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Intervista a Peerberry – presente e futuro della piattaforma

Ho avuto la gradita possibilità di condurre un’intervista al management di Peerberry. E’ stata un’ottima occasione per fare il punto sulla situazione attuale della piattaforma, delle finanziarie che vi promuovono i loro prestiti, la crisi covid appena trascorsa e qualche anticipazione sui possibili andamenti futuri.

L’intervista è stata redatta a quattro mani con il mio amico Antonio Fratello, investitore di p2p lending ormai da molti anni e admin del gruppo telegram P2P Lending Italia, la più grande community italiana di p2p lending.

A risponderci e darci tutti i suoi riscontri è stato Arunas Lekavicius, che da più di due anni ricopre il ruolo di CEO di Peerberry; Arunas è uno dei principali artefici dell’espansione della piattaforma e del suo raggiungimento agli attuali volumi di investimento e mi fa molto piacere abbia accettato la nostra proposta di confronto.

Come altre interviste precedenti, ho raggruppato le domande per argomento. Essendoci molto contenuto non perdo altro tempo e passo quindi direttamente all’intervista.

For non-italian readers, here you will find the original interview in english:

SITO PEERBERRY E INVESTIMENTI

P2P-Italia: State lavorando ad ulteriori sviluppi sul sito web di Peerberry?

Arunas Lekavicius: Il sito web PeerBerry (ambiente / interfaccia dell’account cliente) viene costantemente migliorato. Sebbene molti dei miglioramenti non siano evidenti alla vista (tipo funzionalità, velocità delle operazioni), sono comunque aggiornamenti molto importanti per l’esperienza del cliente.

Da quando abbiamo rilasciato l’app mobile PeerBerry nel marzo di quest’anno, tutti i miglioramenti vengono apportati parallelamente su entrambi i prodotti: la versione desktop e l’app mobile. Una delle cose più visibili che offriremo ai nostri clienti quest’anno sono le statistiche del portafoglio di investimenti personali nella versione desktop, che è già disponibile per gli utenti dell’applicazione mobile PeerBerry.

Arunas Lekavicius

Peerberry è la seconda piattaforma in Europa per volume di prestiti finanziati ogni mese, ma ha probabilmente il minor numero di dipendenti se rapportato anche a piattaforme più piccole. Come gestite solo 10 dipendenti per poter raggiungere tali risultati?

A: I nostri dipendenti sono altamente qualificati e molto appassionati dei compiti che svolgono: questo è molto importante. La piena dedizione a ciò che facciamo è la nostra principale forza trainante. In tutti gli aspetti della nostra strategia, il nostro KPI principale non è certamente la quantità, ma la qualità. Se vediamo che è necessario un numero maggiore di dipendenti per soddisfare l’indicatore di qualità, il nostro team crescerà di conseguenza.

Affinché un’organizzazione si sviluppi e cresca con successo, non è necessario avere tutte le funzioni interne all’azienda (dipendenti ndr). Esternalizziamo quelle funzioni che è logico ed efficiente espletarle in outsourcing. Ad esempio, non abbiamo un ufficio risorse umane all’interno dell’azienda, né abbiamo un CFO interno: il nostro bilancio è redatto da una società esterna in Lettonia.

Quali saranno i futuri sviluppi a riguardo dell’andamento tassi di interesse in Peerberry? Ritorneranno all’11-12%? Sarà ancora possibile nel 2021?

A: Nel rispondere a questa domanda, è importante ricordare che non è PeerBerry a fissare i tassi di interesse: il livello dei tassi è stabilito dai partner commerciali di PeerBerry, poiché sono loro che pagano gli interessi guadagnati agli investitori e ne rimborsano i capitali.

L’indicatore chiave nel fissare i tassi di interesse è la necessità dei nostri partner commerciali di contrarre prestiti. Più redditizi sono i nostri partner commerciali, minore è la necessità di contrarre prestiti, poiché reinvestono gli profitti guadagnati nella loro attività. Vi sono conseguenti fluttuazioni nella necessità di contrarre prestiti e nell’entità dei tassi di interesse. Se i nostri partner commerciali avranno maggiori esigenze di prestito nel prossimo futuro, anche i tassi di interesse nella piattaforma potranno aumentare di conseguenza.

