimborso del singolo richiedente, possibile concretamente quando le pick di investimento sono poche e quando la piattaforma fornisce direttamente una sezione approfondita di informazioni specifiche (ad esempio le piattaforme che permettono di investire in progetti aziendali).
  • La confidenza nell’affidabilità dei modelli di selezione dei richiedenti da parte del management della piattaforma, necessario quando le pick di investimento sono molto numerose e la piattaforma offre dei sistemi di forte automatismo dell’investimento (ad esempio le piattaforme che permettono di investire nei prestiti al consumo).

Soisy rientra nella seconda categoria.

Il modello di selezione dei richiedenti, viene descritto esaurientemente nel blog della stessa piattaforma tramite questo articolo: Modello valutazione del rischio.

In esso, presentano due macro-tipologie di rischio valutato:

RISCHIO DI CREDITO

La prima categoria, quella su cui si concentra buona parte del modello di selezione, è quella del rischio di credito del richiedente, cioè la sua capacità di rimborsare effettivamente le rate in cui si è impegnato. Esso è valutato da Soisy attraverso degli algoritmi e lo sviluppo del modello è basato sul miglioramento costante di tali algoritmi allo scopo di prevedere nel modo migliore possibile, e quindi evitare il più possibile, richiedenti con rischio di default non soddisfacente.

La scelta di utilizzo di algoritmi per una valutazione il più possibile automatica è stata dettata dalla volontà di fornire rapidamente un riscontro al richiedente del prestito. Tale richiedente, nel concreto, è molto spesso un cliente di un e-commerce che sta acquistando un prodotto od un servizio optando per un finanziamento e deve quindi attendere un ok per vedere eventualmente soddisfatta la sua richiesta.

La base di questo automatismo sono i dati raccolti nei 3 anni di esperienza di Soisy nel settore. L’obiettivo del processo di costante miglioramento è quello che fra qualche anno venga ancora diminuito il tasso effettivo di default, grazie ad una selezione automatica sempre migliore.

Grazie all’assistenza di Ana, vediamo quali sono i principali step di tale procedura:

Si può pensare a questo modello come una “formula” composta da molte variabili. Al posto di queste variabili si inseriscono, di volta in volta, i dati dello specifico richiedente, o di caratteristiche della richiesta, ecc.

Alcune delle variabili inserite nel modello di valutazione sono derivate dalle informazioni ricevute dal credit bureau associate allo specifico richiedente, altre sono da informazioni possedute da Soisy, altre ancora ricevute dall’e-commerce. Fra queste, le principali che si possono citare:

  • lo score del richiedente, cioè la valutazione di come si è comportato in passato all’interno dell’industria del credito.
  • la durata del prestito richiesto.
  • l’importo dello stesso prestito.
  • la tipologia di e-commerce: strano ma non tutti gli e-commerce hanno lo stesso grado di rischio rimborso delle rate. Chi compra determinati tipi di beni, per cui il finanziamento può essere palesemente utilizzato come semplicemente una dilazione di pagamento, con liquidità intuitivamente già possedute, si pensi ad economici beni di consumo, è valutato meno rischioso. E in questo caso il richiedente paga di solito un tasso contenuto o addirittura 0, (ebbene sì, stiamo finanziando anche prestiti a tasso 0. Qui è l’e-commerce che paga per la possibilità di avere un ente fornitore di finanziamenti!). Chi compra invece beni per esempio ad alto valore, ha più possibilità di richiedere un finanziamento non sempre per dilazionare ma.. anche perchè al momento può non avere la liquidità per pagarlo (e lì il rischio, magari anche se poco, aumenta).

Quando un possibile acquirente di e-commerce richiede una proposta di finanziamento, tale modello permette di inserire le variabili sopra elencate (e altre) della specifica proposta, le valuta e fornisce uno “score” che definisce numericamente “quanto” un richiedente sia rischioso.

Soisy da questo modello fa uscire quindi un risultato numerico, interno, rappresentante il rischio stimato.

Soisy respinge le richieste di prestito di quei richiedenti per cui tale risultato numerico è troppo basso: in questi casi l’interesse che si dovrebbe domandare al richiedente per compensarne il rischio sarebbe troppo elevato e si andrebbe o sopra il limite dell’usura o ad affrontare una possibilità di effettivo rimborso troppo bassa.

Periodicamente poi, viene effettuata una fase di “controllo” di questi modelli: nel tempo quando i vari richiedenti approvati hanno rimborsato tutte le rate (o hanno avuto degli insoluti, recuperati o meno) Soisy ha a disposizione una base di risultati per verificare concretamente se i rating e score da loro assegnati hanno “funzionato”, cioè hanno previsto correttamente l’effettiva affidabilità del cliente e, in caso contrario, vengono corretti se ci sono oggettivi motivi per pensare debbano essere migliorati.

