Tag Archivio per: equity

Equity Crowdfunding: La Rivoluzione del Finanziamento delle Startup

Benvenuti lettori nell’area appena inaugurata relativa all’Equity Crowdfunding. Io sono Furio e, come anticipatovi nell’articolo introduttivo della sezione, scriverò per tenervi aggiornati anche su questo asset di investimenti.

Mi sono già presentato in quell’articolo, quindi direi qui possiamo passare direttamente a introdurre in prima battuta di cosa vi andrò a parlare da qui in futuro nel blog di P2P Italia!

Introduzione

L’equity crowdfunding è emerso come una soluzione innovativa per le imprese alla ricerca di finanziamenti. Questa forma di crowdfunding ha rivoluzionato il modo in cui le startup e le piccole imprese raccolgono capitale. Essa offre agli investitori la possibilità di acquisire quote di proprietà in queste imprese in cambio del loro sostegno finanziario. In questo articolo, esploreremo in dettaglio cos’è l’equity crowdfunding, come funziona e quali sono i suoi vantaggi e i suoi rischi.

Cos’è l’Equity Crowdfunding?

Chi non ha mai sentito parlare di crowdfunding? La parola Kickstarter vi è subito venuta in mente? Avete indovinato, Kickstarter è la piattaforma di finanziamento per progetti creativi che ha reso popolare il termine crowdfunding in tutto il mondo dal 2009.

Ma cosa c’entra con l’argomento di questo articolo?

Il crowdfunding letteralmente è una raccolta di fondi provenienti da una folla, un finanziamento collettivo (o dal basso, come viene a volte definito), destinato a finanziare un determinato progetto. Ne esistono varie forme:

  • L’equity (based) crowdfunding, dove i sottoscrittori della raccolta fondi, gli investitori, acquistano parte delle azioni o delle quote di una società. Ma cosa significa esattamente “equity”? L’Equity rappresenta il capitale proprio dell’azienda, ed è costituito da risorse conferite dall’imprenditore o dai soci. È spesso denominato “capitale di rischio” poiché non prevede una remunerazione minima garantita ed è soggetto a rischio. Ciò significa che gli investitori potrebbero perdere l’intero importo investito se l’azienda non avesse successo.
  • Piattaforme come Kickstarter offrono raccolte fondi collettive destinate alla produzione di un bene o un servizio e sono classificate, invece, come reward (based) crowdfunding. In questo caso, il sottoscrittore non entra in società con il produttore del bene o del servizio in oggetto, ma ottiene una ricompensa o un premio non monetario commisurato al contributo dato. Attualmente, il reward crowdfunding è la forma  più diffusa di finanziamento collettivo.

Oltre all’equity crowdfunding e al reward crowdfunding, ci sono altre forme di finanziamento collettivo che possono variare in base all’oggetto che viene finanziato.

Ad esempio:

  • Il peer to peer lending, che già dovreste conoscere se frequentate questo blog, è spesso classificato come lending (based) crowdfunding (o social lending, a seconda delle fonti). In esso si prevede il prestito di denaro per la realizzazione di un progetto.
  • Il crowdfunding immobiliare o real estate crowdfunding, che consente di finanziare progetti del settore immobiliare. Questo può includere il prestito di denaro ad un’impresa del settore immobiliare per ristrutturare un immobile e rimetterlo poi sul mercato. Oppure, l’investimento nel capitale di rischio di una società vettore creata appositamente per acquisire, ristrutturare, vendere o affittare un immobile. Consentendo in questo modo di differenziare l’investimento in base al rischio e all’orizzonte temporale desiderato.
  • Esistono infine altre forme di finanziamento collettivo non direttamente correlati agli investimenti, come il donation crowdfunding, dove il sottoscrittore dona un importo senza ottenere nulla in cambio, e il civic crowdfunding, dove la realizzazione di progetti o opere pubbliche avviene tramite un finanziamento diretto da parte dei cittadini.

Come Funziona l’Equity Crowdfunding?