Vorrei ricordare che il portafoglio crediti totale nel a fine 2020 delle società operanti con il nome di Aventus Group (il più grande business partner di PeerBerry) era di 102,83 milioni di euro (70% in più rispetto a un anno prima) e il loro debito verso PeerBerry era solo del 32% del portafoglio crediti totale. Una parte significativamente più grande dei prestiti li finanziano utilizzando i loro fondi, il che significa molto meno rischio per gli investitori p2p.

I tassi di interesse sui prestiti sulla piattaforma PeerBerry sono stati adeguati 3 volte quest’anno: sono diminuiti dallo 0,5% fino all’1% in totale. Ma non su tutti i prestiti, in alcuni sono rimasti invariati. Tenendo conto della riduzione del tasso di interesse totale, il tasso medio su PeerBerry è attualmente del 10,4% escludendo il loyalty bonus (con esso, il tasso finale medio sulla piattaforma si attesta oggi all’11,79%). Nonostante ciò, ogni giorno sulla piattaforma è presente un ammontare abbastanza elevato di prestiti con l’11,5% e l’11%. Pertanto, i tassi di interesse sulla piattaforma PeerBerry sono abbastanza competitivi rispetto all’intero mercato.

Come Peerberry verrà incontro alle necessità degli investitori, ora che la piattaforma sta crescendo di popolarità, ma la disponibilità di prestiti potrebbe avere dei limiti? State progettando di listare prestiti da nuovi loan originator nel prossimo futuro? Potete anticiparci qualcosa?

A: I nostri partner commerciali sono costantemente alla ricerca di opportunità per espandere la propria attività, mantenendola sostenibile. Tra pochi mesi il Gruppo Aventus inizierà a sviluppare un business center nel centro di Kiev (Ucraina). Questo specifico progetto (e anche altri progetti immobiliari) sarà probabilmente offerto ai nostri investitori. Il Gruppo Aventus espande la sua attività nei paesi in cui già opera, inoltre ha iniziato a fornire prestiti in nuove nazioni questa primavera. Quando il trend di crescita di queste società sarà visibile, queste aziende verranno aggiunte alla piattaforma PeerBerry. Ci saranno sufficienti opportunità di investimento per i nostri investitori.

Come vedete la quota di raccolta tramite il p2p nel complessivo del business dei vostri loan originator, in termini di priorità? Potrebbe essere possibile che in un prossimo futuro non rappresenterà più il core business per qualcuno di essi?

A: Tutti i nostri attuali partner commerciali prevedono di continuare a contrarre prestiti nei prossimi anni. I nostri partner più giovani (che operano da un massimo di due anni circa) stanno crescendo rapidamente: è probabile che le loro esigenze crescano ancora nei prossimi anni. In più, nuove società saranno collegate alla piattaforma, e forniranno opportunità nuove di investimento ai prestatori.

Il ruolo dei nostri partner commerciali più forti (le società redditizie da molto tempo) nella partnership con PeerBerry continuerà ad essere molto importante, soprattutto per quanto riguarda il modello di group guarantee. Cioè, anche se le aziende più mature e redditizie offriranno meno attraverso la piattaforma, rimarranno come forti soggetti garanti per le aziende più giovani che listano su Peerberry.

MERCATO ITALIANO

Avete mai considerato la possibilità di introdurre loan originator italiani nel mercato di Peerberry? Se sì, avete incontrato qualche situazione o normativa che vi ha fatto scegliere per non proseguire con l’idea? Come vedete il mercato italiano nel p2p lending e nel business di Peerberry (da entrambi i lati: investitori e mercato di prestito)?

A: Generalmente, possiamo dire che gli investitori dall’Italia sono fantastici :). Secondo la classifica per numero di investitori nella piattaforma PeerBerry, l’Italia si colloca tra i primi 10 paesi. I nostri partner commerciali con cui lavoriamo non hanno società in Italia, quindi non abbiamo esperienza nel mercato del credito italiano.

