Quanloop è uno scam? Perchè non ci investo

Benvenuti ad una mia nuova recensione di una piattaforma di p2p lending. Questa volta voglio parlare di Quanloop, una realtà che vedo molto pubblicizzata online oggi e sulla quale molti di voi lettori mi avete chiesto un riscontro. Scambiando qualche chiacchiera con qualcuno di voi, ascoltavo vari dubbi se Quanloop potesse essere effettivamente una buona piattaforma (data la semplicità su come investire e l’alto rendimento), oppure un business a forte rischio scam. Ho quindi cercato di riassumere quella che è la mia visione in questo articolo.

Sono sincero, a me non piace parlare nel blog di piattaforme su cui non ho investito personalmente. Ma leggendo da varie parti recensioni molto semplici, classici specchi per allodole, mi sono un po’ girati i cinque minuti e ho voluto buttare giù quest’articolo.

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COS’E’ QUANLOOP

Partiamo innanzitutto a tirare il perimetro di questa piattaforma.

E’ una piattaforma di investimento estone specializzata nel lending aziendale, attiva dal 2019. Si caratterizza per una modalità di investimento completamente automatizzata per l’investitore (ne parleremo qui più avanti) che permette un utilizzo assolutamente semplice, avvicinandosi molto al concetto di un fondo di investimento comune rispetto ad una piattaforma di lending vera e propria. Al contempo, ha molti elementi “grigi”/ sconosciuti nella propria gestione, che cercherò di descrivere in questo articolo.

Chi controlla Quanloop è indicato direttamente nel loro sito:

Quanloop proprietà

Leggendo, l’azienda è posseduta da due imprenditori esteri: Valentin Ivanov e Rene Rattur. A gestire operativamente l’attività e le scelte di investimento di Quanloop sono lo stesso Ivanon e Osauhing QFM, una società che opera come fondo di investimento. Molto grigia è la situazione di questo fondo.

Andando a cercare dati su questa Osauhing QFM, si trovano questi risultati di fatturato (circa mezzo milione di euro a semestre) e di tasse versate allo stato (zero, da più di tre anni):

E questo non è certo un bel segnale, contando che tasse 0 vuol dire molto probabilmente utili non positivi (per lungo tempo). Non la migliore delle situazioni per un fondo che dovrebbe gestire i nostri investimenti.

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INVESTIRE IN QUANLOOP

La modalità in cui è possibile investire, come detto, è molto molto semplice. E, al contrario di quello che tanti pensano, non è necessariamente sinonimo di buona cosa. Infatti a mio avviso non lo è. Ve lo spiego.

Non c’è un vero e proprio autoinvest in Quanloop. L’investitore ha la possibilità di selezionare solamente fra tre piani di rischio: un “low risk” un “medium risk” e un “high risk” plan. Delle caratteristiche dei prestiti, e di dove andrà ad investire ciascun piano non sappiamo nulla. Sappiamo solo quale sarà il nostro rendimento e quale sarà il range di loan to value dei progetti che andremo a finanziare.

Quanloop investimenti

Semplice giusto? Sì… ma ora passo ai punti critici. Punti di cui mi stupisco come molti investitori non li ritengano importanti, quando valutano la loro scelta di investire in questa piattaforma.

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Gestione NON controllabile da parte nostra

Innanzitutto, una volta selezionato il piano, chi gestisce la piattaforma farà tutto AL POSTO NOSTRO. Gestendo loro di fatto tutti i destini dei nostri capitali depositati. Non avremo modo di riprenderci il nostro capitale se non quando i prestiti ai richiedenti di Quanloop verranno rimborsati.

Voi mi direte, beh, ci sono già altri servizi che offrono una gestione totale del portafoglio in quedti termini. Vero, ma vediamoli:

  • Consulenti finanziari/piattaforme di consulenza (es. Moneyfarm): anche qui deleghiamo la gestione a terzi. Faccio però notare che ogni consulente finanziario italiano (abilitato a proporre il servizio!) deve sottostare a rigide normative in tema di: a) comunicazione delle operazioni per conto del cliente b) informativa sui risultati della gestione c) sottoscrizione di assicurazioni per la propria attività. Pensate realmente che Quanloop sia obbligata a questi obblighi, o fornisca a voi questi servizi? Chiaramente NO.
  • Banche: classico, anche i nostri consulenti di banca gestiscono al posto nostro i nostri risparmi. A parte gli obblighi di comunicazione che sono anche qui presenti, su di loro mi soffermo sulla TIPOLOGIA di investimento dove vi investono. Nonostante le solite chiacchiere da bar sulle “banche sono ladre, colluse etc.”, investono i nostri risparmi con un portafoglio con gradi di rischio nettamente inferiore al p2p lending. Titoli di stato, azioni quotate (e non quotate ma con alta capitalizzazione), obbligazioni, ETF; anche derivati, ma con sottostanti per la maggior parte legati agli asset appena citati. Il rischio è minore, e ovviamente anche il rendimento lì è minore. Non stiamo parlando della stessa cosa di Quanloop.
  • Altre piattaforme di lending che propongono servizi simili di gestione totale del portafoglio. Beh, non sono mai andati bene/sono esageratamente rischiosi. Penso alle strategie automatiche di Mintos: chi ha assistito al periodo buio del p2p di inizio 2020 sa che la più grande causa delle perdite degli investitori in quella piattaforma era per aver utilizzato tali strategie, che andavano a sottoscrivere i prestiti dei loan originator che venivano “scartati” dagli investitori che invece analizzavano autonomamente i prestiti. O alle strategie di Bondora, dove per spiegami sul perchè la considero spazzatura, vi invito a leggere il mio articolo che avevo scritto un paio di anni fa: Perchè NON investo in Bondora

Il p2p lending/crowdlending per natura è rischioso, un terreno dove molte aziende (in alcuni casi anche poco sane/raccomandabili) cercano fondi per le loro attività, che possono avere alte, ma anche molto basse, possibilità di successo. Per questo per poterne uscire qui profittevoli è importantissimo capire bene DOVE e COME investiamo i nostri soldi.

Mi aggancio qui per il secondo punto.

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Nessuna REALE informazione sui richiedenti.

Vi lascio qui sotto un semplice screen dei dati a disposizione:

Quanloop prestiti

A parte le informazioni che vi ho riportato, non c’è ALCUNA altra notizia su:

  • chi concretamente sta chiedendo i nostri soldi (come facciamo a valutare se sarà solvibile)? L’obiezione potrebbe essere che è Quanloop che garantisce per noi il risultato, fornendoci lei i rendimenti, dato che gestisce per noi i risparmi. Contando che è vero, se mi seguite da un po’ saprete che a mio avviso è importantissimo comunque sapere i risultati della gestione, in particolare sapere quanti richiedenti stanno ritardando i rimborsi o sono passati dal tribunale per tentare dei recuperi, creando stress alla gestione della stessa Quanloop. Ne riparlerò comunque nell’ultimo punto.
  • Che tipo di business stiamo finanziando. C’è un semplice “business loan”. Cosa? Attività solvibile, rischiosa o altamente speculativa?. Immobiliare? Commercio? Industria? Cripto? Vendite di gelati in Islanda? Quasi sicuramente saranno tutte piccole medie imprese, ma sarà mai possibile secondo voi poter avere una minima idea della gestione del portafoglio in questo modo?
  • Dove stiamo finanziando? In Estonia? In Europa? In Asia? Anche sapere questo è importante, in quanto questo ci dà l’idea di quali difficoltà si potrebbe andare incontro in casi di passaggi al tribunale per insolvenze o peggio fallimenti del richiedente e quindi avere un elemento in più per valutare la rischiosità della piattaforma. Ma se mancano i due punti precedenti, figuriamoci se possiamo arrivare a questo.

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Impossibilità di sapere i risultati reali della gestione di Quanloop

Come risultati reali della gestione, intendo se Quanloop ha una gestione profittevole o in perdita, e se è abbastanza capitalizzata per poter coprire.

Oltre a quanto indicato all’inizio dell’articolo sui risultati del fondo, non sono riuscito a trovare assolutamente altro. Oggi ormai è indispensabile conoscere i risultati di un richiedente che utilizza i nostri fondi per le proprie attività, e gli utili di questa attività per fornirci il rendimento e rimborsarci il capitale!

Il fatto di non conoscere questi risultati, soprattutto in questo clima di segretezza che si respira utilizzando la piattaforma e cercando approfondimenti, è assolutamente inaccettabile a mio avviso.

Qualcuno di voi è riuscito ad ottenere informazioni migliori in merito? Vi prego di segnalarmelo.

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Interessi giornalieri e investimenti a brevissimo termine

Questo è l’unico motivo che posso eventualmente riconoscere ad una scelta di investimento in Quanloop. Essendo completamente slegato, nella sostanza, ai prestiti reali sottostanti, l’investitore può scegliere in qualsiasi momento di liquidare l’investimento e ritirarlo.

Inoltre, gli interessi sono riconosciuti giornalmente, non mensilmente come la maggior parte delle piattaforme p2p o alla fine del periodo, come una parte del business lending.

Questa metodo è già conosciuto agli investitori: è lo stesso del grow and growth di Bondora. Ma in Quanloop gli interessi sono più alti.

Ovviamente, occorre sottolineare ancora una volta che, non essendo contrattualmente legati questi interessi ad un singolo progetto, essi vengono pagati fino a che il business di Quanloop, nel suo complesso, è sostenibile.

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ALTRI PROBLEMI

La Consob italiana di recente ha segnalato i problemi di Quanloop con l’autorità di vigilanza Greco. Tale regolatore ellenico, ha mandato comunicazione a tutte le corrispettive autorità europee, perchè non trovava regolarità con le autorizzazioni ad operare della piattaforma. Quanloop da parte propria ha comunicato che è pienamente in regola con il regolatore estone (paese di dove ha sede). Nonostante questa segnalazione si traduca in un nulla di fatto, risulta molto particolare il fatto che la Consob abbia comunque deciso di esprimere il proprio dubbio di regolarità in modo ufficiale.

Potete trovare la segnalazione direttamente nelle newsletter Consob, al 17 gennaio 2022.

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CONCLUSIONI

Come al solito procedo ad elencare quali sono secondo me i punti forti e di debolezza di Quanloop:

PUNTI DI FORZA

  • Interessi incassati giornalmente, pregando ogni giorno che qualcuno li faccia arrivare anche il prossimo.
  • Possibilità offerta di prelevare in qualsiasi momento il capitale investito.

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Molta opacità nella gestione dei prestiti e dei relativi risultati.
  • Impossibilità di comprendere i risultati di gestione della piattaforma e della finanziaria che la gestisce. I pochi dati trovati non sono buoni.
  • Segnalazione subite da parte di qualche regolatore nazionale europeo.

E stavolta chiudo direttamente con la risposta alla domanda: Quanloop è uno scam? Direi che non ci sono elementi per dirlo attivamente. Il problema è che nessuno degli elementi della mia ricerca mi ha fornito in modo oggettivo che operi regolarmente. Ergo, anche se non posso dire sia uno scam, NON posso sicuramente dire che non lo sia. E questo, per le mie valutazioni, è già sufficiente.

Esketit – La recensione

Eccoci ad un’altra recensione, su una piattaforma di p2p lending in cui sto investendo da vari mesi con una certa tranquillità. Sto parlando di Esketit.

Esketit è una piattaforma irlandese di prestiti al consumo. La sede è solo formalmente in Irlanda, immagino per motivi fiscali interni, perchè il team operativo e la gestione dei rapporti con i loan originator sono in Lettonia. Insomma, stiamo parlando di un’altra alternativa di p2p lending baltico, che sta crescendo molto in questi mesi anche come volumi di investimento.

E’ attiva dal 2020 ed è stata lanciata dai founders e proprietari di Creamfinance, un gruppo finanziario lettone attivo in questa tipologia di prestiti dal 2012.

Iscriviti a Esketit da qui

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ESKETIT E CREAMFINANCE

Creamfinance è molto noto agli investitori di lunga data di p2p lending, dato che in passato è stato uno dei più famosi loan originator di Mintos.

Analogalmente a vari altri loan originator solidi (come Stikcredit o PlacetGroup, per citarne alcuni), anche Creamfinance ha sposato la strategia di costruirsi una propria piattaforma di intermediazione per la raccolta di fondi per i prestiti al consumo che emetteva. In seguito a ciò, nel 2020, ha abbandonato il marketplace di Mintos (rimborsando totalmente ed in anticipo agli investitori tutti i suoi prestiti all’epoca esistenti) ed ha fondato la piattaforma Esketit.