Il processo di finanziamento collettivo per le imprese è notevolmente più complesso rispetto al crowdfunding a ricompensa. Inizia con una fase preliminare in cui la piattaforma esamina attentamente i bilanci, il business plan e il mercato in cui opererà l’impresa che cerca finanziamenti. Durante questa fase, la piattaforma ha l’opportunità di incontrare e conoscere i fondatori dell’impresa, eseguendo una prima selezione che esclude le aziende che presentano criticità di vario tipo.

Dopo aver superato questa fase iniziale, l’impresa deve concludere una serie di procedure tecniche per garantire la conformità alle leggi e alle richieste dei regolatori, come la Consob. Una volta superate queste fasi preliminari, l’impresa può presentarsi sulla piattaforma selezionata con una serie di documenti che delineano il progetto per cui sta cercando finanziamenti. Questa documentazione deve includere una dettagliata pianificazione sull’uso dei fondi raccolti, articoli informativi sul progetto e documenti legali e contabili che dimostrino la sua esistenza legale.

Durante la campagna di equity crowdfunding, l’impresa deve stabilire un obiettivo minimo e un traguardo massimo. L’obiettivo minimo rappresenta la soglia sotto la quale il progetto non verrà realizzato e i fondi raccolti saranno restituiti agli investitori senza alcun rischio. Gli investitori, dal canto loro, analizzano attentamente tutti i documenti presentati dall’azienda, valutano il progetto e decidono se corrisponde al loro profilo di rischio. Ad esempio, prendono in considerazione se la quota minima di partecipazione è troppo alta oppure se le aspettative del business plan sono troppo ottimistiche.

Alla fine della campagna di finanziamento collettivo, se la raccolta fondi raggiunge l’obiettivo minimo, gli investitori ricevono una partecipazione nel capitale sociale dell’impresa. Conseguentemente a questo, essi vengono registrati nella nuova visura camerale della società.

Vantaggi dell’Equity Crowdfunding

Per le Startup

Perché le startup e le piccole e medie imprese dovrebbero impegnarsi in un processo complesso come l’equity crowdfunding?

  • Il primo e più evidente vantaggio è di natura economica. Le startup e le PMI spesso affrontano difficoltà nel reperire finanziamenti e capitali tramite istituti finanziari tradizionali, in quanto spesso non possono offrire le stesse garanzie di aziende di dimensioni maggiori. Inoltre, il denaro che start up e PMI ricevono dal finanziamento collettivo entra nel capitale di rischio dell’impresa. Non deve quindi essere restituito entro un determinato periodo come il capitale di debito, e su di esso non si pagano interessi. Da questo ne consegue che l’impresa migliora la capacità di indebitarsi, potendo vantare un capitale proprio maggiore. Riduce di conseguenza il rapporto contabile tra capitale netto e capitale di debito. Infine, l’equity crowdfunding consente di abbattere le barriere geografiche. Un’impresa nata in una zona economicamente depressa può raccogliere fondi da tutto il resto d’Italia consentendole di superare le barriere locali di accesso alle fonti di finanziamento.

  • Un secondo ordine di vantaggi è costituito dal processo di selezione che i portali operano sulle singole imprese. Questo costituisce un primo banco di prova per il progetto che si vuole sviluppare e, se superato, costituisce un primo indicatore della probabilità di successo finale. Durante il processo, le piattaforme non valutano solo la credibilità di un progetto, ma completano una revisione legale e contabile dell’azienda. Si suggeriscono qui modifiche allo statuto e al modello di business per evitare l’insorgere di problemi in un secondo momento. Infine, l’esito della campagna, indipendentemente dall’esito finale, è un indicatore della qualità del progetto e dell’interesse che esso suscita in un pubblico più ampio ed estraneo alla cerchia dei soli fondatori. In caso di successo, funge da test di mercato, aumentando la capacità di attrarre finanziamenti da istituti bancari e investitori.
  • Un terzo importante aspetto è legato alla campagna stessa. Il processo che conduce alla raccolta di fondi porta enorme visibilità al progetto e consente all’impresa di sviluppare una strategia di comunicazione che sarà cruciale per il suo futuro. Questa visibilità consente all’impresa di venire in contatto con una vasta rete di persone. Inoltre, contribuisce a creare una rete di relazioni che si rivelerà preziosa nello sviluppo futuro dell’impresa. Tale rete di relazioni comprende gli stakeholder, tra cui giornalisti, business angel, finanzieri e imprenditori, ma soprattutto gli investitori. Questi ultimi condividono con i fondatori il desiderio che l’azienda prosperi e il proprio investimento aumenti di valore, per cui si trasformano in veri e propri ambasciatori del marchio, promuovendolo sui social network e diffondendone i valori aziendali con il passaparola.