Negli ultimi anni PeerBerry ha concentrato gli sforzi sulle questioni normative e non ha valutato la possibilità di collegare nuovi partner commerciali esterni alla piattaforma. Quando PeerBerry sarà finalmente regolamentata e autorizzata, saremo in grado di ponderare l’aperutra a nuovi partner commerciali.

GROUP GUARANTEE

A proposito dell’accordo di group guarantee presente in Peerberry. E’ stabilito che in caso di un eventuale default di uno dei loan originator, l’ammontare da coprire sarà diviso fra le altre finanziarie del brand, in un modo sostanzialmente discrezionale e da vedere di caso in caso, tenendo conto della sostenibilità per ciascuno di esse. Nel caso in cui tale accordo non si riesca a raggiungere, qual è il processo da seguire per mantenere tale impegno?

A: Secondo il modello di copertura cross-corporate del Aventus Group e Gofingo Group, tutte le società del gruppo sono garanti per tutte le altre del medesimo gruppo. Nel caso di una group guarantee, il management del gruppo decide quali società coinvolgere nel caso specifico: una, due, cinque o anche tutte le società del Gruppo possono essere coinvolte per coprire le passività a seconda del caso particolare. Nel caso della group guarantee , le passività della società (Debitore) sarebbero distribuite all’interno del Gruppo in modo tale che nessuna società ne sia influenzata in modo significativo. Tutti gli investitori saranno completamente rimborsati, con gli interessi maturati. È una soluzione flessibile all’interno delle aziende del Gruppo, che lavora al 100% a favore degli investitori.

Il contratto siglato fra i loan originaor è il documento più importante per gli investitori. Secondo tale accordo, gli investitori possono far valere direttamente i crediti nei confronti di queste finanziarie e chi eventualmente ne fa da intermediario. I loan originator sono legalmente obbligati ad aiutarsi a vicenda per coprire i debiti nei confronti degli investitori secondo gli accordi interni di rimborso della garanzia incrociata. PeerBerry si assume tutta la responsabilità di supportare gli investitori in tutte le questioni relative ai partner commerciali di PeerBerry e agli investimenti nella piattaforma.

Quali dei loan originator di Aventus Group sono collegati fra loro da vincoli di partecipazione di capitale? E quali di Gofingo group?

A: PeerBerry collabora con 4 marchi che uniscono diverse aziende: si tratta di Aventus Group, Gofingo Group, Lithome e SIB group. Un elenco completo dei partner commerciali di PeerBerry si può trovare sul nostro sito Web: Peerberry loan origintaors. Qui sono disponibili informazioni su quale azienda lavora con quale marchio. Vorrei aggiungere che Senmo, partner commerciale di PeerBerry in Vietnam, è una joint venture tra Aventus Group e Gofingo Group.

P2P Italia: Ndr, nel sito di Peerberry c’è una sezione con spiegazioni sul funzionamento di tale copertura di Aventus e Gofingo (How group guarantee works). Viene qui anche generalmente indicato che, per il gruppo Aventus, c’è una persona (o con un’altra persona nella stessa “famiglia”) che direttamente o indirettamente (attraverso altre società) controlla il 25% o più di TUTTI i loan originator di tale brand. Nulla su questa situazione viene invece indicata in Gofingo Group. Nei bilanci di alcuni dei loan originator, disponibili nella piattaforma, è possibile trovare chi ha delle partecipazioni DIRETTE.

RICHIEDENTI E CRISI COVID

Quali sono i requisiti che i richiedenti devono soddisfare per ottenere fondi attraverso Peerberry?

A: Nel rispondere alla domanda, è importante far notare che gli investitori di PeerBerry non prestano le loro risorse ai richiedenti finali: in PeerBerry, gli investitori investono in prestiti già emessi dai loan originator, il che significa che gli investitori prestano i loro fondi alle società di credito.