Piccola (ma non tanto) differenza, è che la società che gestisce la piattaforma Esketit NON fa parte formalmente del gruppo Creamfinance, ma è di proprietà dei due founders dello stesso gruppo Davis BaronsMatiss Ansviesulis. Insomma, Creamfinance ed Esketit appartengono agli stessi proprietari, ma non fanno parte dello stesso gruppo societario. Sembra un dettaglio da poco, ma occorre tenerlo presente.

Dal lancio della piattaforma i volumi di investimento si sono subito espansi moltissimo, sfruttando appunto la popolarità e la storicità solida del gruppo. Qui sotto i dati a Dicembre 2022:

Esketit, p2p lending, statistiche

I bilanci di Creamfinance (gruppo) sono presenti nel sito di Esketit. Sono revisionati da BDO, non una bug4, ma una delle più conosciute società di revisione del settore finanziario dell’est europa; BDO revisiona anche Robocash, più vari bilanci di loan originator di Mintos. Ci dicono che nel 2021 il gruppo ha avuto un utile di poco meno di 3,5 milioni di € ed è arrivato ad un equity di 14,6 milioni. Sono numeri molto buoni per questo settore e ci sono utili, come sapete, dato che Creamfinance fornisce il buyback. Per dirla tutta, nel 2020 Creamfinance ha subito una perdita di mezzo milione di euro, legata all’effetto pandemia e all’aumento di alcuni costi di struttura, ma nei restanti degli ultimi 4 anni è sempre stata in utile.

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I LOAN ORIGINATOR

I loan originator attivi in Esketit sono 4 nel momento in cui scrivo, attivi ciascuno su una singola nazione (Polonia, Repubblica Ceca, Spagna e Giordania). Di questi, solo i primi 3 che ho elencato fanno parte del gruppo societario di Creamfinance; il quarto non ha legami di partecipazione ma è comunque posseduto dai founders della piattaforma, che, come detto possiedono anche la proprietà del gruppo Creamfinance vero e proprio.

In passato erano attivi anche altri loan originator (in Messico, in Lettonia ed un secondo in Polonia). Ad oggi però non stanno più emettendo prestiti nella piattaforma di Esketit.

Esketit, p2p lending, loan originator

E’ chiaro che la “specialità” di Esketit è il loan originator in Giordania, un paese dove ora possiamo investire in p2p lending solo attraverso questa piattaforma. Non valuto qui la solvibilità generale della nazione giordana, ovviamente però per i prestiti di tale paese viene spesso riconosciuto un interesse superiore rispetto agli altri: è un ottimo modo per cercare qualche rendimento in più, assumendosi un rischio leggermente superiore.

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I PRESTITI SU ESKETIT

In Esketit sono presenti tre tipologie di prestito:

  • Business loans: finanziamenti ad aziende, che sto vedendo sono molto rari in questa piattaforma e di cui non ho grande esperienza qui.
  • Installment loan: prestiti al consumo a medio termine (in media 12 mesi di durata). In questa tipologia rientrano soprattutto i prestiti in Giordania.
  • Short term loans: prestiti al consumo a brevissimo termine (normalmente 30 giorni). Questa è invece la tipologia principale dei prestiti europei di Esketit, ma sono comunque qui presenti, a rendimento più alto, anche prestiti in Giordania.

Nel momento in cui scrivo (dicembre 2022) i prestiti hanno un rendimento che va dal 12 al 14%. Normalmente i prestiti europei sono offerti al 12% di interesse. I prestiti short term loan in Giordania invece hanno un’offerta al 14%.

Tutti i prestiti sono coperti dalla copertura di buyback da parte del loan originator, che scatta quando sono passati 60 giorni di ritardo da una delle rate del prestito. In questo caso, vengono rimborsati all’investitore la quota capitale rimanente più gli interessi maturati per il periodo in ritardo. Il buyback, come da contratto, viene fornito dal loan originator (non da Esketit!).

I prestiti hanno la possibilità di essere estesi, fino ad un massimo di 5 volte. Guardando le statistiche, storicamente sono i prestiti in Giordania che subiscono ogni tanto un’estensione (circa il 30% delle volte).

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MARKETPLACE

Parto col dire che il deposito dei fondi in Esketit avviene oggi attraverso un conto svizzero della piattaforma (e quindi non all’interno dell’Unione Europea). Non la trovo proprio un agevolazione per gli investitori.

Il marketplace di Esketit, invece, è impostato secondo i classici canoni del p2p lending al consumo dei paesi baltici.

E’ presente una sezione del mercato primario, dove possiamo selezionare le nostre scelte di sottoscrizione da una lista di prestiti aperti all’investimento.

Esketit, p2p lending, prestiti

Sono presenti anche dei classici filtri per poter visualizzare meglio i prestiti di nostro interesse nel totale dei prestiti disponibili. Pochi, dato che la diversificazione dei prestiti in Esketit non è molta.

Cliccando su ciascun prestito, si possono analizzare i dettagli dello stesso.

Esketit, p2p lending, prestiti

Non sono molti dettagli, anzi non c’è praticamente nulla in più di utile rispetto a quello visibile nel marketplace. Anche Esketit si “adegua” a quello standard baltico sul fornire pochi dettagli del richiedente finale del prestito: l’investitore sta sostanzialmente investendo nel loan originator, non nel richiedente finale.

Comunque sono sempre convinto che un dettaglio maggiore su questo aspetto possa sempre dare qualche elemento in più di fiducia sulla concretezza ed esistenza reale dei singoli prestiti alla base.

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AUTOINVEST

Prima di parlare dell’autoinvest vero e proprio, per Esketit ho voluto spendere due parole anche per le strategie preimpostate dalla piattaforma.

In varie piattaforme infatti, a fianco della possibilità di settaggio autonomo, vengono proposte all’investitore degli autoinvest “preimpostati” dalla piattaforma stessa. In questi casi l’investitore non deve far altro che sceglierli fra le varie opzioni e attivarli, senza altra operazione alcuna. La scelta è resa possibile mostrandogli brevemente le caratteristiche tipiche di ciascuna strategia di investimento (le più rischiose e con più rendimento, le più sicure ma meno profittevoli, le più bilanciate, etc.).

Anche in Esketit tale opzione di strategia preimpostata è disponibile, in tre versioni, eccole qui sotto:

Esketit, p2p lending, strategy

Dicevo, di solito non ne parlo nelle mie recensioni, perchè spesso queste strategie non sono altro che un espediente per la piattaforma per “scaricare” agli investitori più inesperti, che non spendono troppo tempo nel settare i propri investimenti, prestiti o loan originator che solitamente non vengono scelti dagli autoinvest degli investitori più scaltri, perchè poco efficienti.

Ho invece analizzato queste strategie in Esketit e queste mi sembrano invece ben impostate, divise bene, e particolarmente utili alla profittabilità degli investitori più principianti. Certo, la cosa è favorita dal fatto che non c’è molta diversificazione fra i prestiti: tutti sono emessi oggi dal gruppo Creamfinance e i maggiori rendimenti sono dati dalla presenza o meno di una quota di prestiti in Giordania (più rischiosi e a interesse più alto) nel portafoglio proposto.

E’ poi sempre possibile, ovviamente impostare un classico autoinvest.

Gli step per il settaggio sono simili a qualsiasi altra piattaforma classica di prestiti al consumo.

E’ possibile impostare:

  • quanti € di capitale destinare all’autoinvest
  • i range di % di interesse, durata rimanente del prestito
  • il paese del prestito
  • i loan originator (su singoli paesi, ci possono essere vari loan originator del gruppo Creamfinance)
  • Lo stato attuale del prestito (se investire in soli prestiti current o anche in ritardo; fa poca differenza)
  • Altri dettagli

Come al solito, io preferisco sempre creare un autoinvest per nazione (o uno per paio di nazioni), per tenere gestito e meglio monitorato l’andamento del mercato in termini geografici.

Esketit, p2p lending, autoinvest

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MERCATO SECONDARIO

In Esketit è presente un mercato secondario per liquidare i propri prestiti in anticipo.

Per vendere i propri prestiti è sufficiente andare nella sezione “Portfolio”.

Qui, nella lista dei singoli prestiti sottoscritti, è presente nella destra di ciascuna linea di prestito il pulsante “Sell”.

Esketit, p2p lending, mercato secondario

Cliccando è possibile impostare per ciascun nostro prestito selezionato l’importo da vendere: è possibile anche decidere di vendere solo una parte della nostra quota di prestito.

E’ inoltre possibile anche impostare uno sconto o un sovrapprezzo, in %, sulla quota che vogliamo vendere. Per incentivare gli acquirenti all’acquisto, per una liquidazione veloce (in caso di sconto), oppure per tentare un extraprofitto da tale vendita (in caso di sovrapprezzo).

I passaggi comunque sono molto semplici e veloci.

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BONUS ISCRIZIONE

Come per molte altre piattaforme, anche per i nuovi iscritti ad Esketit è previsto un bonus di benvenuto.

Iscrivendovi dal link qui sotto, potrete avere un cashback dello 1% sul vostro conto per tutti gli investimenti che vi effettuerete nei primi 30 giorni, fino ad un massimo di 1.000€ di bonus.

Iscriviti a Esketit da qui

Ricordatevi di passare a consultare la pagina di Bonus iscrizione di P2P-italia, per rimanere sempre aggiornati sulle ultime offerte!

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CONLCUSIONI

Infine, come al solito per concludere, ecco quelli che secondo me sono i punti di forza e migliorabili della piattaforma:

PUNTI DI FORZA

  • Gruppo Creamfinance solido finanziariamente
  • Ottimo storico di solvibilità
  • Grande semplicità d’uso

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Contratti stipulati con la piattaforma Esketit, non direttamente con il loan originator
  • Poca diversificazione possibile
  • Deposito in piattaforma avviene verso un conto corrente svizzero

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Piattaforme alternative:

Afranga

Viainvest

P

C

Recensione Robocash – Aggiornamento 2022

Ciao a tutti,

come un po’ anticipato nell’ultimo mio articolo, ho voluto aggiornare la recensione di Robocash del blog. La precedente era un po’ datata e ho colto l’occasione per aggiungere qualche altro argomento che ritenevo importante inserire.

Potete trovare la nuova review nel solito spazio “recensioni” del sito.

Per i più pigri, ecco qui il link :): Recensione Robocash (2022)

Buon investimento!

Recrowd – finanziare progetti immobiliari con pochissimi ritardi

Questa recensione di Recrowd ti aiuterà a saperne di più sulle sue offerte d’investimento, incluso come sono strutturati gli investimenti e quali potrebbero essere i tuoi potenziali ritorni.

Recrowd è un prestatore on line, che offre una varietà di prestiti immobiliari e finanziari. Recrowd è stata fondata nel 2018 da Gianluca De Simone, Simone Pitignano e Massimo Traversi e ad aprile 2022 ha finanziato 70 progetti, raccolto più di €22 milioni, concluso 27 progetti, distribuito poco più di €3,5 milioni con un rendimento medio del 9%.

Se consideriamo che il 2021 è stato chiuso con un fatturato di €1.000.000, Recrowd è una piattaforma che ha avuto una crescita esplosiva.

Il tasso di default è finora uguale a zero.

Da settembre 2021 Recrowd è partecipata da Esperia Investor al 43%, avendo rilevato la partecipazione da un investitore iniziale. Questo investimento è stato aggiunto a Monety (società del Gruppo Gabetti).

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TIPOLOGIE DI PROGETTI

Recrowd ha raggruppato i progetti in 6 categorie: Relax, Comfort, Sport, Exclusive, Alternative ed Elite. Le categorie dovrebbero essere una scala verso maggiori rischi e disponibilità finanziarie degli investitori e questo lo è escludendo la categoria prestito Alternative.

Breve spiegazione:

  • Relax: proposte immobiliari con investimento minimo di €250, tempi dei progetti da 12 ai 16 mesi.
  • Comfort: investimento minimo €500 e durate del progetto tra i 18 e i 24 mesi.
  • Sport: investimento minimo €1.000 e durate inferiori agli 11 mesi.
  • Exclusive: capitale minimo €3.000, tempi di restituzione tra i 6 e i 24 mesi. Questa categoria è rivolta a investitori preparati e con buone disponibilità.
  • Alternative: in questa categoria sono raggruppati investimenti diversi da quelli di finanziamento ad attività immobiliari. Investimenti che sono più simili ad attività finanziarie (Superbonus, anticipazione crediti, …). Investimento minimo €500 e tempi di rientro dai 6 ai 24 mesi.
  • Elite: capitale minimo €10.000 e rientro tra i 6 ed i 24 mesi. Questa categoria è chiaramente riservata ad investitori esperti e con buona disponibilità.