Per gli Investitori

Se per le aziende l’equity crowdfunding è così vantaggioso, quali sono invece i motivi per cui un potenziale investitore dovrebbe partecipare ad un finanziamento collettivo?

  • La semplicità è un fattore chiave. Basta registrarsi su una piattaforma e con pochi clic del mouse è possibile completare l’investimento. La semplicità è anche nella valutazione. Se l’esito dell’investimento è l’acquisizione di una partecipazione nel capitale sociale di un’impresa, come avviene in un investimento in borsa, la valutazione della società è molto più semplice perché il suo valore è determinato principalmente da fattori interni, a differenza del valore di un titolo quotato, il cui valore dipende da fattori esterni non sempre comprensibili per l’investitore medio. Nonostante l’illiquidità dell’investimento, la volatilità è completamente azzerata.
  • Anche un investitore poco esperto che ha fatto solo una ricerca con un motore di ricerca sa che deve differenziare i propri investimenti per ridurre la probabilità di perdita e l’Equity crowdfunding facilita questa pratica. Infatti la quota minima di partecipazione di solito varia tra i 250 e i 500 euro, mentre l’offerta di startup e piccole e medie imprese copre una vasta gamma di settori. Ciò consente agli investitori di creare portafogli altamente diversificati con poche migliaia di euro, riducendo il rischio di perdite dovute al fallimento. Inoltre, la piattaforma più grande in Italia offre la possibilità di investire anche in progetti immobiliari a breve termine, aggiungendo ulteriori opportunità di diversificazione.
  • Infine, ma non per importanza, l’equity crowdfunding offre vantaggi fiscali significativi. Gli investitori possono beneficiare di detrazioni fiscali del 30% o, in casi più rari, del 50%. Riducono così la quantità di capitale che potrebbe essere persa nella peggiore delle ipotesi. Inoltre, i rendimenti a cinque anni sono solitamente espressi in moltiplicatori, offrendo la prospettiva di rendimenti potenzialmente elevati. Da non trascurare la totale assenza di commissioni durante il processo di sottoscrizione, il che rende l’equity crowdfunding un’opzione ancora più attraente per gli investitori.

Rischi dell’Equity Crowdfunding

Finora abbiamo esplorato i vantaggi dell’equity crowdfunding, ma è altrettanto importante comprendere i rischi associati a questo tipo di finanziamento per le imprese e per gli investitori:

  • E’ essenziale sottolineare che l’investimento in start-up e PMI innovative è intrinsecamente rischioso. Nella peggiore delle ipotesi, gli investitori potrebbero perdere l’intero capitale investito. Tuttavia, come accennato nella sezione precedente, grazie alle detrazioni fiscali, si può perdere solo (si fa per dire!) dal 70 al 50% del capitale versato. Il resto viene recuperato sotto forma di credito fiscale detraibile, se viene detenuto per una durata minima stabilita. È importante notare che le start-up innovative non possono distribuire utili per un periodo di quattro anni, sebbene ciò sia consentito alle PMI innovative.
  • Un altro rischio significativo è l’illiquidità. Le partecipazioni in società innovative acquisite tramite finanziamento collettivo non possono essere negoziate in mercati regolamentati per legge. In più, la maggior parte delle piattaforme non offre un mercato secondario come avviene nel P2P lending. Tuttavia, è possibile negoziare tali partecipazioni tra privati, anche se ciò comporta costi notarili aggiuntivi. Questa transazione può essere agevolata tramite la rubricazione, o regime alternativo di intestazione delle quote. In essa l’investitore incarica un intermediario autorizzato ad intestarsi le quote comparendo nella visura camerale al posto dell’investitore che comunque rimane titolare ultimo delle quote. Gli investitori possono quindi vendere le proprie quote tramite una transazione telematica tra intestatari di conti presso lo stesso intermediario, riducendo così i costi e i tempi del trasferimento.
  • Un altro aspetto da considerare è la possibilità di vedere diluita la propria partecipazione in caso di futuri round di raccolta fondi. Questo rischio è particolarmente rilevante per coloro che hanno investito somme significative per ottenere una partecipazione qualificata con diritto di voto in assemblea dei soci. Mentre la diluizione è una possibilità, è importante sottolineare che essa può variare notevolmente a seconda delle circostanze e delle condizioni di ciascun round di finanziamento.

