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Prepay review

In questo nuovo articolo vi parlo della nuova piattaforma italiana dove sto investendo: Prepay.

Prepay è una piattaforma di recente costituzione, ha iniziato la propria attività quest’anno e propone progetti di sviluppo immobiliare, riqualificazione energetica e prestiti ponte a pmi.

I vantaggi di questa nuova piattaforma che mi hanno convinto ad inserirla nel mio portafoglio sono stati i seguenti:

  • il rendimento lordo effettivo, che riesce ad essere superiore alla media delle altre piattaforme italiane grazie anche alla metodologia dell’interesse anticipato, che dopo descriverò.
  • La trasparenza documentale ed informativa sui singoli progetti, che permette all’investitore una qualità di informazioni per la propria valutazione che ancora non si può ottenere in molte altre piattaforme comparabili, specializzate nei prestiti business o immobiliari.

Essendo una nuova realtà, il team interno ad oggi è ancora limitato, composto da 7 persone fra i cui i due fondatori Antonio Fasanella e Pierluigi Benemerito. Si stanno appoggiando attualmente a terzisti per varie gestioni, ad esempio per le attività di gestione IT della piattaforma. E’ comunque già prevista un’espansione dell’organico nel corso dell’anno, con l’assunzione di personale.

Prepay si appoggia a Mangopay come istituto di pagamento.

REGISTRAZIONE

La procedura di registrazione è classica e paragonabile ad ogni altra piattaforma italiana del settore.

Prepay opera però con una metodologia che persegue il mantenimento di un numero chiuso o quantomeno controllato di iscritti. Non vi sarà infatti sempre la libera registrazione, ma tale possibilità sarà vincolata alle effettive previsioni future di disponibilità progetti nella piattaforma. Viene calcolato da queste proiezioni un numero massimo di investitori e raggiunto questo le registrazioni verranno sospese fino a nuove disponibilità.

Le iscrizioni nella fase di “sospensione” saranno comunque possibili ma saranno inserite in una “lista d’attesa”.

Lo scopo di ciò è il voler evitare il problema cash drag (lasciare i propri depositi infruttiferi), contenendo eventuali eccessi di offerte di liquidità rispetto alle domande di prestiti previste. Oltre che evitare le corse in “click day” che spesso non permettono a tutti gli iscritti in tempo di valutare correttamente il progetto e di parteciparvi.

E’ inoltre previsto un sistema di chiusura di account rimasti inattivi: chi non avrà investito nei 6 mesi successivi alla registrazione, o non reinvestirà dopo 12 mesi dall’ultimo suo investimento rimborsato, riceverà la chiusura dell’account.

RENDIMENTI

I rendimenti nominali previsti per i progetti della piattaforma sono previsti in un range fra l’8 e il 15% annuo, con possibilità di incrementi spot grazie ad una particolare formula di bonus, che descriverò più sotto.

La formula di rimborso rate che caratterizza questa piattaforma è quella riconoscimento anticipato degli interessi agli investitori, (pre-pay!). E’ una sostanziale novità nel panorama del crowdlending.

Per tutti i prestiti offerti nella piattaforma, nel momento in cui ne viene conclusa la sottoscrizione (raggiungendo l’obiettivo prefissato di importi raccolti), il proponente si trova già impegnato a versare entro qualche giorno la quota interessi spettante a chi ha investito.

La quota capitale sarà invece rimborsata secondo il piano previsto da ogni singolo progetto, in modalità bullet o ammortising, che si estende fino al termine dello stesso.

Attraverso il riconoscimento dell’interesse anticipato, si può quindi sfruttare al massimo il principio dell’interesse composto, con la possibilità di reinvestire già da subito il rendimento ottenuto dai profitti di un determinato prestito.

Ritengo quindi molto interessante farvi vedere come opera nel tempo l’interesse anticipato di Prepay, rispetto ad un normale riconoscimento posticipato dello stesso. Il rendimento effettivo di un flusso costante di investimenti risulta, come intuibile, maggiore!. Con questo grafico è possibile vedere gli effetti nei tre casi con un capitale iniziale di 10.000€ in ciascuna delle simulazioni:

Dopo 10 anni, anche in caso di interesse composto (ottenuto reinvestendo i profitti), la formula del riconoscimento in anticipo porta ad un montante teorico lordo più alto di circa 2.500€ rispetto alla formula ad interesse composto semplice.

BONUS PREPAY

In aggiunta a tutto questo, si ha la possibilità di aggiungere anche il particolare Bonus Prepay, che vi posso offrire tramite il blog p2p-italia. Tale bonus è attivabile inserendo il codice ITAP2P50 al momento della sottoscrizione di un progetto e permette di vedersi riconoscere interessi su una quota di capitale di 50€ che investirà Prepay stessa “per voi”.