Non esiste alcun filtro tra investitore e tipologia di progetto, ognuno sceglie gli investimenti in base alla propria propensione alla durata, alla disponibilità e al minimo d’investimento. Probabilmente negli USA la categoria Elite sarebbe stata riservata ad investitori qualificati.

Informazioni che gli investitori ricevono sui progetti.

La documentazione dei progetti proposti è molto ricca. In particolare, per ciascuna offerta potrai visualizzare un’icona con oltre al titolo del progetto:

  • La categoria del progetto: evidenziato anche dal colore del riquadro;
  • L’interesse annuo: valore dell’interesse annuale;
  • La durata dell’investimento, al termine dalla quale riceverai il capitale investito e gli interessi maturati;
  • L’interesse totale: valore dell’interesse del finanziamento;
  • L’investimento minimo, il valore minimo che puoi investire nell’offerta;
  • La percentuale di finanziamento, riportata sotto forma di barra di progressione, indica quanto manca alla conclusione della raccolta fondi, questo chiaramente dopo l’apertura della raccolta. L’ammontare dell’obiettivo d’investimento e la quantità raggiunta in quel momento.
Iscriviti a Recrowd da qui

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IL PROGETTO

Informazioni dettagliate relative al finanziamento, tra cui la società immobiliare richiedente il finanziamento, la data e l’orario di apertura dell’investimento, l’investimento minimo per contrattare un interesse maggiore con limite evidenziato.

Si riporta inoltre il tipo di restituzione: se bullet o full bullet. Altre informazioni tra cui la ritenuta d’acconto che sarà applicato al guadagno pattuito.

Punti di forza del progetto.

  • Rating;
  • Tipo di rischio di mercato;
  • Posizione dell’immobile e richieste di mercato;
  • Altre informazioni.

Descrizione del progetto

In questa sezione sono descritte le caratteristiche salienti dell’investimento, se è una ristrutturazione con o senza frazionamento, il numero di appartamenti e le caratteristiche della zona. Le tecnologie utilizzate nella ristrutturazione dell’immobile.

Una descrizione dettagliata dell’immobile.

Una descrizione dettagliata della zona con il numero di abitanti, i servizi offerti e i collegamenti con i centri vicini.

Completa la descrizione del progetto ana serie di immagini con il rendering del risultato dell’intervento.

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Il Proponente

Descrizione della società

Sono descritte le caratteristiche della società con tutti gli elementi che permettono una valutazione: anno di nascita, tipo di società, interventi effettuati e tipologie di intervento, zona di copertura, numero di collaboratori, capitale sociale ed altri elementi di valutazione.

Se ha già presentato progetti sulla piattaforma e l’elenco di questi richiamabili in automatico per valutare i precedenti finanziamenti.

Track record

Elencazione di precedenti attività immobiliari con le loro caratteristiche. Con tipologia di progetto, dati finanziari e loro caratteristiche.

Aggiornamenti

Questa è una nuova sezione di cui personalmente sentivo la mancanza, la possibilità di seguire l’andamento del progetto con la opportunità di esaminare fotografie dell’intervento e documenti di supporto (tipo contratti preliminari di vendita, rogiti, …).

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Documenti

Questa sezione è visibile solo agli iscritti e riporta normalmente i seguenti link:

  • La visura camerale;
  • L’assesment dell’operazione;
  • Il business plan.

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RENDIMENTI DI RECROWD

Gli interessi dei progetti vanno da un minimo di 8% annuo, fino ai 12% (con alcune punte del 14%) che si possono trovare nella categoria Exclusive.

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DETTAGLI SULLA TASSAZIONE

Recrowd, come tutte le piattaforme di lending, non addebita nessuna commissione all’investitore. La piattaforma guadagna addebitando una commissione al richiedente il prestito.

La quasi totalità dei progetti sono full bullet: alla scadenza predefinita si riceverà il capitale investito con gli interessi pattuiti. In pochi casi il rimborso è bullet: in quel caso gli interessi sono distribuiti trimestralmente o semestralmente e il capitale con gli interessi residui alla scadenza.

Recrowd dal 2023 funge da sostituto d’imposta a titolo definitivo, questo significa che il rendimento ottenuto subisce una trattenuta fiscale automatica del 26%. L’investitore, poi, non avrà più alcun adempimento da svolgere per questo argomento. Riceverà semplicemente gli interessi già al netto dell’imposta dovuta e non dovrà preoccuparsi più di nulla in tal senso.

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AMPIEZZA DELLA SELEZIONE

Recrowd comunica che il 90% delle richieste di finanziamento è bocciato per non avere le qualità necessarie per essere proposto sulla piattaforma. La valutazione è effettuata da due società del Gruppo Gabetti: Abaco e Patrigest. Queste società terze sono incaricate di produrre un report il più possibile completo e di facile comprensione disponibile agli investitori per effettuare la valutazione dell’investimento. Questo rapporto è visualizzabile nella sezione Assesment dell’operazione citata precedentemente.

Questo rapporto contiene un doppio rating: Tecnico e Finanziario dell’operazione immobiliare. Il rapporto tecnico contiene un’analisi catastale, urbanistica ed edilizia. Questa valutazione è pregiudiziale perché se non esiste una congruità tecnica il progetto sarà scartato.

Superata l’analisi tecnica si passa ad una valutazione di congruità dei valori dell’operazione. Questo studio produce:

  • Un’analisi di mercato della zona dell’operazione.
  • Un controllo dei dati socio economici.
  • I tempi di assorbimento per valutare la congruità con i tempi di finanziamento.

Oltre all’analisi dell’operazione è prodotta una valutazione di merito dello sviluppatore immobiliare verificando:

  • La presenza di eventi negativi.
  • La presenza di eventi pregiudiziali.
  • La regolarità dei pagamenti.
  • La presenza di news negative.

Queste attività di valutazione sono supportate dall’esistenza di banche dati.

Che tipo d’investimento dovrebbero aspettarsi gli investitori, inclusi i flussi di cassa

Gli investitori in Recrowd ricevono distribuzioni di contanti in funzione degli investimenti effettuati. Queste distribuzioni sono al netto della ritenuta d’acconto del 26%.

Le percentuali di guadagno sono a discrezione dell’investitore in funzione delle scelte dei progetti selezionati. Mediamente la piattaforma offre un reddito del 9,00%. La quasi totalità dei finanziamenti sono di tipo immobiliare e con modalità di rimborso full bullet (capitale e interesse alla scadenza).

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PUNTI DI FORZA E MIGLIORIE

Punti di forza:

  • In base alle recensioni e alle opinioni degli utenti su Trustpilot, Recrowd vanta un ottimo punteggio: al momento in cui scriviamo il 95% delle opinioni è tra l’eccezionale e il molto buono.
  • Nessun progetto non rimborsato.
  • Ottima qualità dei progetti con l’utilizzo di valutazioni terze.
  • Elevato numero di operazioni.
  • Progetti di importo elevato finanziato in qualche giorno.
  • Tutti i progetti sono presentati in videoconferenza con i proponenti prima di essere proposti agli investitori.
  • Documentazione dei progetti corposa e esaustiva.
  • Ottima fidelizzazione degli investitori.
  • Dashbord degli investimenti effettuati completa con i relativi contratti con l’investitore.

Ogni piattaforma anche se ben funzionante può sempre migliorare ed evolvere.

Trovavo una grave carenza non avere lo stato di avanzamento di ogni progetto e ho notato che gli ultimi progetti hanno un link che richiama un sito della società proponente dove sono evidenziati tutti gli eventi riguardanti il progetto (fotografie, contratti, …). Sarebbe un’ottima iniziativa avere un blog mensile che riporta gli eventi importanti dei progetti che non hanno questo link di informazioni.

Sono decisamente contrario alla trattativa personalizzata e preferisco una scaletta di scaglioni di importi con i relativi interessi. Risulta a mio parere più semplice, più chiara e agevole per gli investitori ed evita la frustrazione di effettuare più tentativi per ottenere la maggiorazione promessa nella documentazione.

Ritengo Recrowd una delle poche piattaforme per qualità, numero e  volume dei progetti pronta per introdurre la funzione di autoinvest per agevolare la funzione d’investimento e rendere maggiormente passivi gli investimenti.

Iscriviti a Recrowd da qui

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CONCLUSIONI

Recrowd è una piattaforma di investimenti immobiliari ad altissima crescita con un volume di proposte molto alto. Offre investimenti di qualità con un ottima documentazione. I rendimenti sono interessanti. L’assistenza è pronta ed efficace. Trasmette sicurezza e mi trovo a mio agio ad investire nei progetti proposti.

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Piattaforme alternative:

Prepay

Capitalia

Capitalia – finanziare aziende ottenendo fino al 15%

In questo articolo vi parlo di una piattaforma non ancora molto conosciuta, di recente apertura al pubblico, ma gestita da una finanziaria che agli investitori in p2p lending di più vecchia data potrebbe dire qualcosa: Capitalia.

Ho voluto parlare di questa piattaforma perchè va a colmare un “vuoto” nel mondo del p2p lending. Infatti, fino ad oggi mancava una valida alternativa, in Europa, per chi voleva finanziare imprese. O meglio, di alternative ce ne sono molte, ma sempre gestite da startup o da team finanziari con un’esperienza molto corta.

Capitalia invece ormai da un decennio si occupa dei finanziamenti ad imprese nei paesi baltici, ed ha deciso da qualche mese di aprire la propria piattaforma di lending per raccogliere gli investimenti di prestatori privati.

Ci investo ormai da tre mesi e mi sono fatto un’idea abbastanza buona. Trovo questa piattaforma ottimale per gli investitori più “esperti”. Richiede un minimo di investimento elevato (1.000€) ma, dall’altro lato, offre all’investitore una quantità e qualità di informazioni per la valutazione di un progetto che non ha oggi eguali nel mondo del crowdlending. I rendimenti dei progetti vanno in questi tempi dal 10 al 13%.

Ma parliamone più nel dettaglio.

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CHI E’ CAPITALIA

Per fugare innanzitutto il dubbio: NO non stiamo parlando di Capitalia SpA, il gruppo bancario italiano. Ma di Capitalia OU, gruppo finanziario baltico, che qualcuno si ricorderà per essere stato uno dei loan originator più conosciuti della piattaforma Mintos e poi uscito per aprire, appunto, la propria piattaforma dedicata.

Capitalia è un gruppo finanziario con sedi nelle tre nazioni baltiche (Lettonia, Lituania ed Estonia). E’ operativo dal 2007 e concentra la sua attività nel finanziarie imprese di questa regione e fornire loro consulenza di business.

Dal 2014 lista proprie obbligazioni nel mercato del NASDAQ Baltic exchange, la borsa di Vilinius.

Nel 2018 la realizzazione della piattaforma interna di investimento. Inizialmente aperta solo ad investitori istituzionali, aziendali e ad alcuni privati selezionati, da Gennaio 2022 è stata invece aperta all’ampio pubblico del p2p lending.

Q&A CON IL CIO DI CAPITALIA

Per raccogliere qualche dettaglio in più sulla piattaforma, ho avuto il piacere di recente di scambiare qualche chiacchiera con Gintaras Matuzas, Chief Investment Officer del gruppo da più di 4 anni. Ha accettato di rispondere a qualche domanda che vi pubblico in queste righe:

P2P Italia: Gintaras, ci puoi descrivere brevemente la struttura organizzativa di Capitalia OU?

Gintaras Matuzas: Ecco qui sotto la struttura organizzativa. La parte più importante è che le aziende richiedenti hanno ciascuna il loro proprio investment (client) manager di riferimento all’interno della nostra struttura, che le segue dal contatto iniziale fino al rimborso completo. I nostri gestori di investimento stabiliscono il rating di prestito, gli scambi iniziali e le due diligence per i loro clienti e presentano i casi al comitato di valutazione dell’investimento. Tutti i progetti sono approvati o respinti dal nostro comitato per la valutazione gli investimenti.

Nell’organigramma, le funzioni relative al rischio sono separate da quelle di emissione di prestiti e dai dipartimenti di crescita del business. Capitalia è di proprietà del fondatore e di 6 dipendenti chiave.