Conclusioni e Prospettive Future

Abbiamo esaminato attentamente le dinamiche del finanziamento collettivo in capitale di rischio di start-up e piccole e medie imprese innovative. Abbiamo evidenziato sia i suoi vantaggi che i rischi, specialmente quelli legati a un orizzonte temporale di investimento che potrebbe estendersi fino a cinque anni o più. Questo aspetto rende l’equity crowdfunding particolarmente adatto a un certo tipo di investitore, simile al cassettista di altri tempi. Questi investitori acquistavano titoli azionari per riporli nel cassetto, quando erano ancora cartacei, spesso dimenticandosene per cinque o anche dieci anni prima di decidere di venderli e realizzare un guadagno. Ecco, considerando l’illiquidità dell’investimento e il coinvolgimento quasi nullo nel processo decisionale se non si possiede una partecipazione che dia diritto di voto in assemblea, l’investitore può solo aspettare le rare comunicazioni societarie in attesa del momento della exit.

Un importante sviluppo futuro da tenere in considerazione è l’entrata in vigore del nuovo Regolamento Consob, che recepisce il regolamento europeo in materia di crowdfunding. Questa iniziativa mira a creare un mercato unico europeo per il finanziamento di start-up e piccole e medie imprese. Inoltre, il regolamento apre le porte a una gamma più ampia di strumenti finanziari offerti alle imprese. Questi includono servizi di raccolta di capitali sotto forma di debito (lending), capitale di rischio (equity) e altri strumenti come le obbligazioni societarie. Questo allargamento delle opzioni di finanziamento aumenterà la flessibilità e la diversificazione nell’offerta agli investitori, Consentendo quindi una personalizzazione più precisa in base al rischio e al potenziale di guadagno di ciascun progetto.

Apre la sezione Equity Crowdfunding

Con questo articolo annuncio a tutti i lettori che il blog di P2P-Italia si espande! Come da titolo, amplierà da oggi i suoi argomenti trattati, iniziando a parlare di un asset di investimento che molti di voi già conoscono o quanto meno hanno già sentito: l’equity crowdfunding aziendale!

Ho avuto l’occasione di conoscere tramite i vari canali del blog un investitore esperto del settore, Furio, che ha accettato di pubblicare articoli regolari su P2P Italia. In questo articolo vi presenterò quindi Furio e l’idea che abbiamo costruito assieme.

L’equity crowdfunding, è un asset di investimento molto diverso dal p2p lending. L’investitore qui non “presta” soldi ai richiedenti… ma ne diventa direttamente socio!

Per questi motivi, era opportuno dedicare una sezione specifica del blog, che presto troverete in home parallela alle altre due di cui siete già abituati. Inoltre, era molto importante che fosse qualcuno di diverso da noi due (io e Reinvest) a trattare l’argomento.

Nell’immobiliare il comparto equity è già ampiamente, e con molto successo, tenuto da Reinvest. Tratteremo in dettaglio nella nuova sezione l’area di crowdfunding in startup ed aziende.