Tale bonus ha l’effetto di aumentare ancora il rendimento effettivo:

Facendo un rapido calcolo di esempio, prendendo il primo progetto pubblicato (dall’interesse lordo di 8% per una durata di 8 mesi): se investiamo il minimo (250€) ed aggiungiamo il bonus di p2p-italia, otterrete un capitale effettivo di 300€. Riceverete interessi, anticipati, per 24€. Che, sui 250€ che avrete sostanzialmente investito darà un rendimento dell’operazione pari al 9,6% (su 8 mesi). Che corrisponde su base annua ad un 14,4%!

Per questo motivo il bonus è un’ottima opportunità da sfruttare, se siete interessati a questa piattaforma.

In Prepay hanno comunque comunicato che sarà rilasciato nei prossimi mesi un ulteriore servizio, che renderà strutturali questi bonus e permetterà un rendimento incrementato, anche se ancora non si sa molto di più.

BUYBACK

Non è previsto un buyback per i progetti che dovessero andare in ritardo o peggio in default. E’ molto raro trovare offerte di buyback per questa tipologia di prestiti p2p, destinati ad operazioni immobiliari o business. Prepay non fa eccezione in questo caso. Anche per questo motivo quindi, ritengo molto importante in Prepay l’analisi approfondita dell’investitore su ogni singolo progetto.

Risulta comunque previsto il riconoscimento dell’interesse aggiuntivo per i mesi di ritardo e, in alcuni casi a seconda delle previsioni contrattuali, anche di penality fees.

INVESTIRE IN PREPAY

Il processo di investimento in un progetto è abbastanza classico.

E’ presente nella dashboard dell’account una sezione “Opportunità“, dove vengono elencate le tranche attualmente disponibili all’investimento nella piattaforma.

Entrando su una di queste tranche, è possibile visualizzare i dettagli principali del progetto, oltre che una serie di informazioni aggiuntive. Vengono qui inseriti:

  • Il riassunto del progetto, con descrizione dell’operazione, obiettivi di raccolta, durata e varie generali.
  • I dati finanziari, con un riassunto dei capitali in gioco e gli obbiettivi di rendimento dell’operazione
  • I documenti scaricabili per valutare il progetto, che vanno dal business plan dettagliato dell’operazione, al report del comitato di valutazione di Prepay (per dettagli vedasi il capitolo successivo) e altri documenti specifici utili al possibile investitore.
  • La sezione “aggiornamenti”, che verrà periodicamente aggiornata quando ci saranno novità di rilievo nel proseguimento dell’operazione oggetto di prestito.

Tutte le documentazioni saranno visibili solo a chi è registrato nella piattaforma.

Il minimo di investimento su un singolo progetto è di 250€ ed il contratto che ne conseguirà ad una sottoscrizione sarà direttamente col richiedente, così in caso di un eventuale malaugurato stop delle attività della piattaforma tale contratto avrà sempre valore nei confronti dell’impresa richiedente.

In vari progetti sarà prevista la skin in the game della piattaforma, che qui in Prepay si divide in due tipologie:

  • Investimenti da parte dei manager di Prepay nel progetto proposto, con propri capitali privati.
  • Investimenti di Prepay direttamente, con capitali della piattaforma, nel progetto proposto. Questi sono nella sostanza i bonus assegnati agli investitori attraverso l’apposito programma, che sono per l’appunto nientemeno che capitali investiti da Prepay stessa.

VALUTAZIONE DEI PROGETTI

Uno degli elementi che ho apprezzato di Prepay è la quantità e la qualità di informazioni specifiche messe a disposizione dell’investitore.

Prepay come organizza il proprio processo valutativo interno, per l’accettazione della pubblicazione nella propria piattaforma?

Il processo è svolto da un team (un comitato di valutazione) composto da cinque persone: due sempre presenti su ogni progetto, più altri tre esterni, variabili da caso a caso. Gli esterni saranno chiamati a valutare come esperti tecnici specifici, dato che avranno competenze propedeutiche ciascuna a valutare correttamente la bontà e la profittabilità dell’attività oggetto di richiesta.

Cosa possiamo trovare disponibili nella sezione documenti scaricabili?

  • Il business plan delle attività del progetto, correlato da un budget dettagliato di spesa e di ricavo.
  • Il report del comitato di valutazione di Prepay, composto dai nomi dei valutatori, i passi del processo standard su cui la piattaforma basa la propria valutazione, con gli elementi generali che hanno fatto propendere per l’assegnazione ad una o l’altra delle classi di rating che sono visibili nella schermata riassuntiva di raccolta, fra cui, lo storico di eventuali eventi negativi di insolvenze passate. Interessante notare che sono anche resi visibili gli asset di proprietà del proponente, asset eventualmente aggredibili in casi malaugurati di insolvenze.
  • Un reportino sintetico con il merito creditizio preparato sempre da Prepay

Su richiesta al customer service, sarà inoltre possibile visionare anche il documento di merito creditizio originale compilato dalla società esterna a cui si affida Prepay.