Durante la valutazione dei nuovi loan originator per entrare in PeerBerry, analizziamo molti parametri delle prestazioni dell’azienda. I partner commerciali di PeerBerry devono essere conformi alle leggi e ai requisiti normativi dei paesi in cui operano. Analizziamo a fondo i dati dei loro bilanci, i debiti disponibili ed il trend di sviluppo.

Non ci sono miracoli nel business. Siamo consapevoli che, ad esempio, nel settore dei prestiti a breve termine, statisticamente, un’azienda inizia a generare profitti nel suo secondo anno di attività. Se abbiamo a bordo una società relativamente nuova, dobbiamo vedere un trend di crescita positivo di questa azienda prima di aggiungerla alla piattaforma. L’esposizione in nuove società rappresenta solo una piccola percentuale del portafoglio totale della piattaforma. La massima esposizione nella piattaforma è sulle le aziende mature e redditizie, il che fornisce garanzia anche alle società più nuove, poiché tutte sono coinvolte nel modello di garanzia di gruppo.

Parlando di richiedenti finali, i nostri partner concedono loro prestiti in base alle leggi locali e ai requisiti normativi, utilizzando modelli di rating specifico appropriati.

Non ci sono finora stati prestiti andati in default nel mercato di Peerberry e i casi di buyback sono stati circa il 2% dell’erogato. Come riuscite a raggiungere tali risultati e quali sono i tassi di default nel mercato dei vostri loan originator?

A: La ricetta è semplice: non concedere prestiti a chi non li ripaga e non ci saranno problemi!

Sia le società del Gruppo Aventus che quelle del Gruppo Gofingo hanno un tasso di insolvenza del 6-8% del portafoglio crediti totale. Si tratta di una percentuale molto bassa nell’attività di prestito a breve termine. Il tasso di insolvenza è così basso poiché entrambi i gruppi di società hanno una politica di gestione del rischio piuttosto rigorosa. La maggior parte dei prestiti viene rilasciata a clienti ripetitivi che hanno una buona storia di rimborso del credito. In molte delle nostre società partner, i clienti che richiedono il prestito dopo precedenti rimborsi andati a buon fine rappresentano il 75% di tutte le emissioni di prestiti.

Questo ci permette di mantenere uno dei migliori tassi sui prestiti scaduti del mercato. Statisticamente, i prestiti scaduti rappresentano il 15-25% dei prestiti totali sulla piattaforma. La maggior parte di questi prestiti è in ritardo solo fino a 15 giorni, il che è un ottimo indicatore nel settore dei prestiti a breve termine. I casi di buyback sulla piattaforma rappresentano solo l’1,5-2% di tutti i prestiti sulla piattaforma.

Parlando della crisi covid, di cui si sta iniziando a vedere la luce in fondo al tunnel. Avete notato qualche cambiamento legato a questa crisi nel mercato p2p e nei richiedenti in generale? Peerberry o i propri loan originator, hanno incontrato grandi aumenti di insolvenza dai richiedenti? E quali sono le aspettative per il futuro?

A: Quando è iniziata la pandemia, i nostri partner hanno prontamente riesaminato i parametri di gestione del rischio e inasprito i requisiti per ottenere il prestito. Hanno inoltre limitato i prestiti ai clienti che lavorano nei settori più colpiti dalla crisi pandemica.

Confrontandolo con il 2019, il tasso di insolvenza dei nostri partner nel 2020 non è cambiato. Nessuno di essi ha dovuto affrontare difficoltà finanziarie lo scorso anno.

La rapida risposta alle circostanze causate dalla pandemia e le giuste soluzioni hanno aiutato i nostri partner ad evitare le difficoltà nel 2020. Anche la quota di prestiti in ritardo / scaduti sulla piattaforma PeerBerry non è aumentata nel 2020, rispetto al 2019.

FUTURO DI PEERBERRY

Qual è la vostra posizione ad oggi a riguardo della nuova regolamentazione europea del crowdfunding? Siete già conformi a tutti i punti di tale normativa o ci sono degli step ancora da effettuare? Come pensate impatterà tale regolamentazione nel mercato del crowdlending?