I portali relativi sono molti e diversi da quelli del lending: alcuni esempi sono Crowdfundme, Mamacrowd, Wearestarting e altri di cui parleremo. Le logiche di selezione e di investimento in qualche modo diverse, e pure le modalità di riconoscimento di profitti si discostano molto a quello da cui siamo stati negli investimenti finora trattati nelle pagine del blog.

Furio, un investitore esperto, che da molti anni segue il settore, vedrete sarà la persona giusta per tale ruolo e diventerà anche lui un vostro punto di riferimento. Da qui in avanti terrà articoli in questa nuova sezione dedicata!

Dando quindi il benvenuto a Furio, che scriverà i suoi articoli con lo pseudonimo “FAS”. Credo l’occasione migliore per conoscerlo un attimo sia una sua stessa presentazione. Gli lascio quindi la parola, metaforicamente: ci dirà direttamente qualcosa su di lui.

Presentazione di Furio (FAS)

P2P-Italia: Beh Furio, ancora benvenuto! Dicci qualcosa su di te!

Furio: Ciao, mi chiamo Furio, evitando tediosi particolari sulla mia vita privata, ho incominciato a risparmiare a 8 anni tramite un libretto di risparmio bancario, a 12 ho chiesto a mio padre di investire i miei risparmi in titoli di stato, avviando così il mio percorso nell’ambito degli investimenti. A 19 ho iniziato a investire in borsa affiancando mio padre. A inizio 2022, avendo previsto il calo della borsa di Milano, ho deciso di spostarmi verso altri investimenti in attesa di rientrare ai minimi. Le cose non sono andate così perché ho scoperto l’equity crowdfunding.

P2P: Da quanto tempo investi in equity crowdfunding? Come ti sei approcciato a questa tipologia di investimento? Sei finora soddisfatto?

Furio: Il calo della borsa, ma anche la pandemia e le vicissitudini personali, hanno guidato la mia decisione di rivedere completamente la mia strategia d’investimento nel 2022. Ho abbandonato il mercato azionario tradizionale per esplorare l’equity crowdfunding. Un settore che mi ha permesso di investire in imprese reali, ma con una minore esposizione alla volatilità esogena tipica della borsa.

Il mio approccio è stato cauto come dovrebbe essere per qualsiasi investimento, ho passato mesi a leggere tutto quello che trovavo in rete sull’argomento, in particolare mi sono posto il problema di come valutare delle società appena create con un grande potenziale, ma anche con una probabilità di fallimento a loro sfavore. Dopo aver esaminato vari metodi di analisi e aver visionato centinaia di proposte su varie piattaforme, ho concluso che la capacità di leggere un bilancio e di valutare i fondamentali di un’impresa poteva essere l’approccio più solido e da queste basi ho incominciato ad investire.

Quanto alla soddisfazione, credo che il verdetto finale debba ancora arrivare e dovremo aspettare altri quattro o cinque anni. Nel frattempo, posso affermare con soddisfazione che le quattro società in cui ho investito lo scorso anno sono ancora in piedi – almeno i fondatori non sono scappati con i soldi degli investitori! – e considero ciò un segnale positivo verso il successo futuro. In effetti, una di esse ha recentemente completato con successo un secondo round di finanziamento, confermando ulteriormente la solidità del mio approccio all’equity crowdfunding.

P2P: Nel tuo portafoglio ci sono altre tipologie di investimento oltre all’equity crowdfunding?

Furio: Sì, come accennavo in precedenza, dopo aver liquidato il portafoglio azionario, ho adottato un approccio ponderato nell’equity crowdfunding. Tuttavia, desideravo ottimizzare ulteriormente le mie risorse, evitando di lasciare una considerevole quantità di liquidità sul conto corrente. Questo ha portato alla mia esplorazione di opportunità di investimento a breve termine.

Inizialmente, ho riflettuto sul ritorno ai titoli di stato, ma l’alta inflazione e i rendimenti reali negativi mi hanno spinto a cercare ulteriormente. La mia attenzione è stata catturata dal P2P lending, una forma di investimento a breve termine che si è dimostrata adatta alle mie esigenze.