Ho visto che Capitalia sta quotando le obbligazioni nel Nasdaq Baltic S.E., quali potrebbero essere i principali vantaggi (se presenti) per gli investitori p2p in termini di compliance, sicurezza delle procedure e controllo del rischio?

Capitalia ha quotato al pubblico le obbligazioni nel 2014. Oggi queste obbligazioni sono rimborsate e abbiamo solo 3 piccoli (ogni 600k) collocamenti obbligazionari chiusi (sono elencati qui Bonds Capitalia). Una nota importante qui è che continuiamo la rendicontazione trimestrale e la revisione dei bilanci annuali nello stesso modo in cui ci è stato richiesto quando le nostre obbligazioni sono state quotate al pubblico sul Nasdaq. Manteniamo quindi gli stessi standard e gli stessi standard di conformità che, a mio avviso, riducono i rischi e forniscono agli investitori una maggiore sicurezza. I dati finanziari revisionati dall’auditor sono disponibili agli investitori, su richiesta.

Nel peggiore dei casi di fallimento di Capitalia, esiste già una sorta di procedura per aiutare gli investitori a continuare la raccolta da ciascun accordo? Vedo che i contratti di prestito sono tra Capitalia e i mutuatari.

La procedura è riportata nei Termini e condizioni, al punto 7.7: Nel caso in cui Capitalia sia dichiarata insolvente, Capitalia deve notificarlo alle controparti finanziarie (fra cui gli investitori e i richiedenti dei prestiti ndr.) e in tale notifica Capitalia fornirà tutti i dettagli degli investitori a cui la Società richiedente deve continuare a rimborsare il Prestito: importo del capitale del prestito, interessi accumulati, interessi di mora e penali (ma non le management fees di Capitalia, come previsto nel contratto di prestito), tenendo conto delle somme già rimborsate.

Tale notifica è vincolante per Capitalia, la società e le controparti finanziarie). Nel caso in cui Capitalia non abbia inviato tale notifica entro 1 settimana dall’entrata in vigore della decisione sull’insolvenza di Capitalia, l’investitore ha il diritto di chiedere alla Società il rimborso del Prestito e la Società richiedente è tenuta a soddisfare tale richiesta senza ulteriori comunicazioni da parte di Capitalia.

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Dopo la presentazione di rito, proseguiamo descrivendo come si investe in Capitalia e qualche mia impressione.

SITO WEB

Inizio con una nota negativa: l’organizzazione del loro sito web sinceramente non mi affascina molto. Nel senso, il marketplace occupa oggi uno spazio “minoritario” dell’intero sito di Capitalia. Non è così immediato andare a trovarlo: occorre andare nella propria sezione personale, una volta registrati, e solo da lì è possibile aprire la pagina “lending opportunities”

Ciò è dovuto al fatto che si tratta di un sito “aziendale” di Capitalia, a cui solo successivamente è stato aggiunto il marketplace per il pubblico. Il sito sembra ancora con il vecchio scopo di presentare Capitalia tanto ai grandi investitori che a raccogliere richieste di prestito da aziende. E’ evidente che ancora non è stato “riprogrammato” per mettere al centro l’investitore privato, in termini di esperienza di navigazione.

Ma, nonostante la “forma” direi ancora obsoleta, la sostanza comunque sotto c’è. Andiamo quindi a scoprire più nel dettaglio come poter operare.

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COME INVESTIRE IN CAPITALIA

Partiamo innanzitutto dal fatto che il metodo per investire in Capitalia è leggermente diverso da come ci hanno abituato le altre piattaforme di crowdlending. Non avremo infatti qui un “conto deposito” dove andare a depositare fondi in attesa di investire. Con Capitalia si investe DIRETTAMENTE nei progetti, dal nostro conto bancario. Vediamo come:

Una volta scelto su quale progetto concentrarci, nei dettagli dello stesso troveremo un classico pulsante dove inserire la quantità di investimento desiderata. Ricordo che la partecipazione minima per ogni progetto è di 1.000€ ed è possibile investire multipli di 1.000€ (es. 1.500€ non è consentito, 1.000€ o 2.000€ sì).

Appena sopra è possibile vedere quanto dell’importo richiesto rimane ancora da finanziare e la quota investita da Capitalia stessa (la cosiddetta skin in the game dei gestori). Cliccando su “Finance”, uscirà una finestra riassuntiva dove ci verrà chiesto di confermare ed approvare la richiesta di investimento.

Una volta confermato, otterremo i dati del conto bancario di Capitalia dove spedire l’importo inserito, tramite bonifico. Attenzione! In questa schermata vi verrà mostrato anche la causale da inserire nel bonifico (di solito il nome del progetto o proponente): è un’informazione molto importante da inserire, se si vuole far arrivare a destinazione i soldi senza particolari problemi.

L’investitore riceverà due mail durante questo processo: una appena “prenotato” l’investimento, come promemoria per disporre il bonifico con le relative coordinate, ed una con la conferma di avvenuta ricezione quando tale bonifico sarà stato ricevuto. Dopo l’avvenuta ricezione, una volta che i vari investitori hanno raggiunto l’importo di target richiesto dal proponente, verranno predisposte le documentazioni di rito e il progetto partirà. Se non si dovesse raggiungere il target, chiaramente, i fondi versati verranno immediatamente rimborsati direttamente nel conto corrente bancario dell’investitore.

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I PRESTITI IN CAPITALIA

Come detto, i finanziamenti proposti nel marketplace di Capitalia riguardano prestiti a piccole e medie imprese dei paesi baltici. Per questo motivo, leggere attentamente le informazioni sui business, i dati di bilancio, e gli obiettivi dettagliati che ogni richiedente specifico si propone di raggiungere è un passo fondamentale nel processo di valutazione.

Capitalia progetti

Le tipologie di business finanziabili sono molto variegate. Si passa alle classiche imprese agricole della zona, alle imprese produttrici dei più svariati settori, e anche aziende che si occupano di servizi del terziario.

ANALIZZARE I PROGETTI

Questo è il punto di forza reale della piattaforma. Su Capitalia per ogni proposta inseriscono una quantità di informazioni ENORME per il possibile investitore.

l’obiettivo è quello di fornire una trasparenza massima e mettere a disposizione dell’investitore le stesse analisi che svolge lo stesso team finanziario di Capitalia. La stessa Capitalia, inoltre, è coinvolta direttamente con una quota in ciascun progetto che ci propone (la cosiddetta skin in the game).

Che tipo di dati possiamo quindi aspettarci quando saremo davanti ad una valutazione? Innanzitutto i dati di bilancio storici principali del richiedente, corredati da qualche indice e grafico comparativo.

Questi grafici in particolare li trovo estremamente utili. Viene sempre mostrata ad esempio la composizione dell’indebitamento del richiedente (con rapporto fra capitale proprio e capitale di debito), informazione importantissima per avere sott’occhio la situazione finanziaria dell’azienda e, soprattutto, il trend relativo nel tempo (è un’azienda che con la sua attività guadagna soldi? O che ne perde?).

Capitalia statistiche
Capitalia rischio

Si possono inoltre trovare molti dati qualitativi sul tipo di business di cui si occupa, di trend di mercato, di posizionamento locale e gli obiettivi che lo stesso richiedente si pone grazie all’utilizzo delle risorse che raccoglierà tramite il p2p lending.

Infine, ma non per importanza, Capitalia fornisce una classica valutazione del proprio team sulla rischiosità del prestito. E’ stata realizzata una classica “scaletta” di rating, dove assegnare a ciascun progetto una propria posizione a seconda del rischio intrinseco. La scala di rating va da A (rischio molto basso) a E (rischio elevato) ed è interessante notare che per ciascuna classe di rating è stata associata una stima delle probabilità con cui un progetto ivi inserito possa andare in default, basato sullo storico pluriennale di prestiti a disposizione. Questo è un utile elemento per l’investitore per farsi i propri conti sul rischio/rendimento prospettico dell’operazione.

Una volta investito in un prestito, è ovviamente presente anche la sezione di aggiornamento dello stato del progetto, che ho trovato sinceramente sempre molto descrittiva e di ottima qualità.

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AUTOINVEST

Di recente, Capitalia ha introdotto la possibilità di settare una classica procedura di autoinvest, per risparmiare tempo investendo automaticamente parametrando dei semplici obiettivi di investimento.

A me personalmente, quando si finanzia business, non piace il principio di saltare tutta la fase di valutazione personale specifica, cosa che tipicamente accade delegando un autoinvest. Dato anche gli importi minimi richiesti, ricordo 1.000€, ci troveremo ad avere nel nostro portafoglio molti meno progetti rispetto ad altre piattaforme, motivo in più per dedicare più tempo per capire al meglio le caratteristiche di ciascuno. Un autoinvest, per natura, fa “saltare” all’investitore tale passaggio, perciò io qui non li utilizzo.

Ma, dato che è comunque un’opzione “aggiuntiva” (non siamo assolutamente obbligati ad usarli), ne parlo per chi avesse idee diverse dalle mie in merito.

Nell’apposita sezione, raggiungibile nel menù profilo, ecco gli elementi che ci mettono a disposizione per impostare i parametri della procedura automatica:

Capitalia autoinvest

Come vedete, Capitalia offre dei pacchetti preimpostati di futuri investimenti, da “Very conservative” a “High return”, in ordine crescente di rischio e di rendimento atteso. Qui un eventuale investitore “pigro” può delegare a Capitalia l’intera gestione del portafoglio, anche le preselezioni.

Nel caso invece in cui non si voglia usufruire di tali pacchetti preconfezionati di strategia, è possibile settare una procedura automatica “classica” dettando dei parametri limite.

Si può decidere qui il massimo importo investibile in ciascun progetto, la/le categorie di rischio desiderate, il paese del proponente, i termini massimi o minimi di rimborso e/o un minimo di interesse offerto.

E’ possibile inoltre filtrare la scelta dei prestiti per classe di rischio, nazione del richiedente o range di durata del prestito.

Una volta settato ed attivato, quando la procedura troverà un nuovo progetto che risponderà alle nostre richieste, genererà in automatico una richiesta di investimento all’investitore, inviandogli via mail le coordinate e l’importo da versare per concludere la sottoscrizione. Nel caso in cui l’investitore non versi in tempo, o non desideri comunque investire nello specifico progetto, la procedura successivamente scarterà quel progetto dalla propria area di ricerca.

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MERCATO SECONDARIO

Su Capitalia ad oggi NON è presente il classico mercato secondario per poter liquidare in anticipo i propri prestiti. Sempre scambiando due parole con Gintaras, tale procedura probabilmente verrà implementata in futuro, ma non rientra oggi tra i programmi prioritari per la piattaforma.

Se però vi troverete ad osservare la pagina principale della piattaforma p2p, vedrete che nella lista prestiti ce ne sono alcuni indicati come “vendite dal mercato secondario”. Qui si intende vendite di prestiti sottoscritti precedentemente da Capitalia, che essa stessa sta rivendendo agli investitori della piattaforma. Capitalia infatti oggi è l’unica “usufruitrice” del “mercato secondario” interno: può venderci propri prestiti, rispettando sempre il fatto di possedere comunque il minimo importo di skin in the game concordato (cioè rivende solo i propri “surplus”). Altro fattore da considerare: Capitalia può vendere solo prestiti di richiedenti che hanno rimborsato almeno una rata.

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TASSAZIONE

Come per tutte le piattaforme estere, i rendimenti per gli investitori italiani sono soggetti a tassazione secondo l’aliquota IRPEF di ciascuno. Capitalia opera da lordista, riconosce cioè gli interessi interi, al lordo della quota tasse. Sarà l’investitore a dover integrare questi rendimenti nella propria dichiarazione dei redditi.

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CONCLUSIONI

Arrivati alla fine dell’articolo, come al solito, riassumo in pochi punti quelli che sono state secondo me le note positive e quelle da migliorare di Capitalia.