A: Secondo il modello di business esistente (e dei prossimi anni) di PeerBerry e la licenza dell’Investment Brokerage Firm che riceveremo quest’anno, PeerBerry non rientra nella categoria del crowdfunding.

Tuttavia, nel contesto del mercato nel suo insieme, qualsiasi regolamentazione (soprattutto a livello europeo) sarà solo un impulso positivo per garantire la trasparenza nel settore nel suo complesso e proteggere gli interessi degli investitori.

Cosa ci potete dire sulla strategia a lungo termine di Peerberry? Dove vedete Peerberry, per esempio, fra 5 anni?

A: Trasparente, responsabile, affidabile: questo è il nostro motto, che viviamo e seguiamo nelle nostre attività quotidiane. Solo così, lo saremo anche in futuro. Una delle nostre massime priorità è operare in un ambiente regolamentato ed essere un’entità regolamentata. Attualmente stiamo compiendo ogni sforzo per raggiungere questo obiettivo.

Non miriamo a essere la piattaforma più grande. Il nostro obiettivo a lungo termine è quello di essere la piattaforma di investimento alternativa più sicura che offre agli investitori opportunità di investimento diversificate con un rendimento annuale interessante. Puntiamo ad essere leader in termini di qualità.

Ringrazio moltissimo Arunas per il tempo dedicato al chiarimento dei vari argomenti e spero che a tutti i lettori possano essere state utili le informazioni contenute in questo articolo. Lascio anche qui scaricabile la versione originale in inglese, per chi lo volesse.

E ricordo che se non siete ancora iscritti a Peerberry e volete iniziare, un ottimo modo è quello di farlo tramite il link qui sotto che vi fornirà dei bonus di benvenuto e supporterà il blog!

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Peerberry review

In questo nuovo articolo di recensione parlo di un’altra piattaforma di p2p estero in cui investo ormai da quasi due anni: Peerberry.

Peerberry è una marketplace di prestiti p2p lending lettone che nasce nel 2017. Nonostante la relativamente recente apertura, si è appoggiata agli inizi come piattaforma di p2p partner del gruppo Aventus, un gruppo finanziario attivo dal 2009. Da questa prima partnership Peerberry si sta ora pian piano espandendo anche con altre tipologie di offerta.

Peerberry tratta per lo più prestiti al consumo a brevissimo termine (inferiore al mese), con tassi di interesse che variano dall’8% al 14%. Tale variazione è data per lo più non dalla possibilità di diversificazione presente, ma dai vari momenti storici in cui l’investitore si può trovare ad operare. Infatti, in alcuni periodi di particolare offerta limitata o di relativa tranquillità del settore i tassi osservabili si assestano all’8-9%. In altri di particolare competizione fra i loan originator o in presenza di particolari momenti di maggior rischio (vedi recente crisi finanziaria), si possono trovare punte al 13% o anche al 14%.

Comunque di recente anche in Peerberry si sta assistendo ad un aumento della diversificazione disponibile, sia come tipologia di investimento (stanno facendo capolino anche progetti immobiliari a lungo termine), sia come varietà di loan originator (nel momento in cui scrivo sono attivi 23 intermediari di 3 gruppi finanziari differenti).

Peerberry, come struttura, si avvicina quindi a quella di Mintos, anche se non raggiunge la dispersione di loan originator presenti in questo marketplace. Anzi, si concentra su singoli gruppi societari, di cui Aventus con la sua esperienza nel campo rappresenta ancora la gran maggioranza dell’offerta.

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MERCATO PRESTITI

Il mercato di Peerberry, come tutte le piattaforme p2p, ha subito un calo di volumi in seguito alla crisi Covid e conseguente stretta della richiesta di finanziamenti.