INDIPENDENZA DEI PROPONENTI

Prepay rende trasparenza anche sul fatto che alcuni dei progetti che verranno lanciati nella piattaforma saranno proposti da società o enti in qualche modo collegati ad essa o ai gestori della stessa. Tutte queste informazioni saranno in quel caso indicate nei documenti messi a disposizione nell’apposita sezione descritta sopra.

Questo è un vantaggio/svantaggio per l’investitore, a seconda dei punti di vista.

Da un lato, il collegamento del proponente con la gestione del marketplace aumenta il rischio di conflitto di interessi nel caso in cui qualcosa non dovesse andare nel verso giusto nel piano di svolgimento del progetto. Dall’altro, la possibilità di controllare direttamente lo svolgimento delle attività oggetto di prestito è il miglior modo per i gestori di poter aver “fiducia” sulla bontà delle intenzioni dell’attività ed essere direttamente coinvolti e presenti per fare gli interessi anche di chi investe.

Sta alla valutazione dell’investitore scegliere se tale caratteristica sia un plus o un malus per Prepay. Io insisto che la cosa importante è comunque che tale elemento, quando presente, sia chiaramente segnalato. Tali premesse ci sono.

A livello normativo, la situazione interpretativa sembra non ancora chiara. A dire il vero, l’art. 26 del nuovo regolamento crowdfunding, che entrerà in vigore a metà novembre, stilerebbe una linea di principio sull’indipendenza degli intermediari dalle offerte nella piattaforma stessa. Tale situazione è però permessa, entro certi limiti, dall’art. 8 dello stesso regolamento, a condizione che sia trasparente verso il pubblico di caso in caso. Comunque il team Prepay ed il suo studio legale sta seguendo la situazione e la linea sarebbe di attenersi ai vincoli dell’art.8 per il consentire tali situazioni.

TASSAZIONE

Prepay si appoggia a Mangopay come società di servizi di pagamento che, come ben sapete, non è un istituto di pagamento iscritto agli albi di Banca d’Italia.

Prepay ha quindi optato per operare direttamente da lordista e non effettuare alcuna trattenuta in capo alla piattaforma.

I relativi redditi dovranno quindi essere interamente integrati nelle dichiarazioni dell’investitore ed in quella sede esso pagherà autonomamente tutte le tasse dovute.

Prepay ha già annunciato che prima della prossima dichiarazione sarà comunque disponibile un servizio ad hoc per gli iscritti nella piattaforma (forse un fac-simile di prospetto dichiarativo?), oltre ad un classico documento riepilogativo a fine anno.

CONCLUSIONI

Come al solito, questo il riassunto dei vantaggi e svantaggi di Prepay che ho individuato:

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Non fungono da sostituto d’imposta.
  • La realtà è ancora in fase di lancio.
  • Alcuni progetti saranno promossi da enti collegati alla piattaforma stessa.

PUNTI DI FORZA

  • Rendimenti effettivi più alti della media delle piattaforme italiane.
  • Alta qualità delle informazioni rese disponibili agli investitori.
  • Numero “semi-aperto” di iscrizioni per controllare i problemi di cash drag.

Ricordo infine a tutti, la possibilità tramite il blog di p2p-italia di ricevere un bonus se siete interessati ad investirci. Potrete ottenere un bonus di 100€ di investimento di Prepay, su cui riconoscerà a voi i relativi interessi, inserendo il codice ITAP2P100 al momento della sottoscrizione.

Soisy review

Con questo nuovo articolo passo a recensire, dopo vari mesi di utilizzo, la prima piattaforma italiana di p2p lending in cui ho investito: Soisy.

Soisy è una piattaforma di marketplace di prestiti italiani al consumo, nata nel 2015. Dal 2017 Soisy opera nel settore finanziamenti di acquirenti ecommerce.

Quest’estate ho realizzato un’interessante intervista con il fondatore Pietro Cesati, che potete trovare qui: Due chiacchiere con Soisy.

Come potete trovare dettagliatamente in quell’articolo, essa si pone direttamente come intermediario fra noi investitori e i richiedenti prestito, i quali non sono nient’altro che acquirenti di circa 300 ecommerce, alcuni dei quali molto comunemente utilizzati (per citarne alcuni: Eprice, Diadora, Emma materasso) che scelgono di utilizzare proprio Soisy per dilazionare i pagamenti dei loro acquisti.

I rendimenti lordi che si possono trovare nella piattaforma vanno dal 4,4% al 14%, coprendo un range di classi di rischio molto ampio. Soisy applica una commissione all’investitore su questi rendimenti, pari al 10% sul percepito effettivo (non quindi sulle rate insolute).

Soisy è una piattaforma iscritta da Dicembre 2015 all’albo della Banca d’Italia degli istituti di pagamento da essa autorizzati ed è da essa vigilata. Per l’investitore ciò significa che Soisy deve sottostare ai rigidi vincoli di coperture e compliance dettati dalla Banca d’Italia per questi istituti e la cosa si traduce in un’affidabilità teoricamente maggiore rispetto agli istituti non vigilati. Inoltre, questa condizione permette a Soisy di svolgere pienamente il ruolo di sostituto d’imposta a titolo definitivo nei confronti dell’investitore.