PUNTI DI FORZA

  • Team di Capitalia fra i più esperti nel p2p lending baltico
  • Livello professionale di informazioni a disposizione per valutare i progetti
  • Ottimo track record dello storico finanziamenti

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Alti importi minimi richiesti per investire (1.000€)
  • Ancora non presente il mercato secondario per gli investitori.
  • Piattaforma web ancora poco “investor oriented”

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E se volete testare la piattaforma, potete iscrivervi da questo link per supportare P2P-Italia!:

Iscriviti a Capitalia

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Piattaforme alternative

Il primo anno di Prepay

Eccomi a scrivere di nuovo su una piattaforma che mi sta vedendo investire sempre con più soddisfazione, Prepay, che sta festeggiando in questi giorni il primo anno dalla sua fondazione. Con l’occasione di una cena fra investitori organizzata dalla stessa a Verona, sotto Natale, ho approfittato per scambiare quattro chiacchiere in merito con i due founder Antonio Fasanella e Pierluigi Benemerito. Da questa chiacchierata sono uscite un po’ di informazioni sul futuro della piattaforma ed alcune di queste (non tutte, purtroppo 🙂 ) le ho inserite nei capitoli di questo articolo.

Ho inserito anche alla fine un breve riassunto dei miei 12 mesi di investimento; sono arrivato a calcolare l’effettivo tasso di rendimento complessivo delle operazioni nelle quali ho partecipato, giusto per avere un primo feedback, a tutto tondo, della cosa che alla fine interessa di più a noi investitori: il vile denaro.

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IL PRIMO ANNO DI PREPAY

Prepay ha iniziato la sua operatività a marzo 2021. L’obiettivo strategico su cui si è basata finora è stato quello di sacrificare un po’ la mole in offerta per cercare di mantenere alta la qualità delle operazioni proposte, attraverso un volume di filtro che ritengo superiore alla media delle piattaforme p2b italiane. E, dato che rispecchia a pieno la mia filosofia di investitore, questo è il motivo principale per cui sono ben felice di dedicarci un altro articolo nel mio blog.

Ecco brevemente qualche numero sui volumi di investimento complessivo di questi primi 12 mesi della piattaforma:

Nel momento in cui scrivo (Febbraio 2022) Prepay ha raggiunto la prima milestone di mezzo milione di euro di raccolta. Sono state finora 4 le società proponenti che hanno messo in offerta delle loro operazioni nella piattaforma, per un totale di 6 progetti per un valore medio di 85.000€ per singola offerta (90 investitori medi a raccolta).

Di queste operazioni, già le prime due (Ossona e Villetta SDC) sono state interamente rimborsate agli investitori con i relativi interessi e, dalle news che ci arrivano (anche abbastanza regolarmente, rispetto ad altre realtà), la terza (Unifamiliare GC) è stata conclusa e rimborserà a giorni.

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Cosa ci si aspetta per il futuro?

Nonostante quanto appena scritto, la piattaforma ha comunque piani di espansione rispetto a quanto offerto e raccolto nel 2021. Ho ricevuto assicurazioni sul mantenere sempre alto lo standard di preselezione e di analisi specifica su ogni richiesta di listing nel loro marketplace, ma vedremo comunque aumentare la frequenza di uscita dei progetti.

L’analisi sarà sempre svolta da un team indipendente rispetto ai proponenti: tutti i dettagli dei soggetti saranno sempre disponibili nei documenti allegati a ciascuna offerta. Consiglio ai nuovi investitori: bisogna sempre leggerli prima di investire! Alcune piattaforme non forniscono adeguata trasparenza verso chi presta i propri risparmi. Qui c’è, leggete i documenti quindi prima di sottoscrivere.

La crescita prevista sarà comunque anche in termini di aumento dei volumi medi per progetto e, e questa è un’interessante novità, in diversificazione sul piano della tipologia di operazioni.

Gli obiettivi futuri

Ho scambiato qualche chiacchiera proprio su questi punti con Antonio Fasanella in una piacevole cena a Verona, per raccogliere qualche “spoiler” in esclusiva da presentarvi.

Le cene organizzate da Prepay sono il momento giusto per confrontarsi sullo stato dell’arte della piattaforma e sul business che essa porta avanti. Consiglio, a chi avesse la possibilità geografica, di partecipare ad uno degli eventi organizzati, per cogliere l’occasione parlare a tu per tu con il team e confrontarsi sugli argomenti che possano venire in mente. Contando sempre che… mal che vada.. potrete scroccare del bollito o del pesce seduti ben comodi a tavola.

Antonio è sempre parsimonioso nell’aprirsi sui piani della società, secondo la filosofia del “diciamo quello che possiamo con relativa certezza fare”. Ho tentato quindi di aggirarlo con fiumi di Valpolicella classico in quel di Verona e… qualcosa sono riuscito a carpire 😊.

Queste le principali novità che sono riuscito ad estrapolare:

  • Nuove tipologie di progetti: fino ad oggi, i progetti finanziati hanno riguardato principalmente lavori di riqualificazione energetica. Per espandere la piattaforma e per presentare agli investitori ulteriori possibilità di investimento, vedremo in futuro anche nuove tipologie di business che ci richiederanno fondi tramite Prepay. Oltre ad ampliare la gamma di operazioni immobiliari, non si esclude perciò di aprirsi anche ad alcune tipologie di finanziamenti utili per la crescita di piccole e medie imprese. Gli investitori più aggiornati sapranno già che qualcosa è trapelato durante le ultime dirette Youtube della stessa Prepay; vedremo.
  • Si amplierà l’offerta anche per quanto riguarda le durate dei progetti: finora il grosso dei progetti si è concentrato attorno ad una media di 12 mesi per ricevere il rimborso del capitale. In futuro saranno previste operazioni anche a più lungo termine, fra i 3 ed i 5 anni. Queste operazioni porteranno con loro una leggera modifica della modalità di riconoscimento dell’interesse anticipato della cosiddetta “formula Prepay”. L’interesse in questi casi potrà essere previsto versato a quote sempre anticipate, ma annuali. La motivazione di ciò è di non gravare eccessivamente sul richiedente, che deve sviluppare il proprio progetto. In caso di lunghe operazioni, infatti, con l’interesse anticipato “tradizionale” avrebbe dovuto versare in un unico colpo una grossa somma agli investitori (pensate che un interesse anticipato di 5 anni vuol dire versare un circa 45-50% dell’importo richiesto già in partenza!). Tale soluzione di split annuale cala il rischio default e permetterebbe comunque agli investitori di mantenere i vantaggi dell’interesse anticipato.
  • Per sostenere la crescita e allo stesso tempo non diminuire l’attenzione nel processo di selezione e di valutazione degli stessi, verrà ampliato il comtato di valutazione di Prepay. Lo scopo è quello di dotarsi di competenze specifiche per le nuove tipologie di business che si andrà a proporre. Ci si concentrerà inoltre sempre a mantenere il più alto possibile il settore marketing e nel customer care, per un rapporto sempre diretto con l’investitore.
  • Rimangono poi sempre in cantiere importanti sviluppi per quanto riguarda l’evoluzione del sito di Prepay, dato che quello attuale è, oggettivamente, ancora un po’ limitante in termini di funzionalità e poco user friendly in alcune sezioni.

Inoltre, vi voglio informare che è stato annunciato il primo meeting generale in presenza con gli investitori, che verrà organizzato verso il mese di settembre. Non ho ancora molti dettagli a disposizione, se non il nome dell’evento: Prepay Investor Day. Sarà comunque un’altra ottima occasione per incontrare di persona il team, di raccogliere informazioni, curiosità e, perchè no, fornire feedback direttamente “live”.

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CAMPAGNA CROWDFUNDING

Prepay ha poi lanciato proprio da un paio di mesi un nuovo step di raccolta capitale della propria società, rivolto a chi volesse entrare nella compagine come socio. Per chi credesse nel business di questa piattaforma e volesse esserne direttamente partecipe (magari anche operativamente, non solo da “finanziatore”) questa è un’occasione per entrare. Non so se ce ne saranno altre, dipenderà molto dagli sviluppi e dalle necessità di risorse della stessa.

Ci sarà la possibilità di scegliere fra 3 categorie di quote di possesso, con diversi gradi di partecipazione operativa. Purtroppo non ho la possibilità di pubblicare qui informazioni più precise, in quanto di natura riservata a chi è interessato concretamente a questa tipologia di investimento.

Per chi volesse informazioni aggiuntive, è possibile raccogliere tali informazioni compilando il modulo nell’apposita sezione del sito: “vuoi diventare socio di Prepay”?

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IL MIO ANNO IN PREPAY

Infine, come anticipato, ho pensato di raccogliere alcuni dati sui risultati dei miei investimenti personali in questa piattaforma. Sono stato un investitore attivo già dalla sua partenza; ho avuto quindi a disposizione, per quanto possibile, un buon campione statistico di rendimento. C’è da dire che, dei vari progetti presentati, solo due hanno già chiuso il normale ciclo di rimborso (con il terzo che lo chiuderà a brevissimo). Per quanto riguarda gli altri, il termine prefissato per la conclusione del progetto scadrà nei mesi a venire. Quindi, è chiaro che per avere dati più “precisi” sarebbe ottimale attendere un po’ di tempo in più.

Contando però che dalle testimonianze regolari che ricevo nelle apposite sezioni di ciascun specifico progetto, tutto finora sembra procedere regolarmente e non c’è stato nessun blocco a far temere ritardi nei rimborsi, mi sento confidente di presentarli lo stesso in questa occasione, simulandone il rimborso nei tempi accordati.

Ecco qui i dati dei miei investimenti a fine 2021:

Operazioni finanziate: 5

Capitale totale prestato: 2.600€ (in varie tranche)

Interessi anticipati accumulati: 240€.

XIRR complessivo (tenendo conto delle date previste di rimborso): 11,2% lordo annuale.

Per chi non lo sapesse, lo XIRR è il tasso di rendimento interno dell’investimento. E’ il tasso più comunemente utilizzato dagli investitori per valutare l’effettiva profittabilità della piattaforma. Questo tasso non è però semplice da calcolare e, soprattutto, da interpretare. E’ ottimale dopo almeno due o tre anni di investimento, e con una gran mole di dati. Però, in mancanza di questi, credo resti comunque la soluzione migliore di valutazione (solo, sarà un po’ meno preciso).

Devo dire che le operazioni su Prepay non erano moltissime, quindi il mio lavoro di calcolo “manuale” è stato facilitato (potete trovare le formule dell’indice comodamente online, con Google). Quello che non mi ha agevolato è… l’impossibilità attualmente di estrarre tali dati in excel dal sito! Ma… mi hanno assicurato i founders che rientra fra gli sviluppi web previsti di cui parlavo prima.

Qui a destra vi mostro i miei movimenti di investimento ed incasso dei progetti 2021.

Non ho considerato nel calcolo anche il primo progetto finanziato 2022: a causa del fatto che è temporalmente appena partito, andava a sfasare troppo il calcolo dello XIRR (che, ricordo, non è mai preciso al 100% in caso di progetti ancora in corso). Potrò comunque aggiornare in futuro tale tabella comprendendo anche i vari investimenti che effettuerò quest’anno per avere un dato ancora più affidabile.

Per essere una realtà italiana di lending il rendimento lo considero molto buono. Tale rendimento è stato chiaramente aiutato anche dalla particolare formula Prepay che, come vi ho descritto in passato, combina l’interesse anticipato con una serie di particolari bonus destinati agli investitori più “fedeli”; elementi che vanno a sommarsi al semplice profitto lordo offerto dal proponente.

Occorre che specifichi che, per lanciare la piattaforma, gli interessi presentati per le operazioni iniziali erano leggermente più elevati di quello che potrebbe essere la media dei prossimi. Può essere in futuro essi si stabilizzeranno sulla linea di quello che si può vedere oggi negli ultimi progetti usciti in queste settimane. Comunque, attraverso gli strumenti dell’ecosistema Prepay, come i codici bonus, e qualche altra novità in futuro, ci sarà sempre la possibilità di avere rendimenti maggiori rispetto agli interessi nominali del singolo progetto.

Spero di aver dato con questo articolo informazioni utili a chi sta investendo in Prepay. Come sempre, buon investimento a tutti! PS. Vi ricordo sempre che, nel caso invece non siate iscritti e lo desideriate, potrete avere un bonus iniziale, usufruendo del codice di P2P – Italia: ITAP2P50. Questo utilizzo vi permetterà per avere un bonus di 50€ aggiuntivi di investimento su cui calcolare gli interessi del primo progetto in cui investirete.

Celsius – Come investire in lending su criptovalute

In questa nuova recensione parlo per la prima volta di una piattaforma specializzata in lending di criptovalute: Celsius.