Questo calo però non è stato così drastico, a vedere dalle statistiche presentate, rispetto ad altre piattaforme di prestiti al consumo:

E’ possibile anche qui procedere agli investimenti sia attraverso settaggio degli autoinvest, sia manualmente. Io personalmente procedo solo con autoinvest: le informazioni disponibili sui loan originator rispetto a quelle nei singoli prestiti e la mancanza di un mercato secondario che possa aumentare i rendimenti attraverso l’acquisto di singoli prestiti a sconto, mi hanno fatto propendere per la scelta di un investimento più “organizzato” ed automatico.

La quantità disponibile di prestiti all’interno della piattaforma varia veramente in modo enorme da un periodo all’altro, e ciò dipende da molti fattori. Ad inizio giugno, erano presenti circa cento pagine di prestiti nel marketplace, ora nel momento in cui scrivo (metà luglio), ce ne sono solo 25!. Questo crea sia uno svantaggio (il rischio di cash drag per i nostri depositi) sia sono una conseguenza di un vantaggio: il fatto di concentrare l’offerta su un gruppo selezionato di finanziarie, a parziale tutela degli investitori meno esperti.

Queste dell’immagine sotto sono invece le informazioni disponibili sui prestiti e sui richiedenti. Come si vede sono veramente basiche. Le informazioni fornite sul richiedente non sarebbero sufficienti ad un investitore per valutare se investire o meno su questo singolo prestito se non entrassero in gioco le coperture di buyback. Questo fatto quindi sposta l’onere della nostra due diligence dal richiedente alle finanziarie che lo promuovono.

A questo scopo comunque, c’è bene in evidenza in questo dettaglio il loan originator che emette e, soprattutto di questi tempi covid, il paese.

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AUTOINVEST

Anche su Peerberry il settaggio di un autoinvest è abbastanza classico e molto semplice/basico.

E’ possibile, come la stragrande maggioranza delle altre piattaforme, selezionare i limiti di tale procedura automatica per:

  • Rendimento
  • Durata (attenzione a selezionare bene se si vuole indicare i mesi o i giorni di durata!)
  • Importo rimanente minimo o massimo del prestito dopo l’investimento, importo minimo da tenere sempre libero nel nostro conto, stato del prestito, paese, reinvestimento automatico
  • Loan originator, chiaramente il più importante.

C’è anche la possibilità di filtrare per buyback, ma in Peerberry attualmente tutti i prestiti godono della garanzia di buyback (ne parlerò più sotto).

L’autoinvest è classico, forse migliorabile dal punto di vista delle opzioni presentabili vista la crescita nella diversificazione che sta attraversando la piattaforma (es. un filtro per tipologia di prestito potrebbe ormai starci). L'”esperienza utente” è secondo me anch’essa migliorabile, sotto il punto di vista della velocità delle selezioni e dalla grafica, ma considero comunque la cosa una minor issue.

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LOAN ORIGINATOR

Interessante su Peerberry, come anticipato in precedenza, la struttura su cui sono organizzate le finanziarie che offrono i loro prestiti su questa piattaforma e la loro catena di buyback.

Nel momento in cui scrivo, tutti i loan originator sono organizzati i tre gruppi societari:

  • Le finanziarie del gruppo Aventus, il più grande partner di Peerberry, le cui attività si concentrano in Polonia e nelle repubbliche russe. Queste offrono circa l’80% dei prestiti disponibili nel market del sito.
  • Le finanziarie del gruppo Gofingo, attivo nelle repubbliche russe, che rappresentano circa il 15% dei prestiti di Peerberry.
  • La società Lithome, lituana, che si occupa invece delle offerte dei progetti immobiliari, la cui quota è il rimanente 5%.

Tutti i loan originator di Peerberry offrono il buyback guarantee per i prestiti che mettono a disposizione in questa piattaforma. Il buyback viene pagato nel caso in cui il prestito arrivi a 60 giorni di ritardo nel pagamento di una rata e paga sia il capitale sia gli interessi maturati.