Questa metodologia, da risultati pubblicati sul blog di Soisy, hanno mostrato che è migliorata nel tempo il tasso di default dei prestiti proposti nella piattaforma (come da grafico sotto, rappresentato ancora con il sistema di rating a 5 classi):

RISCHIO DI FRODE

La seconda categoria di rischio analizzata da Soisy è il rischio di frode.

Si tratta, nella sostanza, della possibilità che il soggetto che richiede un prestito non sia effettivamente chi dice di essere durante la richiesta (purtroppo viene segnalato che tali tentativi di sostituzione d’identità o falsificazione delle generalità siano non nulli nella concreta casistica, anche se personalmente lo credevo assurdo!). Qui non è chiaramente possibile creare modelli di valutazione automatica, essendo tale rischio per forza di cose legato al singolo richiedente.

Tale rischio viene analizzato dopo la pre-analisi del modello e viene affrontato da Soisy attraverso la verifica documentale e della sua autenticità, oltre al classico selfie richiesto al richiedente. Il riscontro di tale documentazione inviata con quella immessa al momento della domanda di accettazione fa passare questo “step”.

Soisy sta comunque sperimentando in questi tempi la possibilità dell’utilizzo di un sistema di riconoscimento biometrico, che potrebbe essere implementato in futuro. Tramite questo sistema si avrebbe l’obiettivo di automatizzare maggiormente il processo e diminuire ulteriormente le possibilità di aggirare i controlli, sempre a garanzia di tutela degli investitori.

COME STA ANDANDO SOISY NEI DUE PERIODI COVID?

Nel pieno del primo lockdown post-covid, il ceo di Soisy Pietro Cesati ha avvertito che ci si poteva aspettare un aumento dei ritardi e mancati pagamenti nei mesi successivi alla prima riapertura (estate e autunno), mostrandoci quindi una tendenza alla prudenzialità nella direzione che Soisy voleva prendere per affrontare tale evento mai visto prima da nessuno di noi. Sempre nella chiacchierata con Ana, (che ricordo è anche la diretta interessata nell’azienda all’analisi di tale ambito), i dati empirici raccolti dopo l’estate mostrano invece che l’andamento degli insoluti è stato nettamente migliore delle aspettative

Questo significa che tale modello sta funzionando: se confronto le difficoltà riscontrate con i ritardi e default di altre piattaforme italiane ed estere con la media di ritardi che ho invece subito da Soisy, bassa anche nei comparti non coperti dal salvadanaio di garanzia, mi rendo conto che effettivamente tale modello sta aiutando a mantenere l’interesse effettivo molto vicino a quello nominale dei vari prestiti che ho sottoscritto, e questo è segno di efficienza.

SELEZIONE DEL TASSO DI INTERESSE

A proposito di tassi di interesse, ho ritenuto utile cogliere l’occasione in questo articolo per parlare anche delle dinamiche che conseguono l’impostazione della propria offerta di interesse, al momento del settaggio di un investimento nella piattaforma, viste anche tutte le varie domande che periodicamente leggo da parte degli investitori.

Siamo nella fase di selezione che rappresento qui nella foto:

Sia che un investitore investa nel comparto garantito, sia che investa nelle altre classe di rating, ha la possibilità di selezionare il tasso di interesse a cui lanciare la sua proposta di investimento.

Soisy pone dei tassi di interesse massimi per ciascun rating (4,4% per il comparto coperto dal salvadanaio, fino al 13,5% del rating 5, il più rischioso). L’investitore però può anche scegliere di offrire un tasso inferiore rispetto al massimo.

Perchè dovrebbe farlo? Perchè l’algoritmo di abbinamento di Soisy dà precedenza nella coda degli abbinamenti a chi ha scelto di offrire un tasso più basso degli altri. In situazioni di surplus di offerta di investimenti da parte degli investitori questo può essere importante per saltare la coda ed investire il prima possibile le proprie giacenze. In situazioni di particolare intasamento, inoltre, il tasso più basso offerto può anche essere più profittevole se consideriamo i tempi di cash drag evitati.

Ma.. l’offrire un tasso di interesse più basso NON vuol dire necessariamente che l’abbinamento sarà chiuso a quel tasso offerto e cioè che non ci sia la possibilità che l’investitore ottenga comunque il tasso massimo.

Infatti durante l’abbinamento entra in gioco anche un altro elemento, che è la regola che il contratto del singolo prestito viene siglato al tasso più alto fra TUTTI quelli offerti dagli investitori che gli sono stati assegnati tramite l’abbinamento.