Ricordo sempre inoltre che, se volete testare la piattaforma, potete iscrivervi tramite il link qui sotto, avrete possibilità di accedere al bonus di tasse rimborsate da Soisy per i primi 3 mesi dall’iscrizione: Iscriviti a Soisy

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DEPOSITARE FONDI

Non scrivo mai a riguardo delle metodologie di deposito di fondi, in quanto li ritengo spesso argomenti molto banali e di poco interesse reale. Qui invece mi soffermo per un motivo particolare.

Ci sono due metodi per far arrivare la liquidità nel nostro portafoglio di investimento in Soisy:

La prima è quella di agganciare un conto corrente bancario, che vi permetterà con un semplice click dal sito Soisy di far arrivare dal vostro conto in automatico i fondi richiesti. La seconda è il classico bonifico emesso manualmente.

La prima opzione ha il difetto di dover richiedere 7-10 giorni per vedersi accreditati i fondi, mentre la seconda ha la tempistica di un classico bonifico bancario più il tempo tecnico della disponibilità nel sito, quindi due/tre giorni lavorativi.

Per questo motivo mi sento di consigliare caldamente oggi il deposito tramite bonifico.

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MARKETPLACE

Innanzitutto la cosa più importante da evidenziare nel sistema marketplace di Soisy è che l’investimento funziona interamente tramite procedure automatiche. Non è infatti possibile per l’investitore selezionare manualmente le singole tranche di prestito (ad eccezione di un mercato secondario di cui parlerò più sotto). Esso necessita perciò di gestire le proprie selezioni attraverso il settaggio di veri e propri autoinvest.

Coerentemente a questa impostazione, non vengono rese disponibili approfonditi dettagli dei richiedenti a cui abbiamo prestato, in quanto è la metodologia di selezione attraverso il rating scelto che decide per noi. Per l’investitore è quindi più importante concentrarsi su quale procedura scegliere anzichè valutare il singolo richiedente.

Una volta che un prestito è stato matchato dalla procedura di investimento è possibile solo, in un’apposita sezione “i miei abbinamenti“, vederne lo scopo per cui è stato sottoscritto un prestito, oltre ovviamente allo status del piano di rimborso aggiornato in tempo reale. Non vengono infine fornite informazioni riguardanti lo specifico acquirente.

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SETTAGGIO DI UN INVESTIMENTO

Settare un investimento è una procedura relativamente semplice. Una volta deciso l’importo da dedicarci, che verrà in seguito prelevato dai propri fondi disponibili nella piattaforma, si tratta sostanzialmente di effettuare due operazioni:

Decidere il comparto di rischio a cui dedicare l’autoinvest. Tale comparto è da scegliere fra il garantito dal salvadanaio di Soisy (unica possibilità di investimento se si hanno sul conto meno di 1.000€!) e una serie di classi di rating differenti (in ordine crescente di rischio, da 1 a 6) a cui sono associati crescenti tassi massimi di rendimento.

La garanzia del salvadanaio funziona come una garanzia fornita da Soisy, che ha l’obiettivo di andare a coprire tutti i ritardi di pagamento e gli insoluti dei prestiti che verranno sottoscritti (o, utilizzando la terminologia Soisy, “abbinati”). Il rendimento nominale di questa classe di garanzia è chiaramente il minore della piattaforma.

Le altre classi di rating invece non sono coperte da questa garanzia e fanno cadere sull’investitore eventuali ritardi o insoluti che i prestiti qui abbinati potrebbero generare in futuro. Qui invece i rendimenti nominali offerti sono più elevati.

Scegliere il tasso di interesse di offerta a cui destinare le proposte di investimento che verranno generate dall’autoinvest. Tale tasso di offerta è lordo e può essere da 0 al massimo consentito dalla categoria di rating scelta nel settaggio. Per esempio, se si sceglie il comparto garantito si può offrire un tasso di abbinamento lordo da 0 al 4,4%. Se si sceglie la classe di rating 2, il tasso proponibile può essere da 0 a 6,5%, etc.

Ecco come si presenta la schermata di settaggio di un nuovo investimento, cosa che trovo molto utile, vengono anche mostrate delle stime indicative di durata di attesa dell’abbinamento (in questo caso, dato su una simulazione di 3.000€):

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COME SCEGLIERE IL TASSO IN OFFERTA

Anche se a prima vista potrebbe risultare naturale offrire sempre il tasso massimo consentito dalla specifica classe di rating, in realtà occorre considerare che offrire un tasso inferiore permette di abbinare i propri investimenti con priorità rispetto alle richieste di abbinamento con tassi maggiori fatte per la stessa classe di rating. Immaginatevi insomma di essere in “concorrenza” con gli altri investitori: se offrite un tasso minore la procedura automatica vi seleziona prima.