Celsius network è una vera e propria piattaforma di lending Ce.Fi., cioè di finanza centralizzata. Essa si occupa di ricevere da noi, a prestito, criptomonete, riconoscendoci degli interessi. Allo stesso tempo ci permette anche di ricevere a prestito delle cripto, chiedendoci sempre interessi in cambio. Il “cuore liquido” di questa piattaforma è un token: Celsius (CEL), uno smartcontract ERC-20 che opera nella rete Ethereum e viene utilizzato principalmente per generare interessi e scambiare prestiti. Parlando spicciolo, sarà l’unità di misura con cui riceveremo interessi (poi convertibili in euro) se depositeremo cripto in questa piattaforma e rappresenterà il “contratto” concreto di scambio che certificherà le nostre transazioni nelle blockchain.

Sono venuto a conoscenza di Celsius quando stavo cercando delle piattaforme per mettere a rendita Bitcoin ed Ethereum, che non mi comportassero grossi lavori in termini di gestione e monitoraggio dei valori (come invece accade nelle pool) o particolarmente costose in termini di fee, tali da annullarmi i profitti.

Vi descrivo in questo articolo le varie funzionalità e opportunità.

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COS’E’ CELSIUS NETWORK

La piattaforma è attiva dal 2018, fondata da Alex Mashinsky (l’inventore della tecnologia VoIP, colei che ci permette di telefonare utilizzando la rete dati) e Daniel Leon. Celsius ha sede principale statunitense, ma con molti altri distaccamenti nel mondo, le cui principali a Tel Aviv e Londra.

Attualmente su Celsius è possibile depositare le seguenti cripto: Bitcoin e WBitcoin, Ethereum, BinanceCoin, Litecoin, Ripple, Terra, AAve, MATIC, EOS, Cardano, 1inch, Uniswap, Bitcoin Cash, Bitcoin SV, Stellar Lumens, Dash, Polkadot, USDT, USDC, Binance USD, e qualche altra minore. La lista di cripto disponibili non è enorme, ma comprende comunque quasi tutte le valute principali.

Voglio mettere subito l’accento che Celsius è una piattaforma di Finanza Centralizzata. Quando noi investiamo in Celsius, stiamo di fatto prestando le nostre cripto (Lending) alla società che gestisce Celsius (Celsius Network LLC). E’ importante conoscere questo perchè, per chi è abituato ad operare in De.fi., prestando le nostre cripto ne abbiamo sempre la proprietà, ma il possesso viene delegato a tale piattaforma. Nella De.fi, quando investiamo è nostro anche il possesso! Questo è un elemento di rischio in più rispetto alla De.fi, ma che sostenendolo ci permette di avere vari altri vantaggi.

Il vantaggio principale di utilizzare Celsius è la possibilità di rendere profittevoli, in termini di interessi, anche criptovalute dove risulta molto complicato o molto costoso mettere a rendita nella De.fi. (come Bitcoin ed Ethereum). Io, oggi, lo uso principalmente per queste due valute. In De.fi, infatti, mettere a rendita Bitcoin comporta il fatto di effettuare varie conversioni in differenti blockchain ed occorre una certa esperienza per comprenderne bene il funzionamento e minimizzare i costi di commissione. Per Ethereum, oggi, le fee di commissione per gli invii fra indirizzi e di messa in staking (o in pool) sono letteralmente folli!.

Con Celsius è possibile mettere a rendita semplicemente inviando le nostre criptovalute nella piattaforma, sostenere solamente le spese di invio da un indirizzo ad un altro della stessa blockchain e… basta!

La piattaforma di Celsius è utilizzabile sia web, sia tramite app mobile. Non riesco a capire perchè, ma alcune sezioni sono disponibili solamente nell’app mobile. Quindi in caso siate interessati ad investirci, vi consiglio di scaricarvi l’apposita app nel cellulare da Apple store o Google play.

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INVESTIRE CRIPTOVALUTE

Per mettere a rendita le nostre criptovalute su Celsius la procedura è abbastanza semplice. I passaggi consistono nel depositare le criptovalute desiderate nel proprio account di Celsius (in un indirizzo che però è di Celsius!) e, successivamente, abilitare il flag di Earning per cominciare ad ottenere interessi.

Nel dettaglio, si devono depositare le criptovalute nella sezione “Receive” della piattaforma.

Inizialmente dovremmo cliccare sul bottone “Add New Coins” per “abilitare” la ricezione della cripto desiderata nel nostro conto di Celsius dedicato. Tale coin verrà quindi mostrata nella lista della tabella che riporto qui sotto e verrà reso disponibile l’indirizzo dell’account dove inviare la cripto posseduta. Cliccando su “View and copy Address” comparirà l’indirizzo alfanumerico dove inviare (dal nostro wallet o altra nostra piattaforma) il quantitativo desiderato di cripto da mettere a rendita in Celsius.

p2p-investing-celsius-review-crypto-lending

Nel momento in cui la cripto inviata arriverà nel wallet (generalmente qualche minuto al massimo), vedrete alimentarsi il Balance con la quantità ed il controvalore spedito. Da qui, semplicemente abilitando la “barra viola” dell’Earning, subito di fianco, sarà possibile iniziare a raccogliere gli interessi.

Le % di interessi che riceveremo cambiano da moneta a moneta.

Una volta abilitate, la stessa lista delle nostre cripto a rendita potrà essere vista direttamente anche nella home del sito, come vi mostro nell’immagine qui a destra.

Gli interessi sono riconosciuti settimanalmente, in Token Celsius. Sempre nella home è possibile notare lo storico delle transazioni e degli interessi ricevuti.

I token Celsius (CEL) che riceveremo, se si sceglie di non volerli conservare, sono liberamente scambiabili in euro. Per fare ciò, è sufficiente prelevarli dall’account Celsius ad un proprio indirizzo di wallet privato o direttamente ad un exchange, per esempio su Bitstamp o Bitfinex, dove sarà possibile convertirli in euro.

Faccio notare infine che per mettere a rendita tali valute in Celisus Network NON occorre vincolarle! Potremo ritirare i nostri depositi in qualsiasi momento!

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RITIRARE I DEPOSITI / INVIARE PAGAMENTI

Ho pensato quindi di dedicare un piccolo paragrafo quindi anche a come poter prelevare cripto che avevamo precedentemente depositato e/o messo a rendita su Celsius. Che è, di fatto, la stessa funzione che permette Celsius di inviare pagamenti in criptovalute ad altri utenti.

Esiste una sezione apposita dell’app, la sezione “Send”, dove è possibile inviare le monete dal nostro account nella piattaforma Celsius ad altri indirizzi, fra cui, ovviamente, quello dei nostri wallet personali esterni.

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Per fare ciò è necessario, innanzitutto, per ciascuna moneta che vorremmo inviare, salvare l’indirizzo dove la vorremmo inviare. Lo si può fare nel riquadro evidenziato nella foto qui sopra. Tale salvataggio è un’operazione richiesta e permetterà di rendere sempre accessibile, in futuro, tale indirizzo per tutti i successivi invii. E’ possibile chiaramente salvare un qualsiasi numero di indirizzi. Ciò per permettere di inviare i depositi sia ai nostri indirizzi (come prelievo) sia indirizzi di altri utenti Celsius che ce lo potrebbero fornire (se dovremo inviare loro qualcosa). Raccomando sempre di verificare che l’indirizzo dove inviamo sia della corretta blockchain rispetto alla moneta che vorremmo spedire!!

Una volta selezionato l’indirizzo di invio, i passaggi sono classici di un qualsiasi trasferimento cripto: dovremo inserire il quantitativo da inviare e confermare la transazione (pagando le relative fee, che su Celsius sono sostanzialmente le classiche, nulla di molto extra).

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PRENDERE A PRESTITO CRIPTOVALUTE

Ecco poi un’interessante funzione che è disponibile su Celsius: la possibilità di RICHIEDERE un prestito in criptovalute.

E’ una funzione disponibile solo nell’app per cellulare di Celsius (non ho sinceramente capito perchè la cosa non sia possibile anche nella versione web). Qui potremo richiedere a prestito delle stablecoin; quindi attenzione, non tutte le cripto del database di Celsius, ma solo le stable, come . Ecco come si presenta l’app mobile:

Cosa dovremo fare per prendere a prestito criptovalute? Dovremo:

  • Bloccare su Celsius un determinato controvalore in altre nostre criptovalute (controvalore che sarà più alto del prestito che riceveremo)
  • Pagare un interesse periodico variabile al valore che riceveremo in prestito.

Ma allora perchè prendere in prestito criptovalute, se dobbiamo comunque bloccarci un controvalore superiore? Beh, innanzitutto anticipo che è un’operazione per chi è “meno principiante” e conosce bene questo mondo.

Il motivo principale è in questo modo possiamo ottenere la disponibilità di cripto diverse rispetto a quelle che abbiamo nel nostro portafoglio, senza privarci della proprietà di ciò che avevamo già in possesso, come invece avverrebbe in uno scambio. Che vuol dire? Che se possediamo in origine la cripto A, ma per delle operazioni temporanee ci può essere più conveniente gestire la cripto B, possiamo utilizzare questo metodo per chiedere in prestito B vincolando provvisoriamente A, sfruttare B per i nostri scopi. Poi possiamo restituire B e svincolare A, che riavremo nelle stesse quantità di scambio di quando le abbiamo vincolate. Cosa che raramente succede quando operiamo degli scambi normali nel tempo fra A e B in quanto al ritorno in questo caso riceveremo A allo stesso controvalore, e se mi avete seguito non è la stessa cosa.

Facciamo un esempio: possiedo 1.000€ di Bitcoin, ma non mi voglio accontentare del 5-6% che potrei ottenere mettendoli a rendita su Celsius. Vorrei avere al loro posto per esempio USDT, che se messe in alcune pool (farò casomai un articolo a riguardo per spiegare cosa sono le pool) potrebbero generarmi anche il 20-30%. Ma, allo stesso tempo, non voglio privarmi di Bitcoin, scambiandoli, perchè conto che nei prossimi tempi Bitcoin si rivaluterà. Quindi non li scambio, ma li uso appunto come collateral per ottenere solo una % degli USDT che avrei ottenuto con lo scambio; in questo modo potrò comunque guadagnare dal fatto di ottenere comunque le rendite di questi USDT che metterò nella pool ma anche dalle future rivalutazioni di Bitcoin. Al contempo pago ovviamente anche degli interessi per questo prestito richiesto di USDT, quindi occorre inserire anche quelli nel nostro calcolo di convenienza dell’operazione

Gli interessi da pagare variano nel tempo. Oggi onestamente non sono molto convenienti (vedere per esempio lo screen a destra, che simula un prestito in USDC mettendo come collaterale Bitcoin, con i rispettivi tassi di interesse che come vedete variano a seconda di quanto collaterale scegliete di mettere per il prestito. In ogni caso, il principio qui è che meno collaterale depositate, più alto sarà l’interesse richiesto.

L’esempio sopra è solo una delle possibilità, ma volevo mostrarvi un assaggio di ciò che si può fare con il processo di borrowing permesso da Celsius.

Ma, operativamente cosa occorre fare? Come detto, è necessario qui utilizzare la app per cellulare. E’ qui presente la sezione “Borrow”, che vi reindirizzerà direttamente ad una schermata dove selezionare il menù di “borrow stablecoins” e da lì selezionare quantità ed importo desiderato. L’ultimo step sarà quello di selezionare la cripto da mettere a collaterale e la percentuale desiderata, da cui deriverà il preventivo di interesse secondo quanto scritto qui sopra.

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PROMOZIONI

Uno dei vantaggi nell’usare Celsius è la considerevole quantità di bonus utilizzabili per incrementare il rendimento dei nostri depositi nella piattaforma.

Già all’iscrizione, come sempre, potrete sfruttare il seguente link di P2P-Italia. In questo caso, cliccando dal link qui sotto, o inserendo in fase di registrazione il codice 1297738663, quando richiesto, potrete ricevere un bonus in deposito di 50$ in Bitcoin quando effettuerete un primo versamento, in qualsiasi valuta, di almeno 400$ convertiti, e di lasciarli nella piattaforma per almeno 30 giorni.

Iscriviti a Celsius

In aggiunta, escono periodicamente alcuni bonus ulteriori, per incentivare alcuni tipi di deposito nella piattaforma. Attualmente è disponibile una serie di altri bonus che è possibile ottenere inserendo appositi codici al momento dell’invio delle valute a Celsius. Ecco qui la lista disponibile nel momento in cui sto scrivendo (Gennaio 2022):

Tutti questi bonus, combinati insieme, permettono di ottenere rendimenti molto interessanti, integrativi a quelli classici disponibili per le nostre criptovalute qui versate.