Mettendo degli esempio, se per una richiesta di finanziamento valutata di rating 2 (interesse massimo proponibile è 7,5%):

  • Ci sono 9 investitori che hanno scelto di offrire tranche al tasso del 7,4% per saltare le code ed un investitore assegnato ha invece optato per il massimo, 7,5%, tutti i prestatori avranno questo abbinamento al tasso del 7,5%.
  • Se invece tutti e 10 i prestatori abbinati hanno optato per il tasso, più basso del minimo, del 7,4%, questo 7,4 sarà il tasso effettivo di questo abbinamento.
  • Se ci sono 5 investitori che hanno scelto 7,4 e 5 che hanno scelto 7,3: il tasso sarà di 7,4. E così via.

In questo modo, risulta importante per l’investitore capire bene qual è la situazione di congestione o meno delle code negli abbinamenti di Soisy, per poter ottimizzare i suoi rendimenti. Per aiutare ciò, settimanalmente via mail e nella chat Telegram di Soisy vengono dallo staff comunicate le situazioni a riguardo, correlate da numeri di volume, e da previsioni di massima delle possibili congestioni in coda.

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In conclusione, ringrazio ancora Ana Milovic per gli utilissimi chiarimenti fornitomi a riguardo del modello di valutazione rischio di Soisy e rammento sempre la possibilità di iscriversi alla piattaforma tramite il seguente link, per poter accedere al rimborso delle tasse da parte di Soisy per i primi 6 mesi:

Soisy review

Con questo nuovo articolo passo a recensire, dopo vari mesi di utilizzo, la prima piattaforma italiana di p2p lending in cui ho investito: Soisy.

Soisy è una piattaforma di marketplace di prestiti italiani al consumo, nata nel 2015. Dal 2017 Soisy opera nel settore finanziamenti di acquirenti ecommerce.

Quest’estate ho realizzato un’interessante intervista con il fondatore Pietro Cesati, che potete trovare qui: Due chiacchiere con Soisy.

Come potete trovare dettagliatamente in quell’articolo, essa si pone direttamente come intermediario fra noi investitori e i richiedenti prestito, i quali non sono nient’altro che acquirenti di circa 300 ecommerce, alcuni dei quali molto comunemente utilizzati (per citarne alcuni: Eprice, Diadora, Emma materasso) che scelgono di utilizzare proprio Soisy per dilazionare i pagamenti dei loro acquisti.

I rendimenti lordi che si possono trovare nella piattaforma vanno dal 4,4% al 14%, coprendo un range di classi di rischio molto ampio. Soisy applica una commissione all’investitore su questi rendimenti, pari al 10% sul percepito effettivo (non quindi sulle rate insolute).

Soisy è una piattaforma iscritta da Dicembre 2015 all’albo della Banca d’Italia degli istituti di pagamento da essa autorizzati ed è da essa vigilata. Per l’investitore ciò significa che Soisy deve sottostare ai rigidi vincoli di coperture e compliance dettati dalla Banca d’Italia per questi istituti e la cosa si traduce in un’affidabilità teoricamente maggiore rispetto agli istituti non vigilati. Inoltre, questa condizione permette a Soisy di svolgere pienamente il ruolo di sostituto d’imposta a titolo definitivo nei confronti dell’investitore.

Ricordo sempre inoltre che, se volete testare la piattaforma, potete iscrivervi tramite il link qui sotto, avrete possibilità di accedere al bonus di tasse rimborsate da Soisy per i primi 3 mesi dall’iscrizione: Iscriviti a Soisy

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DEPOSITARE FONDI

Non scrivo mai a riguardo delle metodologie di deposito di fondi, in quanto li ritengo spesso argomenti molto banali e di poco interesse reale. Qui invece mi soffermo per un motivo particolare.

Ci sono due metodi per far arrivare la liquidità nel nostro portafoglio di investimento in Soisy:

La prima è quella di agganciare un conto corrente bancario, che vi permetterà con un semplice click dal sito Soisy di far arrivare dal vostro conto in automatico i fondi richiesti. La seconda è il classico bonifico emesso manualmente.

La prima opzione ha il difetto di dover richiedere 7-10 giorni per vedersi accreditati i fondi, mentre la seconda ha la tempistica di un classico bonifico bancario più il tempo tecnico della disponibilità nel sito, quindi due/tre giorni lavorativi.

Per questo motivo mi sento di consigliare caldamente oggi il deposito tramite bonifico.