C’è da dire che personalmente, non ho mai offerto un tasso minore dello 0,1 rispetto al tasso massimo consentito. Questo su ogni classe di rating in cui ho investito (ed ho investito in tutte 🙂 ). Offrire un tasso minore può essere utile quando c’è un certo surplus di investimenti rispetto alle richieste di prestito di richiedenti. Finora, solo a luglio/agosto 2020 ho assistito ad un intasamento tale che avrebbe casomai potuto richiedere di offrire uno 0,2 in meno o superiore per non vedersi cash drag nei propri depositi, ma non mi ha coinvolto.

E’ importante anche considerare che offrire un tasso minore del massimo non vuol dire necessariamente che l’abbinamento agli specifici prestiti sarà effettuato a quel tasso minore. Infatti, la procedura opera con la regola che il tasso di chiusura è il più alto fra tutti quelli offerti per quel prestito dai vari investitori ad esso abbinati. Esempio: se per una richiesta di prestito vengono abbinati 10 investitori e 9 investitori avevano offerto un interesse dello 0,1 minore rispetto al massimo e 1 investitore aveva offerto il tasso massimo, il tasso di rendimento di tutti sarà quello massimo!

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PAGINA DI RIEPILOGO

Una volta settate le procedure di abbinamento sottoscritto i primi abbinamenti, è possibile nel tempo monitorare l’andamento dei relativi rendimenti e dei rimborsi nell’apposita pagina di riepilogo. Ecco come si presenta:

E’ una classica pagina che fornisce all’investitore una serie basica di statistiche sullo “stato dell’arte” dei propri investimenti, con il rendimento lordo effettivo e la % di prestiti che hanno attualmente un ritardo.

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MERCATO SECONDARIO

E’ possibile in Soisy mettere in vendita dei prestiti sottoscritti in passato per liquidare anticipatamente la posizione.

Anche la messa in vendita di un prestito abbinato è un’operazione abbastanza semplice. Essa consiste nell’entrare nella sezione “i miei abbinamenti”, dove si può trovare l’elenco di tutti i propri prestiti attivi. Da qui. selezionando il flag “Vendi” si accede ad una finestra di conferma dove finalizzare la richiesta di liquidazione.

Non è possibile mettere in vendita un singolo abbinamento per solo una quota parziale o per un valore differente dal capitale residuo ancora in essere. Nel concreto insomma, non si tratta di un vero e proprio mercato dove cercare extra rendimenti dai propri abbinamenti attivi, ma una semplice possibilità di liquidare anticipatamente una posizione se è disponibile un match di abbinamento in investimento compatibile.

Per esperienza, anche qui finora non ho avuto grossi rallentamenti nella liquidazione di queste posizioni. Anche per il fatto che nel periodo di mio utilizzo finora di questa piattaforma, le richieste di investimento sono state sempre molto cospicue rispetto ai prestiti disponibili, per cui la procedura automatica non ha mai trovato difficoltà a trovare un acquirente in attesa.

E’ teoricamente resa possibile la possibilità anche di acquistare prestiti in vendita nel mercato secondario. La cosa però è condizionata dal fatto che tutti i prestiti sottoscritti e messi in vendita, che non hanno rate insolute, vengono tempestivamente ricomprate dalle procedure di abbinamento attive di altri investitori. Cosa che invece non accade con i prestiti con rate insolute non coperte dal salvadanaio di garanzia. Perciò, si noterà saranno disponibili per l’acquisto manuale praticamente solo i prestiti con rate insolute.

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FISCALITA’

Soisy opera in Italia come istituto di pagamento ed è nell’elenco degli istituti riconosciuti dalla Banca d’Italia come operanti nel settore del p2p lending.

Ciò significa che Soisy è pienamente autorizzata ad agire da sostituto d’imposta per l’investitore ed applicare per lui la trattenuta fissa del 26% sui rendimenti dei prestiti che ha sottoscritto.

Questo è un ottimo vantaggio che può compensare il minor rendimento lordo di questa piattaforma rispetto a quelli che si possono trovare nelle piattaforme baltiche.

A tal proposito, ricordo sempre che iscrivendovi tramite il mio link, sarà possibile ricevere da Soisy il rimborso delle tasse pagate per i primi 3 mesi dall’iscrizione: Iscriviti a Soisy

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CONCLUSIONI

Ecco come di consueto quindi il riassunto dei punti forti e deboli di Soisy secondo il mio personale punto di vista:

Punti di forza:

  • Istituto di pagamento soggetto alla vigilanza di Banca d’Italia.
  • Opera nel settore acquisti su e-commerce, un sotto-settore relativamente meno rischioso nel mondo dei prestiti al consumo.
  • Funge da sostituto d’imposta, semplificando gli adempimenti dell’investitore e migliorandone il rendimento netto.

Punti di debolezza:

  • Rendimento lordo relativamente minore rispetto ad altre realtà.
  • E’ una piattaforma ancora in fase di espansione, dobbiamo vedere le conferme future.