In aggiunta, a tutti i loan originators del gruppo Aventus e del gruppo Gofingo viene incontro anche la garanzia di gruppo: se per qualche motivo uno dei loan origiantor non riesce a coprire il buyback, trovandosi in difficoltà finanziarie, scatta tale garanzia di gruppo che fa sì che tale buyback venga in questo caso operato da una degli altri loan originator del gruppo di appartenenza. Quindi, nel caso fosse una società del gruppo Aventus a mancare il buyback, una delle altre finanziarie del gruppo Aventus lo opererà al posto suo; la stessa cosa per i loan originators del gruppo Gofingo.

E’ quindi ancora più importante, prima di iniziare ad investire, conoscere lo stato di salute non solo della finanziaria dove andremo ad investire, ma anche delle altre finanziarie che compongono il suo gruppo. Scriverò un articolo più dettagliato in merito; nel frattempo, si può dire che il gruppo Aventus è molto più solido del gruppo Gofingo. Il primo può contare sulle sue tre società polacche, storiche, che hanno una capitalizzazione e degli utili elevati (mentre le altre dello stesso gruppo sono già più piccoline). Il gruppo Gofingo, invece, è di più recente costituzione (molte hanno iniziato l’attività nel 2018) e perciò non gode ancora delle stesse riserve liquide del primo. Per compensare tale differenza, nel marketplace di Peerberry normalmente il gruppo Gofingo offre prestiti a tasso di interesse più elevato rispetto agli intermediari del gruppo Aventus.

Trovare i bilanci di ciascun loan originator è possibile nella sezione apposita del sito, dove ne viene presentato l’elenco. Da lì, entrando su ciascun intermediario, oltre alle informazioni principali sul loro operato, in fondo c’è il pdf dell’ultimo financial statement disponibile:

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MERCATO SECONDARIO

Attualmente NON è presente su Peerberry un mercato secondario o una possibilità di early exit per rivendere in qualche modo i prestiti alla piattaforma. Tale scelta di gestione è legata soprattutto al fatto che la grande maggioranza dei prestiti nella piattaforma ha durata inferiore al mese e richiede quindi meno necessità di proporre questo tipo di opzione agli investitori.

Di recente comunque alcune di finanziarie di Peerberry hanno iniziato a proporre prestiti a medio lungo termine (come per esempio il loan originator di prestiti immobiliari o alcune finanziarie ucraine). Nelle FAQ ufficiali è comparsa la previsione dell’implementazione di tale mercato secondario. Comunque ad ora non è disponibile.

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LOYALTY PROGRAM

Peerberry ha previsto un particolare programma di premio per gli investitori che depositano una certa soglia di capitale. Tale bonus consiste in un aumento secco del rendimento su tutti i prestiti sottoscritti da questi investitori. L’aumento del rendimento varia a seconda della classe di soglia di deposito raggiunta. Tale tipologia di incentivo è stata resa disponibile anche in altre piattaforme (per esempio Swaper o Dofinance), questa è comunque l’offerta di Peerberry:

Come potete vedere il raggiungimento di tali soglie non è per tutte le tasche: per poter arrivare al primo scaglione di bonus occorre investire nella piattaforma almeno 10.000€. Comunque, per chi avesse tale disponibilità e credesse nel progetto, può ottenere l’aumento di rendimenti lordi indicati in questa grafica.

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CONSIDERAZIONI FINALI

PUNTI DI FORZA:

  • Solidità finanziaria del gruppo Aventus (attenzione però in questo periodo ai riscontri del lockdown in Polonia, dove concentra gran parte della propria attività).
  • Rischio mitigato fra i loan originator dal “doppio buyback”: quello della finanziaria e, a seguire, quello del gruppo a cui essa appartiene.
  • Struttura dei prestiti concentrata sul brevissimo termine. Qui è un vantaggio o svantaggio a seconda delle strategie personali, io prediligo sempre la reattività del portfolio a costo di una piccola riduzione di rendimento.

PUNTI DI DEBOLEZZA:

  • Non è ancora presente un mercato secondario, ma la gran parte dei prestiti è a brevissimo termine.
  • Rendimenti non altissimi prendendo come paragone altre piattaforme “concorrenti”.
  • Autoinvest migliorabili