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MARKETPLACE

Innanzitutto la cosa più importante da evidenziare nel sistema marketplace di Soisy è che l’investimento funziona interamente tramite procedure automatiche. Non è infatti possibile per l’investitore selezionare manualmente le singole tranche di prestito (ad eccezione di un mercato secondario di cui parlerò più sotto). Esso necessita perciò di gestire le proprie selezioni attraverso il settaggio di veri e propri autoinvest.

Coerentemente a questa impostazione, non vengono rese disponibili approfonditi dettagli dei richiedenti a cui abbiamo prestato, in quanto è la metodologia di selezione attraverso il rating scelto che decide per noi. Per l’investitore è quindi più importante concentrarsi su quale procedura scegliere anzichè valutare il singolo richiedente.

Una volta che un prestito è stato matchato dalla procedura di investimento è possibile solo, in un’apposita sezione “i miei abbinamenti“, vederne lo scopo per cui è stato sottoscritto un prestito, oltre ovviamente allo status del piano di rimborso aggiornato in tempo reale. Non vengono infine fornite informazioni riguardanti lo specifico acquirente.

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SETTAGGIO DI UN INVESTIMENTO

Settare un investimento è una procedura relativamente semplice. Una volta deciso l’importo da dedicarci, che verrà in seguito prelevato dai propri fondi disponibili nella piattaforma, si tratta sostanzialmente di effettuare due operazioni:

Decidere il comparto di rischio a cui dedicare l’autoinvest. Tale comparto è da scegliere fra il garantito dal salvadanaio di Soisy (unica possibilità di investimento se si hanno sul conto meno di 1.000€!) e una serie di classi di rating differenti (in ordine crescente di rischio, da 1 a 6) a cui sono associati crescenti tassi massimi di rendimento.

La garanzia del salvadanaio funziona come una garanzia fornita da Soisy, che ha l’obiettivo di andare a coprire tutti i ritardi di pagamento e gli insoluti dei prestiti che verranno sottoscritti (o, utilizzando la terminologia Soisy, “abbinati”). Il rendimento nominale di questa classe di garanzia è chiaramente il minore della piattaforma.

Le altre classi di rating invece non sono coperte da questa garanzia e fanno cadere sull’investitore eventuali ritardi o insoluti che i prestiti qui abbinati potrebbero generare in futuro. Qui invece i rendimenti nominali offerti sono più elevati.

Scegliere il tasso di interesse di offerta a cui destinare le proposte di investimento che verranno generate dall’autoinvest. Tale tasso di offerta è lordo e può essere da 0 al massimo consentito dalla categoria di rating scelta nel settaggio. Per esempio, se si sceglie il comparto garantito si può offrire un tasso di abbinamento lordo da 0 al 4,4%. Se si sceglie la classe di rating 2, il tasso proponibile può essere da 0 a 6,5%, etc.

Ecco come si presenta la schermata di settaggio di un nuovo investimento, cosa che trovo molto utile, vengono anche mostrate delle stime indicative di durata di attesa dell’abbinamento (in questo caso, dato su una simulazione di 3.000€):

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COME SCEGLIERE IL TASSO IN OFFERTA

Anche se a prima vista potrebbe risultare naturale offrire sempre il tasso massimo consentito dalla specifica classe di rating, in realtà occorre considerare che offrire un tasso inferiore permette di abbinare i propri investimenti con priorità rispetto alle richieste di abbinamento con tassi maggiori fatte per la stessa classe di rating. Immaginatevi insomma di essere in “concorrenza” con gli altri investitori: se offrite un tasso minore la procedura automatica vi seleziona prima.

C’è da dire che personalmente, non ho mai offerto un tasso minore dello 0,1 rispetto al tasso massimo consentito. Questo su ogni classe di rating in cui ho investito (ed ho investito in tutte 🙂 ). Offrire un tasso minore può essere utile quando c’è un certo surplus di investimenti rispetto alle richieste di prestito di richiedenti. Finora, solo a luglio/agosto 2020 ho assistito ad un intasamento tale che avrebbe casomai potuto richiedere di offrire uno 0,2 in meno o superiore per non vedersi cash drag nei propri depositi, ma non mi ha coinvolto.

E’ importante anche considerare che offrire un tasso minore del massimo non vuol dire necessariamente che l’abbinamento agli specifici prestiti sarà effettuato a quel tasso minore. Infatti, la procedura opera con la regola che il tasso di chiusura è il più alto fra tutti quelli offerti per quel prestito dai vari investitori ad esso abbinati. Esempio: se per una richiesta di prestito vengono abbinati 10 investitori e 9 investitori avevano offerto un interesse dello 0,1 minore rispetto al massimo e 1 investitore aveva offerto il tasso massimo, il tasso di rendimento di tutti sarà quello massimo!