P2P italiano: due chiacchiere con Soisy

Ho avuto nei giorni scorsi la possibilità di scambiare due opinioni con Pietro Cesati, CEO e fondatore della piattaforma italiana di p2p lending Soisy, per la redazione di questo nuovo articolo.

Questo è il primo articolo sponsorizzato del blog di P2P-Italia. Anzi, a dir la verità si tratterà di una serie di articoli che riguarderanno questa piattaforma, su cui ho iniziato ad investire da poco. Sono personalmente contento della possibilità di questa collaborazione diretta: in tale modo posso pubblicare su P2P-italia molte più informazioni “guardando da dentro” e credo la cosa possa essere un valore aggiunto per tutti i lettori.

Molti già conoscono Soisy come realtà (potete seguirli anche su questa chat Telegram dove altri investitori si scambiano dubbi e domande chiamando spesso in causa persone del team Soisy), quindi non mi dilungherò qui in una descrizione della piattaforma, su cui magari dedicherò una review in futuro. Si tratta comunque di una piattaforma p2p completamente italiana, che opera da circa 4 anni e da 3 si è dedicata esclusivamente al settore dei prestiti al consumo per finanziare gli acquisti tramite e-commerce.

Preferisco quindi passare direttamente alle domande a Pietro, che ringrazio molto:

Soisy ha scelto appunto, di recente, di concentrarsi sui prestiti legati ai finanziamenti degli acquisti su e-commerce, rispetto a tutta una serie di altre opportunità legate al mondo dei prestiti al consumo in Italia. Quali sono stati i vantaggi preventivati di questa scelta specifica per il business di Soisy e quali invece quelli di cui possono trarne beneficio gli investitori?

Pietro Cesati: Siamo arrivati all’attuale modello di business in maniera graduale, partendo da un modello diverso e facendo poi diversi test per capire quale fosse la strada più promettente. Come accennavi anche tu, abbiamo scelto di finanziare gli acquisti su e-commerce perché abbiamo visto vantaggi sia per gli investitori che per noi. 

Per gli investitori c’è meno rischio nel finanziare un acquisto, proprio perché si tratta di clienti che stanno cercando di comprare qualcosa e non di comprare liquidità, quindi sia dal punto di vista del rischio di credito che da quello del rischio frode presentano meno criticità. 

Per noi invece questo focus è stato positivo perché ci ha aperto mercato potenziale molto grande e scarsamente presidiato, perché ha requisiti tecnologici molto forti. Si tratta inoltre di un mercato che tende a crescere nel tempo, man mano che gli acquisti si spostano verso il digitale. La crisi dovuta al Covid ha dato un’ulteriore accelerata. Tra gli operatori del settore si parla di una diminuzione dei volumi dell’80-90% rispetto ad un anno fa. Noi, nello stesso periodo, abbiamo più che triplicato i finanziamenti.

Volumi dei pagamenti digitali online in Italia nel 2018 e stime per il 2021 – Osservatorio del Politecnico di Milano

Soisy cavalca quindi a pieno l’onda di crescita del settore fintech in Italia, essendo completamente online e non avvalendosi di nessuna filiale operativa nel territorio. Che sia il futuro ne sono particolarmente convinto, ma sarà ormai il prossimo futuro predominante, vista anche l’evoluzione che sembra assumere la situazione economica odierna?

P: La crisi del modello delle filiali è in corso da diverso tempo, negli ultimi 10 anni abbiamo visto progressive chiusure da parte di tutte le principali banche. Questo momento di crisi rappresenterà un’ulteriore accelerazione di questo fenomeno, sia perché le persone si stanno abituando sempre più a usare il digitale, sia perché le banche in una situazione di crisi sentiranno il bisogno di risparmiare ulteriormente sui costi e quindi chiudere sempre più filiali.

É più difficile dire quando potrà avvenire l’effettiva scomparsa delle filiali, perché questo è legato all’evoluzione dei comportamenti, ma anche della tecnologia. Quello che sicuramente non cambierà sarà l’esigenza dei clienti di instaurare una relazione umana, soprattutto per scelte delicate come quelle finanziarie. Anche per noi del resto il supporto ha un ruolo fondamentale nel dare valore ai clienti e ci sono 7 persone che se ne occupano in Soisy. 

Uno dei motivi per cui ho personalmente scelto Soisy rispetto ad altre proposte del mercato di p2p lending italiano è la competenza che percepivo nel team sul settore derivatami dalla lunga esperienza nel mondo bancario e finanziario, cosa che in altre realtà non è presente e, escludendo le piattaforme immobiliari, va secondo me a limitare rispetto alle altre i rischi di “overconfidence” nella tenuta nel lungo periodo dell’attività. Vi ritrovate in questa analisi? Situazione volutamente cercata o situazione su cui vi siete trovati per altri motivi? 