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CONCLUSIONI

Spero di avervi dato una panoramica esaustiva delle principali opportunità che si possono avere tramite Celsius. Ecco quindi come al solito un riassunto di quali sono i vantaggi e limiti di utilizzare Celsius:

PUNTI DI FORZA

  • Investire in criptovalute con estrema semplicità di utilizzo.
  • Possibilità di mettere a rendita anche cripto difficilmente investibili in De.fi.
  • Ottime promozioni che incrementano il nostro rendimento.

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Piattaforma di Finanza Centralizzata (stiamo prestando le nostre cripto a terzi).
  • Pool di cripto gestite abbastanza limitato oggi.
  • Stiamo investendo in una piattaforma di criptovalute! I rischi sono quindi associati a questa tipologia di business.

E, se siete interessati, ricordo sempre di iscrivervi tramite il blog di P2P-Italia: Celsius, così sosterrete il nostro progetto!

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Afranga Review

Eccoci giunti ad una nuova recensione. Questa review so che è stata molto attesa da vari lettori, che mi hanno scritto chiedendomi cosa pensassi della piattaforma Afranga. E’ stata l’ultima, in ordine di tempo, che ho aggiunto al mio portafoglio, ma già molti di voi la stanno utilizzando. Cominciamo quindi!

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COS’E’ AFRANGA

Afranga è una piattaforma di p2p lending, attiva nel settore dei prestiti al consumo e gestita direttamente da un noto loan originator bulgaro: Stikcredit.

La piattaforma è veramente molto recente, dato che è stata aperta proprio quest’anno, il 2021, ma Stikcredit opera come intermediario per questi prestiti già da otto anni: ha aperto i battenti nel 2013. Stikcredit comunque non è poco noto agli investitori di lunga data nel mondo del p2p lending, dato che è stato un loan originator molto attivo in altre piattaforme marketplace, come Mintos, Bondster, Viventor (operava nella vecchia gestione) e pure dai nostri simpatici amici di Grupeer.

Stikcredit risulta comunque, ad oggi, rimasta sempre separata dalle gestioni fraudolente di Grupeer (dove comunque ha ancora dei fondi congelati non ancora restituiti agli investitori) e l’ultima di Viventor. Ad inizio del 2021 ha attuato un cambio di strategia di business per quanto riguarda la raccolta di fondi dagli investitori, uscendo da tutti i marketplace dove era ancora presente e fondando il proprio marketplace di p2p lending interno, Afranga appunto.

Stikcredit ha un bilancio revisionato, ma da un revisore bulgaro locale (quindi a mio avviso un punto da migliorare per adeguarsi agli standard delle altre concorrenti). Questo bilancio, per il 2020, mostra un utile convertito in euro di circa 2,3 Milioni (nel 2019 erano circa 1,6) e un equity complessiva di circa 5,9 Milioni.

Il team di Afranga è molto contenuto, risultano 4 persone dipendenti che si occupano dello sviluppo della piattaforma e del supporto agli investitori. Ma la società è interamente di proprietà di Stikcredit stessa, molto più strutturata e che si occupa di tutta la parte finanziaria, legale e di intermediazione con i richiedenti prestito.

Iscriviti ad Afranga

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I PRESTITI IN AFRANGA

In Afranga, come detto, si trovano solamente prestiti al consumo, emessi unicamente da Stikcredit. All’interno di questo ambito, si possono trovare prestiti dalla durata che varia da 1 a 24 mesi.

Tutti i prestiti presenti in Afranga sono coperti da una buyback guarantee da parte di Stikcredit, che scatta nel momento in cui il debitore accumula un ritardo che arriva a 60 giorni nel rimborso di una qualsiasi rata.

I rendimenti per l’investitore, oggi, sono fissi al 12%, ma nei primi mesi di lancio era possibile trovarli fino ad un eccezionale 18%! Purtroppo anche Afranga si è conformata, negli ultimi mesi del 2021, a quello che è il trend generale del mercato di contenimento degli interessi. Spero comunque che si possa tornare in futuro ad avere tassi allettanti come sono stati abituati ad avere i primi investitori.

Da informazioni che ho raccolto, il tasso di interesse effettivo caricato ai richiedenti arriva ad un massimo del 50% (tasso che è richiesto nei prestiti di brevissima durata), un ricarico al debitore quindi relativamente basso rispetto a quella che è la normalità per il mercato dell’est europa. Questo, come sempre può essere visto sia positivamente (un debitore con minor ricarico può avere meno difficoltà generali a rimborsare), ma anche negativamente (un loan originator che può marginare poco ha a disposizione minori risorse per poter coprire efficacemente la buyback guarantee quando necessario). Personalmente, guardando storicamente cosa è successo nei vari loan originator di p2p lending al consumo, lo vedo come un elemento più negativo. Le finanziarie più solide sono quelle che hanno avuto la possibilità di effettuare ricarichi importanti ai debitori, quando era necessario. Comunque, ad oggi, vedendo il bilancio di Stikcredit, non sono granchè preoccupato di eventuali insolvenze nel pagare il buyback.

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INVESTIRE IN AFRANGA

Investire in Afranga non si discosta nella sostanza dalla grande maggioranza delle piattaforme di p2p lending.

Una volta iscritti e caricati i necessari documenti e risposto alle domande classiche di KYC, è possibile cominciare ad investire.

Ecco come si presenta la pagina principale dove poter vedere i prestiti al momento disponibili per la sottoscrizione, con le classiche informazioni riassuntive, su durata, interesse, status, eccetera:

Nulla di nuovo quindi su questo punto. Per quanto riguarda la disponibilità di prestiti, Afranga sembra andare a momenti: a parte casi eccezionali, non ho notato finora assoluta mancanza di prestiti da cui poter scegliere. Quello che però sto notando è una progressiva riduzione nel tempo del quantitativo di prestiti “liberi”. Infatti, sembra che negli ultimi mesi il numero di investitori sia aumentato parecchio. Questo a causa del fatto di essere diventata una piattaforma molto ben recensita in rete ed il fatto di mantenere un tasso di rendimento finora sempre leggermente sopra la media. Spero quindi che problemi di cashdrag non diventino più frequenti in futuro, ma non lo posso escludere.

Per quanto riguarda invece i dettagli accessibili sul richiedente, Afranga si adegua a quella che è la norma. Cioè alle altre piattaforme che basano il rapporto con l’investitore sulla copertura di buyback dei ritardi, da parte del loan originator. Quindi, maggiori spazi alle informazioni sulla finanziaria e pochi dettagli (e poco significanti) sul richiedente finale del prestito. Ecco, qui sotto, cosa si può ottenere come informazioni cliccando su qualsiasi prestito aperto all’investimento. Poco di nuovo, l’età e residenza del richiedente, la suddivisione del montante fra i vari invesitori/parte libera e…. poco altro.

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AUTOINVEST

Naturalmente in Afranga è disponibile la possibilità di settare degli autoinvest, per risparmiare all’investitore il tempo di dover selezionare manualmente ciascun prestito e definire l’importo da investire desiderato ogni volta. Nelle piattaforme che propongono prestiti al consumo in alto volume, come Afranga, considero queste procedure di investimento automatico una funzionalità ormai obbligatoria.

L’investimento manuale è ovviamente sempre possibile (se notate nella pagina principale c’è la possibilità di cliccare sul tasto invest per immettere manualmente un importo da investire nel singolo prestito (un’operazione tutto sommato molto veloce). Ma chiaramente vi consiglio di settare uno o più autoinvest per far lavorare i vostri soldi nel modo più efficiente- ed utilizzare l’investimento manuale solo quando, eventualmente, i criteri che imposterete non soddisferanno le disponibilità momentanee di Afranga. Ma, dato che in Afranga non c’è una grossa diversità all’interno della propria offerta, vi troverete praticamente sempre ad investire tramite i vostri autoinvest.

Appunto, non c’è ad oggi una grande diversità nell’offerta di prestiti, intesa come variabilità di tipologia/paese etc., dato che sono tutti richiedenti risiedenti in Bulgaria e sono casomai suddivisi fra richiedenti finanziamento a brevissimo termine o a medio-lungo termine. E questa situazione si riperquote su una grande semplicità anche nella costruzione dei propri autoinvest. Nella procedura, di cui vedete postata sotto la schermata, l’investitore può infatti scegliere fra opzioni proprio basiche: range di importo da investire in ogni singolo prestito, interesse desiderato (oggi, fine 2021, ricordo sono tutti sempre al 12%), durata dei prestiti, tipo di loan (short term, a breve termine, o installement loans, cioè a medio-lungo termine) e status (se considerare o meno prestiti in ritardo).

Faccio notare che in Afranga gli autoinvest funzionano sia sul mercato primario, ma anche nel mercato secondario della piattaforma.

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MERCATO SECONDARIO

Ed ecco quindi anche l’altra funzionalità importante per una piattaforma di p2p lending al consumo: la possibilità per un investitore di liquidare in anticipo i propri prestiti già sottoscritti, vendendoli agli altri investitori.

Tale scelta può essere optata entrando nella sezione “My investments” dove è presente l’elenco di tutti i prestiti sottoscritti in passato. Da lì cliccando sul tasto “Sell” nel singolo (o singoli) prestiti che si vuole liquidare è possibile selezionare l’importo di esso/essi che si desidera vendere. E’ qui possibile selezionare sia l’intero importo, sia una parte di esso.

E’ possibile anche vendere tali prestiti a premio o a sconto, per cercare di trarre profitto dalla liquidazione o incentivare maggiormente l’acquisto da parte di altri investitori. La cosa è possibile nella sezione successiva a quella illustrata qui sopra, dove, prima di confermare definitivamente la messa in vendita del prestito, è possibile inserire una percentuale di ricarico (o di sconto, mettendola negativa), da applicare al prezzo finale richiesto per il riacquisto del prestito.

Nulla da dire su questa procedura, una funzionalità veramente standard, ma perchè questo standard lo vedo come il più efficiente, vista la semplicità d’uso. Segnalo anche che è possibile vendere più prestiti a blocchi, selezionandoli però uno ad uno.

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CONCLUSIONI

Arrivato ormai in fondo all’articolo, concludo come sempre la recensione riassumendo quelli che secondo me sono i punti forti e i punti deboli di Afranga.

PUNTI DI FORZA

  • Loan originator solido e piattaforma di sua proprietà
  • Rendimenti finora più alti della media delle “concorrenti”
  • Mercato secondario molto efficiente

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Poca varietà di prestiti, poca diversificazione possibile
  • Rischi di possibili cash drag in futuro
  • Da migliorare il grado di audit del bilancio di Stikcredit

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E, qualora abbiate trovato utile la recensione e siate interessati ad iniziare ad investire nella piattaforma, potete… iscrivervi tramite il blog di P2P-Italia. Iscrivendovi da questo link qui sotto, non vi potrò stavolta offrire dei bonus di benvenuto, ma riuscirete a sostenere il blog stesso!:

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Al prossimo articolo!

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Piattaforme alternative:

Lendsecured review

Dopo vario tempo, eccomi a recensire una nuova piattaforma di p2p-lending. Questa volta mi occupo di Lendsecured.

Lendsecured è una piattaforma che permette di investire nel comparto agricolo dei paesi baltici. E’ una piattaforma in cui investo ormai da svariati mesi e credo di essere riuscito a farmi un’idea abbastanza chiara di tale opportunità.

E’ di recente apertura, ha iniziato la sua attività nel 2019. Anche i volumi di investimento sono ancora modesti. Però, durante il 2021, da quando ho iniziato ad investirci, ho notato che stanno crescendo in modo sostenuto.

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COS’E’ LENDSECURED

Lendsecured è una piattaforma di crowdlending, dove i richiedenti sono imprese prevalentemente agricole, che necessitano di fondi per l’attività annuale di raccolta e gestione dei loro prodotti, o per finanziare acquisti di attrezzature a questo destinati. Dico prevalentemente perchè non viene esclusa la possibilità di ampliare tale offerta anche ad attività a queste collaterali, ma per ora tutti i progetti si sono concentrati in questo ambito.

I finanziamenti sono coperti da un collaterale messo in ipoteca. Tale collaterale può essere il terreno dove viene svolta tale attività, degli immobili in esso localizzati, oppure il vero e proprio raccolto agricolo del periodo.

Lendsecured non propone prestiti di loan originator terzi, ma si occupa direttamente della ricerca dei richiedenti e della messa in offerta nella propria piattaforma. Questa attività avviene per il tramite della società proprietaria di Lendsecured stessa, oppure per il tramite di due finanziarie ma partecipate dai soci fondatori di Lendsecured stessa, Ņikita Goncars e Edgars Talums.