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PAGINA DI RIEPILOGO

Una volta settate le procedure di abbinamento sottoscritto i primi abbinamenti, è possibile nel tempo monitorare l’andamento dei relativi rendimenti e dei rimborsi nell’apposita pagina di riepilogo. Ecco come si presenta:

E’ una classica pagina che fornisce all’investitore una serie basica di statistiche sullo “stato dell’arte” dei propri investimenti, con il rendimento lordo effettivo e la % di prestiti che hanno attualmente un ritardo.

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MERCATO SECONDARIO

E’ possibile in Soisy mettere in vendita dei prestiti sottoscritti in passato per liquidare anticipatamente la posizione.

Anche la messa in vendita di un prestito abbinato è un’operazione abbastanza semplice. Essa consiste nell’entrare nella sezione “i miei abbinamenti”, dove si può trovare l’elenco di tutti i propri prestiti attivi. Da qui. selezionando il flag “Vendi” si accede ad una finestra di conferma dove finalizzare la richiesta di liquidazione.

Non è possibile mettere in vendita un singolo abbinamento per solo una quota parziale o per un valore differente dal capitale residuo ancora in essere. Nel concreto insomma, non si tratta di un vero e proprio mercato dove cercare extra rendimenti dai propri abbinamenti attivi, ma una semplice possibilità di liquidare anticipatamente una posizione se è disponibile un match di abbinamento in investimento compatibile.

Per esperienza, anche qui finora non ho avuto grossi rallentamenti nella liquidazione di queste posizioni. Anche per il fatto che nel periodo di mio utilizzo finora di questa piattaforma, le richieste di investimento sono state sempre molto cospicue rispetto ai prestiti disponibili, per cui la procedura automatica non ha mai trovato difficoltà a trovare un acquirente in attesa.

E’ teoricamente resa possibile la possibilità anche di acquistare prestiti in vendita nel mercato secondario. La cosa però è condizionata dal fatto che tutti i prestiti sottoscritti e messi in vendita, che non hanno rate insolute, vengono tempestivamente ricomprate dalle procedure di abbinamento attive di altri investitori. Cosa che invece non accade con i prestiti con rate insolute non coperte dal salvadanaio di garanzia. Perciò, si noterà saranno disponibili per l’acquisto manuale praticamente solo i prestiti con rate insolute.

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FISCALITA’

Soisy opera in Italia come istituto di pagamento ed è nell’elenco degli istituti riconosciuti dalla Banca d’Italia come operanti nel settore del p2p lending.

Ciò significa che Soisy è pienamente autorizzata ad agire da sostituto d’imposta per l’investitore ed applicare per lui la trattenuta fissa del 26% sui rendimenti dei prestiti che ha sottoscritto.

Questo è un ottimo vantaggio che può compensare il minor rendimento lordo di questa piattaforma rispetto a quelli che si possono trovare nelle piattaforme baltiche.

A tal proposito, ricordo sempre che iscrivendovi tramite il mio link, sarà possibile ricevere da Soisy il rimborso delle tasse pagate per i primi 3 mesi dall’iscrizione: Iscriviti a Soisy

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CONCLUSIONI

Ecco come di consueto quindi il riassunto dei punti forti e deboli di Soisy secondo il mio personale punto di vista:

Punti di forza:

  • Istituto di pagamento soggetto alla vigilanza di Banca d’Italia.
  • Opera nel settore acquisti su e-commerce, un sotto-settore relativamente meno rischioso nel mondo dei prestiti al consumo.
  • Funge da sostituto d’imposta, semplificando gli adempimenti dell’investitore e migliorandone il rendimento netto.

Punti di debolezza:

  • Rendimento lordo relativamente minore rispetto ad altre realtà.
  • E’ una piattaforma ancora in fase di espansione, dobbiamo vedere le conferme future.

P2P italiano: due chiacchiere con Soisy

Ho avuto nei giorni scorsi la possibilità di scambiare due opinioni con Pietro Cesati, CEO e fondatore della piattaforma italiana di p2p lending Soisy, per la redazione di questo nuovo articolo.

Questo è il primo articolo sponsorizzato del blog di P2P-Italia. Anzi, a dir la verità si tratterà di una serie di articoli che riguarderanno questa piattaforma, su cui ho iniziato ad investire da poco. Sono personalmente contento della possibilità di questa collaborazione diretta: in tale modo posso pubblicare su P2P-italia molte più informazioni “guardando da dentro” e credo la cosa possa essere un valore aggiunto per tutti i lettori.

Molti già conoscono Soisy come realtà (potete seguirli anche su questa chat Telegram dove altri investitori si scambiano dubbi e domande chiamando spesso in causa persone del team Soisy), quindi non mi dilungherò qui in una descrizione della piattaforma, su cui magari dedicherò una review in futuro. Si tratta comunque di una piattaforma p2p completamente italiana, che opera da circa 4 anni e da 3 si è dedicata esclusivamente al settore dei prestiti al consumo per finanziare gli acquisti tramite e-commerce.