P: Sicuramente gli anni che abbiamo trascorso in banca ci hanno dato un bagaglio molto forte, sia come competenze tecniche che come esperienze fatte, soprattutto durante i momenti di crisi come il 2008 o il 2011. Raccogliere queste competenze in Soisy è venuto abbastanza naturale, perché era l’ambizione stessa del nostro progetto a richiederle. E così anche gli altri founder Andrea e Marco sono arrivati dal settore finanziario, mentre per la parte tecnologica abbiamo attirato un team molto forte in tecnologia web – in questo campo il settore finanziario non è un punto di riferimento perché utilizza tecnologie antiquate.

Team Soisy in “brainstorming”.

Come è noto, Soisy, come gran parte delle piattaforme italiane, non può offrire gli stessi rendimenti lordi di una piattaforma di p2p lending baltica. Per contro, è soggetta invece ad una struttura di regolamentazione e vigilanza che ha l’obiettivo di tutelare gli investitori da possibili irregolarità operative e tentativi di frode (si prendano ad esempio i recenti casi accaduti nel nordest europeo). Quali sono le vostre considerazioni su questi due punti? 

P: Questo è un argomento complicato, ma molto interessante.

Partiamo dal tema del tasso di interesse: in qualsiasi paese al mondo i tassi di interesse sono legati al rischio, quindi la differenza tra l’Italia e i paesi baltici è legata soprattutto a quello. Se vai sul sito di una normale banca estone come SEB Estonia, vedrai che i nuovi clienti possono prendere un prestito personale dal 7%, e per i già clienti i tassi sono probabilmente inferiori. Sono tassi non molto lontani da quelli italiani (Soisy per esempio offre prestiti fino al 14%). I clienti che non ricevono questi tassi sono quindi quelli che preferiscono evitare i canali tradizionali e sono disposti a pagare di più per farlo. In Italia non riceverebbero un prestito a causa delle leggi anti-usura, mentre nei paesi baltici il maggior rischio viene compensato con un tasso più alto.

Con questo non voglio suggerire di evitare le piattaforme baltiche, che anzi offrono opportunità molto interessanti e permettono di migliorare l’inclusione finanziaria, perché molte persone escluse dai circuiti bancari riescono grazie a loro a ottenere un prestito. Ogni investimento va fatto però con consapevolezza sui rischi che si corrono e idealmente dovrebbe essere parte di un portafoglio diversificato con rischi di tipo e magnitudo diversa.

E per quanto riguarda la parte regolamentare?

P: Anche in questo caso la situazione è più complessa di quello che sembra. Certamente un operatore vigilato è a minor rischio frode, ma abbiamo visto anche in anni recenti che alcune banche hanno assunto comportamenti fraudolenti anche se strettamente vigilate. D’altro canto non si può certo sostenere che una piattaforma come Mintos ponga un rischio frode, anche se non è vigilata. 

Il vantaggio indiscutibile che dà il fatto di essere vigilati in Italia è piuttosto quello fiscale, perché in questo caso le imposte vengono trattenute dalla piattaforma e sono pari a quelle di tutti gli altri investimenti, cioè il 26%.

Ritornando invece al rischio frode, la presenza di un’autorizzazione è un elemento positivo, ma che va valutato insieme ad altri, per esempio il livello di trasparenza. Se dovessi convincere un investitore sconosciuto a utilizzare Soisy mi sembrerebbe più rilevante invitarlo nella chat Telegram dove qualsiasi investitore può chiedere pubblicamente qualsiasi cosa, piuttosto che ricordargli della nostra autorizzazione.

La regolamentazione a cui siete soggetti riguarda la vigilanza sulla sola regolarità formale delle operazioni o vi vincola al mantenimento di riserve di liquidità in casi di futuri downturn del vostro mercato?

P: Entrambe le cose. Ci sono innanzitutto una serie di requisiti formali, alcuni anche molto rilevanti per gli investitori, come l’obbligo di riconciliazione giornaliera delle somme presenti in piattaforme che rassicura sul fatto che sia tutto in ordine. Poi ci sono dei requisiti da rispettare sul livello di capitalizzazione in relazione ai volumi transati, che ci obbligano di fatto a raccogliere molto capitale per fronteggiare potenziali crisi.

Nel vostro mercato l’investitore può scegliere fra prestiti a breve-medio termine (3-36 mesi) e a lungo (37-60 mesi), ma con possibilità di rivendita ad altri investitori, e se investire nel comparto con rendimento garantito da Soisy (4,4% al lordo di commissioni e tasse) o senza la garanzia (con una scala di rating che offrono fino al 5,5% lordo per i meno rischiosi ad un fino 14% lordo per i più rischiosi). Com’è la tendenza oggi nella scelta degli investitori attuali e dove ci sono gli spazi maggiori per chi vuole iniziare ad investire?

P: Oggi oltre la gran parte degli investimenti Soisy è coperta da Garanzia, che io comunque consiglio per chi si avvicina alla piattaforma e per chi investe cifre limitate, diciamo sotto ai 10.000 euro. Per chi sceglie di investire anche senza Garanzia il mio consiglio è di diversificare tra diverse durate e rating.