Ho scoperto anche che gestire un investimento a breve nel P2P lending e un investimento di lungo periodo nell’equity crowdfunding richiede molto meno impegno rispetto a quello richiesto da un investimento azionario. Ritrovandomi con del tempo libero, ho cominciato a studiare le criptovalute, argomento complesso forse di più delle borse valori. Mi sono concentrato sul ridurre le perdite iniziali entrando in un investimento nuovo e complesso. La soluzione l’ho trovata nelle cripto gratuite da move to earn, learn to earn e faucet vari che mi hanno consentito di imparare le basi e iniziare ad investire senza timore di perdere parte del capitale, in quanto questi token sono stati acquisiti gratuitamente.

Vale la pena notare che, sebbene non siano investimenti finanziari, ho iniziato ad esplorare il mondo delle rendite passive, guadagnando un basso rendimento senza sforzo diretto da parte mia, a parte il tempo speso nella ricerca iniziale. Tuttavia, comprendo che questo argomento possa andare al di là del focus del tuo blog.

Infine, ho in mente di rientrare nel mercato azionario in futuro, magari sfruttando le opzioni, una volta che riterrò che le condizioni siano favorevoli. Questa rappresenta la prossima tappa della mia strategia di investimento.

P2P: Cosa porterai qui sul blog? Cosa si può attendere il lettore?

Furio: All’inizio del mio percorso su questo blog, mi concentrerò su articoli introduttivi. Spiegherò i termini chiave che un potenziale investitore incontrerà, condividerò siti utili per semplificare la ricerca di opportunità di investimento e affronterò varie metodologie di valutazione per le start-up.

In modo trasparente e forse un po’ audace, mi impegnerò anche a criticare e analizzare i vari metodi di valutazione esistenti, esponendo le conclusioni a cui sono giunto nel corso delle mie ricerche. Ritengo che la critica costruttiva sia essenziale per lo sviluppo di approcci più solidi e ponderati nell’ambito dell’equity crowdfunding.

Successivamente, tradurrò queste nozioni in azione, applicando le conclusioni alle analisi di società coinvolte in raccolte fondi. Sarà un percorso in evoluzione, e solo il tempo potrà confermare la validità delle mie conclusioni. Spero di offrirvi una prospettiva unica e stimolante sull’equity crowdfunding e gli investimenti in società giovani ed innovative. Continuate a seguire il blog per approfondimenti sul mondo dell’equity crowdfunding e, cosa più importante, per apprendere e crescere assieme nel mondo degli investimenti.

P2P: So che a breve uscirà un articolo dedicato. Ma quali sono secondo te, in poche righe, i vantaggi ed i problemi attuali da risolvere sugli investimenti in equity?

Furio: Con l’entrata in vigore lo scorso 11 novembre del nuovo regolamento europeo, le piattaforme italiane avranno il vantaggio di poter proporre in raccolta fondi anche società europee e non più solo italiane, migliorando le opportunità di investimento offerte. Dall’altro lato, oltre a subire la concorrenza delle piattaforme europee, bisogna vedere quali e quante piattaforme italiane otterranno la licenza per continuare a operare nel mercato del crowdfunding. Riducendo in questo modo la competizione esistente nel mercato italiano.

Dal lato investitori, con l’introduzione della categoria dell’investitore non sofisticato e del questionario di appropiatezza, la piattaforma potrà porre dei limiti agli investimenti. Qualora questi non risultassero appropriati alla situazione patrimoniale e reddituale dell’investitore, aumentando così le tutele esistenti. Questo è un passo significativo per garantire la sicurezza e la consapevolezza degli investitori nel mondo dell’equity crowdfunding.

Grazie mille Furio per esserti unito alla combriccola di P2P-Italia. Il blog sicuramente incrementerà la qualità degli argomenti trattati avendoti a bordo!

A breve uscirà il suo primo articolo di presentazione del settore di investimento, un grande in bocca al lupo! Per voi lettori basterà tenervi aggiornati nel blog per approfittare dei suoi scritti (iscrivetevi alla newsletter se ancora non l’avete fatto!)