Preferisco quindi passare direttamente alle domande a Pietro, che ringrazio molto:

Soisy ha scelto appunto, di recente, di concentrarsi sui prestiti legati ai finanziamenti degli acquisti su e-commerce, rispetto a tutta una serie di altre opportunità legate al mondo dei prestiti al consumo in Italia. Quali sono stati i vantaggi preventivati di questa scelta specifica per il business di Soisy e quali invece quelli di cui possono trarne beneficio gli investitori?

Pietro Cesati: Siamo arrivati all’attuale modello di business in maniera graduale, partendo da un modello diverso e facendo poi diversi test per capire quale fosse la strada più promettente. Come accennavi anche tu, abbiamo scelto di finanziare gli acquisti su e-commerce perché abbiamo visto vantaggi sia per gli investitori che per noi. 

Per gli investitori c’è meno rischio nel finanziare un acquisto, proprio perché si tratta di clienti che stanno cercando di comprare qualcosa e non di comprare liquidità, quindi sia dal punto di vista del rischio di credito che da quello del rischio frode presentano meno criticità. 

Per noi invece questo focus è stato positivo perché ci ha aperto mercato potenziale molto grande e scarsamente presidiato, perché ha requisiti tecnologici molto forti. Si tratta inoltre di un mercato che tende a crescere nel tempo, man mano che gli acquisti si spostano verso il digitale. La crisi dovuta al Covid ha dato un’ulteriore accelerata. Tra gli operatori del settore si parla di una diminuzione dei volumi dell’80-90% rispetto ad un anno fa. Noi, nello stesso periodo, abbiamo più che triplicato i finanziamenti.

Volumi dei pagamenti digitali online in Italia nel 2018 e stime per il 2021 – Osservatorio del Politecnico di Milano

Soisy cavalca quindi a pieno l’onda di crescita del settore fintech in Italia, essendo completamente online e non avvalendosi di nessuna filiale operativa nel territorio. Che sia il futuro ne sono particolarmente convinto, ma sarà ormai il prossimo futuro predominante, vista anche l’evoluzione che sembra assumere la situazione economica odierna?

P: La crisi del modello delle filiali è in corso da diverso tempo, negli ultimi 10 anni abbiamo visto progressive chiusure da parte di tutte le principali banche. Questo momento di crisi rappresenterà un’ulteriore accelerazione di questo fenomeno, sia perché le persone si stanno abituando sempre più a usare il digitale, sia perché le banche in una situazione di crisi sentiranno il bisogno di risparmiare ulteriormente sui costi e quindi chiudere sempre più filiali.

É più difficile dire quando potrà avvenire l’effettiva scomparsa delle filiali, perché questo è legato all’evoluzione dei comportamenti, ma anche della tecnologia. Quello che sicuramente non cambierà sarà l’esigenza dei clienti di instaurare una relazione umana, soprattutto per scelte delicate come quelle finanziarie. Anche per noi del resto il supporto ha un ruolo fondamentale nel dare valore ai clienti e ci sono 7 persone che se ne occupano in Soisy. 

Uno dei motivi per cui ho personalmente scelto Soisy rispetto ad altre proposte del mercato di p2p lending italiano è la competenza che percepivo nel team sul settore derivatami dalla lunga esperienza nel mondo bancario e finanziario, cosa che in altre realtà non è presente e, escludendo le piattaforme immobiliari, va secondo me a limitare rispetto alle altre i rischi di “overconfidence” nella tenuta nel lungo periodo dell’attività. Vi ritrovate in questa analisi? Situazione volutamente cercata o situazione su cui vi siete trovati per altri motivi? 

P: Sicuramente gli anni che abbiamo trascorso in banca ci hanno dato un bagaglio molto forte, sia come competenze tecniche che come esperienze fatte, soprattutto durante i momenti di crisi come il 2008 o il 2011. Raccogliere queste competenze in Soisy è venuto abbastanza naturale, perché era l’ambizione stessa del nostro progetto a richiederle. E così anche gli altri founder Andrea e Marco sono arrivati dal settore finanziario, mentre per la parte tecnologica abbiamo attirato un team molto forte in tecnologia web – in questo campo il settore finanziario non è un punto di riferimento perché utilizza tecnologie antiquate.

Team Soisy in “brainstorming”.