Evoluzione nel tempo dei tassi di interesse medi e di ritardi in ingresso (2 rate insolute) di Soisy.

In questo periodo le maggiori opportunità sono sulle durate più basse, fino a 36 mesi. Si tratta di quelle tipologie di prestiti più vicine al classico modello dell’e-commerce, quindi che sono cresciute di più in questo momento di boom degli acquisti digitali. Per capirci, parliamo di prestiti tipici di 7-800 euro, pagati in 10-12 rate, con un tasso medio del 9%. Come dicevi, il rendimento per chi investe con Garanzia è del 4,4% e per chi investe senza Garanzia del 6-7%.

Le commissioni sui rendimenti ammontano al 10% e Soisy in qualità di sostituto d’imposta trattiene il 26% di tasse che versa al posto dell’investitore. Avete apertamente scelto di non offrire garanzia di buyback per i prestiti sottoscritti, quali ne sono le motivazioni? Il salvadanaio del comparto garantito funziona però da payment guarantee (una sorta di buyback rinforzato, ma al costo di offrire rendimenti inferiori): la vostra scelta quindi riguarda solo il non riacquistare da parte della piattaforma i prestiti sottoscritti o ci sono altri aspetti da considerare?

P: Sì, non crediamo nel modello del buyback e lo vediamo come un punto di fragilità del mondo del peer-to-peer lending. Il buyback implica che la piattaforma o l’originator garantiscano i prestiti, ma non è detto che abbiano sufficiente capitale per farlo. Questo è di fatto il modello tradizionale delle banche, che però hanno una regolamentazione specifica a cui sottostare. Peraltro sappiamo bene che in tempi di crisi a volte neanche questa regolamentazione è sufficiente, figuriamoci se manca proprio, come nel caso di Kuetzal o Envestio (un argomento su cui Pietro ha anche scritto nel blog di Soisy, ndr).

Il Salvadanaio ha un funzionamento diverso, perché viene sostenuto dai contributi pagati dagli investitori ed è più simile a una cassa di mutuo soccorso tra investitori. É chiaro che ha lo svantaggio di ridurre il rendimento, ma ha un funzionamento molto trasparente.

Se guardiamo le finanziarie dell’est europa che offrono il buyback, utilizzano l’extra margine che ottengono negli interessi ricevuti dai propri richiedenti rispetto a quello che versano agli investitori, per accumulare utili e riserve che in parte dovrebbero (se il loro business sta in piedi) dedicare alle necessità dei buyback. Possiamo dire che il salvadanaio Soisy è determinato sulla base di una quota “prefissata e riservata appositamente”, mentre il buyback delle piattaforme baltiche è gestito informalmente, con meno vincoli, e quindi non garantito? 

P: Sì questo mi sembra un modo per esprimere la differenza, i fondi del Salvadanaio di Soisy sono chiaramente identificati e non possono essere spesi diversamente, mentre in un buyback classico non c’è questo livello di separazione e come dici tu tutto dipende dal modello di business della finanziaria. Chiaramente questo ha anche una diversa implicazione in termini di trasparenza, perché in questo modo anche le cifre allocate al nostro Salvadanaio sono chiaramente comunicate, così come è molto chiaro che questo non è alimentato da interessi addizionali sui richiedenti, che potrebbero anche portare a selezione avversa, ma è una parte del rendimento degli investitori. 

Variazione periodica del Salvadanaio Soisy, strumento a copertura del comparto garantito della piattaforma.

Infine, domanda che sta diventando classica: se Soisy in futuro fallisse, cosa succederà agli investimenti dei prestatori? Quali saranno i processi?

P: Se Soisy fallisse ci sono diverse linee di difesa. In primis, i fondi presenti sui conti di pagamento sono versati sui conti di 2 banche depositarie che saranno obbligate a restituirli ai clienti in caso di fallimento di Soisy. E poi i prestiti tra i clienti richiedenti e gli investitori sono contrattualizzati e sono validi a prescindere dalla nostra operatività; insomma il nostro ruolo è di conservare i dati dei contratti e gestire le operazioni di pagamento, ma si tratta di un ruolo nel quale potremmo essere sostituiti da un altro operatore, o da un curatore fallimentare, in caso di fallimento.

Bene! Ringrazio ancora Pietro per l’opportunità e la voglia di descriversi e raccontarci la “sua creatura”. Questo è stato il primo articolo di presentazione generale di Soisy. Ho in previsione in futuro di scriverne altri su alcuni aspetti specifici, quali il bilancio e le prospettive, le modalità di funzionamento del salvadanaio o le modalità con le quali vengono effettuate le selezioni dei richiedenti ed i trend di ritardi.

Nel frattempo ricordo che per chi vuole iscriversi alla piattaforma, se vi è interessato l’articolo può farlo da qui e, utilizzando il codice BNTLAWG, potrà ricevere il rimborso delle relative tasse sui propri investimenti per un periodo che fino al 30 Giugno sarà di 6 mesi anzichè dei normali 3!