Come è noto, Soisy, come gran parte delle piattaforme italiane, non può offrire gli stessi rendimenti lordi di una piattaforma di p2p lending baltica. Per contro, è soggetta invece ad una struttura di regolamentazione e vigilanza che ha l’obiettivo di tutelare gli investitori da possibili irregolarità operative e tentativi di frode (si prendano ad esempio i recenti casi accaduti nel nordest europeo). Quali sono le vostre considerazioni su questi due punti? 

P: Questo è un argomento complicato, ma molto interessante.

Partiamo dal tema del tasso di interesse: in qualsiasi paese al mondo i tassi di interesse sono legati al rischio, quindi la differenza tra l’Italia e i paesi baltici è legata soprattutto a quello. Se vai sul sito di una normale banca estone come SEB Estonia, vedrai che i nuovi clienti possono prendere un prestito personale dal 7%, e per i già clienti i tassi sono probabilmente inferiori. Sono tassi non molto lontani da quelli italiani (Soisy per esempio offre prestiti fino al 14%). I clienti che non ricevono questi tassi sono quindi quelli che preferiscono evitare i canali tradizionali e sono disposti a pagare di più per farlo. In Italia non riceverebbero un prestito a causa delle leggi anti-usura, mentre nei paesi baltici il maggior rischio viene compensato con un tasso più alto.

Con questo non voglio suggerire di evitare le piattaforme baltiche, che anzi offrono opportunità molto interessanti e permettono di migliorare l’inclusione finanziaria, perché molte persone escluse dai circuiti bancari riescono grazie a loro a ottenere un prestito. Ogni investimento va fatto però con consapevolezza sui rischi che si corrono e idealmente dovrebbe essere parte di un portafoglio diversificato con rischi di tipo e magnitudo diversa.

E per quanto riguarda la parte regolamentare?

P: Anche in questo caso la situazione è più complessa di quello che sembra. Certamente un operatore vigilato è a minor rischio frode, ma abbiamo visto anche in anni recenti che alcune banche hanno assunto comportamenti fraudolenti anche se strettamente vigilate. D’altro canto non si può certo sostenere che una piattaforma come Mintos ponga un rischio frode, anche se non è vigilata. 

Il vantaggio indiscutibile che dà il fatto di essere vigilati in Italia è piuttosto quello fiscale, perché in questo caso le imposte vengono trattenute dalla piattaforma e sono pari a quelle di tutti gli altri investimenti, cioè il 26%.

Ritornando invece al rischio frode, la presenza di un’autorizzazione è un elemento positivo, ma che va valutato insieme ad altri, per esempio il livello di trasparenza. Se dovessi convincere un investitore sconosciuto a utilizzare Soisy mi sembrerebbe più rilevante invitarlo nella chat Telegram dove qualsiasi investitore può chiedere pubblicamente qualsiasi cosa, piuttosto che ricordargli della nostra autorizzazione.

La regolamentazione a cui siete soggetti riguarda la vigilanza sulla sola regolarità formale delle operazioni o vi vincola al mantenimento di riserve di liquidità in casi di futuri downturn del vostro mercato?

P: Entrambe le cose. Ci sono innanzitutto una serie di requisiti formali, alcuni anche molto rilevanti per gli investitori, come l’obbligo di riconciliazione giornaliera delle somme presenti in piattaforme che rassicura sul fatto che sia tutto in ordine. Poi ci sono dei requisiti da rispettare sul livello di capitalizzazione in relazione ai volumi transati, che ci obbligano di fatto a raccogliere molto capitale per fronteggiare potenziali crisi.

Nel vostro mercato l’investitore può scegliere fra prestiti a breve-medio termine (3-36 mesi) e a lungo (37-60 mesi), ma con possibilità di rivendita ad altri investitori, e se investire nel comparto con rendimento garantito da Soisy (4,4% al lordo di commissioni e tasse) o senza la garanzia (con una scala di rating che offrono fino al 5,5% lordo per i meno rischiosi ad un fino 14% lordo per i più rischiosi). Com’è la tendenza oggi nella scelta degli investitori attuali e dove ci sono gli spazi maggiori per chi vuole iniziare ad investire?

P: Oggi oltre la gran parte degli investimenti Soisy è coperta da Garanzia, che io comunque consiglio per chi si avvicina alla piattaforma e per chi investe cifre limitate, diciamo sotto ai 10.000 euro. Per chi sceglie di investire anche senza Garanzia il mio consiglio è di diversificare tra diverse durate e rating.

Evoluzione nel tempo dei tassi di interesse medi e di ritardi in ingresso (2 rate insolute) di Soisy.

In questo periodo le maggiori opportunità sono sulle durate più basse, fino a 36 mesi. Si tratta di quelle tipologie di prestiti più vicine al classico modello dell’e-commerce, quindi che sono cresciute di più in questo momento di boom degli acquisti digitali. Per capirci, parliamo di prestiti tipici di 7-800 euro, pagati in 10-12 rate, con un tasso medio del 9%. Come dicevi, il rendimento per chi investe con Garanzia è del 4,4% e per chi investe senza Garanzia del 6-7%.

Le commissioni sui rendimenti ammontano al 10% e Soisy in qualità di sostituto d’imposta trattiene il 26% di tasse che versa al posto dell’investitore. Avete apertamente scelto di non offrire garanzia di buyback per i prestiti sottoscritti, quali ne sono le motivazioni? Il salvadanaio del comparto garantito funziona però da payment guarantee (una sorta di buyback rinforzato, ma al costo di offrire rendimenti inferiori): la vostra scelta quindi riguarda solo il non riacquistare da parte della piattaforma i prestiti sottoscritti o ci sono altri aspetti da considerare?

P: Sì, non crediamo nel modello del buyback e lo vediamo come un punto di fragilità del mondo del peer-to-peer lending. Il buyback implica che la piattaforma o l’originator garantiscano i prestiti, ma non è detto che abbiano sufficiente capitale per farlo. Questo è di fatto il modello tradizionale delle banche, che però hanno una regolamentazione specifica a cui sottostare. Peraltro sappiamo bene che in tempi di crisi a volte neanche questa regolamentazione è sufficiente, figuriamoci se manca proprio, come nel caso di Kuetzal o Envestio (un argomento su cui Pietro ha anche scritto nel blog di Soisy, ndr).

Il Salvadanaio ha un funzionamento diverso, perché viene sostenuto dai contributi pagati dagli investitori ed è più simile a una cassa di mutuo soccorso tra investitori. É chiaro che ha lo svantaggio di ridurre il rendimento, ma ha un funzionamento molto trasparente.

Se guardiamo le finanziarie dell’est europa che offrono il buyback, utilizzano l’extra margine che ottengono negli interessi ricevuti dai propri richiedenti rispetto a quello che versano agli investitori, per accumulare utili e riserve che in parte dovrebbero (se il loro business sta in piedi) dedicare alle necessità dei buyback. Possiamo dire che il salvadanaio Soisy è determinato sulla base di una quota “prefissata e riservata appositamente”, mentre il buyback delle piattaforme baltiche è gestito informalmente, con meno vincoli, e quindi non garantito? 

P: Sì questo mi sembra un modo per esprimere la differenza, i fondi del Salvadanaio di Soisy sono chiaramente identificati e non possono essere spesi diversamente, mentre in un buyback classico non c’è questo livello di separazione e come dici tu tutto dipende dal modello di business della finanziaria. Chiaramente questo ha anche una diversa implicazione in termini di trasparenza, perché in questo modo anche le cifre allocate al nostro Salvadanaio sono chiaramente comunicate, così come è molto chiaro che questo non è alimentato da interessi addizionali sui richiedenti, che potrebbero anche portare a selezione avversa, ma è una parte del rendimento degli investitori. 

Variazione periodica del Salvadanaio Soisy, strumento a copertura del comparto garantito della piattaforma.

Infine, domanda che sta diventando classica: se Soisy in futuro fallisse, cosa succederà agli investimenti dei prestatori? Quali saranno i processi?

P: Se Soisy fallisse ci sono diverse linee di difesa. In primis, i fondi presenti sui conti di pagamento sono versati sui conti di 2 banche depositarie che saranno obbligate a restituirli ai clienti in caso di fallimento di Soisy. E poi i prestiti tra i clienti richiedenti e gli investitori sono contrattualizzati e sono validi a prescindere dalla nostra operatività; insomma il nostro ruolo è di conservare i dati dei contratti e gestire le operazioni di pagamento, ma si tratta di un ruolo nel quale potremmo essere sostituiti da un altro operatore, o da un curatore fallimentare, in caso di fallimento.

Bene! Ringrazio ancora Pietro per l’opportunità e la voglia di descriversi e raccontarci la “sua creatura”. Questo è stato il primo articolo di presentazione generale di Soisy. Ho in previsione in futuro di scriverne altri su alcuni aspetti specifici, quali il bilancio e le prospettive, le modalità di funzionamento del salvadanaio o le modalità con le quali vengono effettuate le selezioni dei richiedenti ed i trend di ritardi.

Nel frattempo ricordo che per chi vuole iscriversi alla piattaforma, se vi è interessato l’articolo può farlo da qui e, utilizzando il codice BNTLAWG, potrà ricevere il rimborso delle relative tasse sui propri investimenti per un periodo che fino al 30 Giugno sarà di 6 mesi anzichè dei normali 3!