Iscriviti a Lendsecured

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INVESTIRE

Investire in Lendsecured è un processo molto simile a qualsiasi altra piattaforma di crowdlending.

Dopo aver completato l’iscrizione e le classiche procedure di verifica identità, nella pagina principale del sito (Primary market) si possono trovare l’elenco di progetti disponibili per l’investimento, con le classiche informazioni iniziali su:

  • Importo richiesto da finanziare
  • Interesse annuo
  • LTV iniziale (cioè per la specifica tranche di progetto, nel caso di progetti che presentano più tranche nel tempo sulla piattaforma)
  • Durata del piano di rimborso

In aggiunta, viene sempre specificato già qui il tipo di collaterale messo a disposizione dal richiedente a copertura del progetto (si veda più sotto).

E, come sempre, cliccando su ciascuno di questi progetti, si può analizzare la descrizione ed i dettagli dell’offerta, fra cui, importante, le informazioni sul richiedente finale. Oltre a queste, è possibile analizzare dei documenti specifici sull’analisi del progetto da parte dei valutatori della piattaforma, che possono comprendere analisi del mercato specifico dell’azienda, informazioni societarie registrate, il processo formale di valutazione (risk assestment) del rischio di credito e del progetto, etc. Tali informazioni sono incluse in questa sezione, di cui vi incollo un esempio :

L’investimento è ad oggi solamente manuale. Non è previsto infatti nel sito l’inserimento di una procedura di autoinvest, con la selezione dei soliti criteri per la scelta delle nostre preferenze e l’investimento automatico man mano che prestiti compatibili vengono emessi. Ma, da rumors in mio possesso, tale procedura di autoinvest sembrerebbe in fase di attivazione, vedremo in futuro!

L’investimento minimo in un singolo progetto è di 50€.

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PRESTITI RENDIMENTI E DURATE

Uno dei vantaggi principali che ho notato in questa piattaforma è il basso LTV dei progetti, cioè il basso rapporto fra l’importo finanziato e il valore di mercato del collaterale ipotecato. E’ qui molto raro trovare prestiti con tale rapporto maggiore del 60% e, anzi, frequente averne anche nel range del 20-30% o addirittura meno. Comunque, consiglio all’investitore di analizzare bene quale tipo di collaterale ha ciascun progetto su cui si sta analizzando una possibile entrata. Come detto prima, ci possono essere vari tipi di collateral nei progetti di Lendsecured.

Un terreno o un immobile ha una valutazione più stabile rispetto ad un raccolto, che dipende dall’andamento dell’annata, dallo stato di conservazione e dal mercato. Quindi i primi due forniscono una garanzia a copertura più “certa”, mitigandone maggiormente il rischio. A onor di cronaca, nei casi di messa a disposizione di un raccolto viene sempre stipulata un’assicurazione da parte del richiedente.

Occorre quindi un’analisi bilanciata di questo fattore con il LTV effettivo dichiarato, che può essere effettuata attraverso le informazioni disponibili in ciascun progetto:

Elemento importante anche perchè, come tutte le finanziarie che si occupano di crowdlending o di immobiliare, non è offerto il buyback per i progetti su cui investiamo. Perciò, avere delle solide coperture in caso di ritardi è fondamentale.

Il rendimento dei progetti nel momento in cui scrivo (novembre 2021) si attesta fra l’10 e il 13% annuo.

Più variegati sono invece la durata dei prestiti e l’importo. La durata ho visto oscilla fra progetti a 4 mesi (tempo brevissimo per attività di questo tipo, bene!) e i due anni (con qualche eccezione a 3 e 4 anni). L’importo dei prestiti è invece la variabile che più è cambiata nel tempo: quando ho iniziato era molto basso, si trovavano richieste anche minori di 5.000€! Ora tali importi si sono elevati (forse anche in seguito al grosso aumento di investitori attivi) e arrivano anche a toccare i 50.000€. Ma ad oggi si può ancora trovare molta eterogeneità su quest’ultimo aspetto.

SKIN IN THE GAME

Infine, in ogni progetto è presente una skin in the game da parte della piattaforma stessa, con una percentuale di minimo il 5%. Ciò vuol dire che Lendsecured è anche essa stessa investitrice dei progetti che propone agli investitori. Inoltre, viene garantito il raggiungimento del minimo richiesto dei progetti presentati. Infatti, nei casi in cui esso non si arrivasse a tale importo nella normale campagna di funding, è sempre presente uno specifico anchor investor parnter della piattaforma che si assume l’onere di coprire il mancante, per poter partire con l’operazione ed il periodo di rimborso sempre nei tempi stabiliti.

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SE UN RICHIEDENTE NON RIPAGA?

Come detto, qui non è presente la garanzia del buyback da parte della piattaforma, perciò per eventuali ritardi reiterati da parte di un richiedente l’investitore assisterà ai classici processi di recupero credito. Approfitto quindi in questa occasione per riassumere molto brevemente ai nuovi utenti cosa accade in questi casi.

Dapprima l’ufficio addetto di Lendsecured, in vece degli investitori coinvolti, effettuerà una serie di contatti con il debitore per tentare una soluzione concordata. Tale soluzione ha l’obiettivo iniziale di ritornare al piano di rimborso originale. Se ciò non risultasse possibile, l’obiettivo secondario è di programmare un nuovo piano di rientro che faccia comunque rientrare sia il capitale che i congrui interessi all’investitore. Nel caso in cui anche questi contatti non dessero esito soddisfacente, si passerà alla messa in stato di default del richiedente, passando alle vie giudiziarie. Qui il giudice verificherà l’insolvenza del debitore e se ancora non potrà pagare si passerà alla liquidazione dei suoi asset. Avere un collateral (cioè un’ipoteca) diretto sulla terra, su un’immobile, o su un raccolto, vuol dire che la liquidazione di esso sarà dedicata al rimborso dello specifico debito.

Ribadisco quindi di fare attenzione a tale collateral nella selezione del nostro investimento, e anche che non sia “condiviso” con altri debitori di altri progetti. Esso si rivelerà fondamentale nei recuperi di eventuali spiacevoli default. Inoltre consiglio di raccogliere informazioni sull’efficienza del team di recupero della piattaforma, che anch’esso svolge un ruolo determinante per i nostri interessi (vedere ad esempio la differenza fra quello di Estateguru, ottimo, rispetto a quello di Crowdestate, molto minore!).

Comunque, da quando io sto investendo in Lendsecured fino ad oggi (6 mesi), nessun progetto si è mai avvicinato a ritardi sostanziali; qualche sporadica rata in ritardo, prontamente recuperata. Spero tale situazione prosegua anche in futuro, ovviamente.

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MERCATO SECONDARIO

In Lendescured è prevista la possibilità di liquidare anticipatamente i prestiti in nostro possesso, mettendo in vendita nel mercato secondario parte o tutta la nostra quota in un determinato progetto. Tali vendite saranno liquidate quando un altro investitore acquisterà la nostra quota.

La vendita è possibile solo alla quota capitale di acquisto, quindi non si possono fare sovrapprezzi o sconti (e quindi no IVAFE a dichiarare). Non sono previste commissioni per la liquidazione. Inoltre, cosa non scontata, il periodo di messa in vendita genera interessi per il venditore (se la rata scade prima dello scambio, noi riceveremo gli interessi).

Per liquidare un nostro prestito, il processo è molto semplice: occorre andare nella sezione “Portfolio”, dove troveremo l’elenco dei nostri investimenti, e cliccare su “Sell” nel progetto che vogliamo vendere. Si aprirà la finestra sottostante, dove potremo decidere quale quota vendere e confermare:

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CONCLUSIONI

Come al solito, ecco infine i punti buoni e di miglioramento di Lendsecured che mi sento di segnalare a voi lettori, sulla base della mia esperienza:

PUNTI DI FORZA

  • Basso rapporto finanziamento/valore di beni in ipoteca.
  • Ottimo storico di rimborso dei progetti.
  • Pur concentrandosi nel settore agricolo, flessibilità di scelta e liquidabilità nel mercato secondario.

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Piattaforma ancora giovane e bassi volumi, anche se questi sono in crescita
  • Attenzione a capire bene le ipoteche, scegliete bene i progetti
  • Non è ora presente l’autoinvest

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Per chiudere, ricordo che tramite il blog di p2p-Italia è possibile iscriversi a Lendsecured ottenendo un bonus in conto dell’1% sull’investito per gli investimenti effettuati nei primi 180 giorni! Per approfittarne, iscrivetevi tramite il link qui di seguito:

Iscriviti a Lendsecured

Piattaforme alternative:

Lendsecured review (Lande)

Dopo vario tempo, eccomi a recensire una nuova piattaforma di p2p-lending. Questa volta mi occupo di Lendsecured.

Lendsecured è una piattaforma che permette di investire nel comparto agricolo dei paesi baltici. E’ una piattaforma in cui investo ormai da svariati mesi e credo di essere riuscito a farmi un’idea abbastanza chiara di tale opportunità.

E’ di recente apertura, ha iniziato la sua attività nel 2019. Anche i volumi di investimento sono ancora modesti. Però, durante il 2021, da quando ho iniziato ad investirci, ho notato che stanno crescendo in modo sostenuto.

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COS’E’ LENDSECURED

Lendsecured è una piattaforma di crowdlending, dove i richiedenti sono imprese prevalentemente agricole, che necessitano di fondi per l’attività annuale di raccolta e gestione dei loro prodotti, o per finanziare acquisti di attrezzature a questo destinati. Dico prevalentemente perchè non viene esclusa la possibilità di ampliare tale offerta anche ad attività a queste collaterali, ma per ora tutti i progetti si sono concentrati in questo ambito.

I finanziamenti sono coperti da un collaterale messo in ipoteca. Tale collaterale può essere il terreno dove viene svolta tale attività, degli immobili in esso localizzati, oppure il vero e proprio raccolto agricolo del periodo.

Lendsecured non propone prestiti di loan originator terzi, ma si occupa direttamente della ricerca dei richiedenti e della messa in offerta nella propria piattaforma. Questa attività avviene per il tramite della società proprietaria di Lendsecured stessa, oppure per il tramite di due finanziarie ma partecipate dai soci fondatori di Lendsecured stessa, Ņikita Goncars e Edgars Talums.

Iscriviti a Lendsecured

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INVESTIRE

Investire in Lendsecured è un processo molto simile a qualsiasi altra piattaforma di crowdlending.

Dopo aver completato l’iscrizione e le classiche procedure di verifica identità, nella pagina principale del sito (Primary market) si possono trovare l’elenco di progetti disponibili per l’investimento, con le classiche informazioni iniziali su:

  • Importo richiesto da finanziare
  • Interesse annuo
  • LTV iniziale (cioè per la specifica tranche di progetto, nel caso di progetti che presentano più tranche nel tempo sulla piattaforma)
  • Durata del piano di rimborso

In aggiunta, viene sempre specificato già qui il tipo di collaterale messo a disposizione dal richiedente a copertura del progetto (si veda più sotto).

E, come sempre, cliccando su ciascuno di questi progetti, si può analizzare la descrizione ed i dettagli dell’offerta, fra cui, importante, le informazioni sul richiedente finale. Oltre a queste, è possibile analizzare dei documenti specifici sull’analisi del progetto da parte dei valutatori della piattaforma, che possono comprendere analisi del mercato specifico dell’azienda, informazioni societarie registrate, il processo formale di valutazione (risk assestment) del rischio di credito e del progetto, etc. Tali informazioni sono incluse in questa sezione, di cui vi incollo un esempio :

L’investimento è ad oggi solamente manuale. Non è previsto infatti nel sito l’inserimento di una procedura di autoinvest, con la selezione dei soliti criteri per la scelta delle nostre preferenze e l’investimento automatico man mano che prestiti compatibili vengono emessi. Ma, da rumors in mio possesso, tale procedura di autoinvest sembrerebbe in fase di attivazione, vedremo in futuro!

L’investimento minimo in un singolo progetto è di 50€.

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PRESTITI RENDIMENTI E DURATE

Uno dei vantaggi principali che ho notato in questa piattaforma è il basso LTV dei progetti, cioè il basso rapporto fra l’importo finanziato e il valore di mercato del collaterale ipotecato. E’ qui molto raro trovare prestiti con tale rapporto maggiore del 60% e, anzi, frequente averne anche nel range del 20-30% o addirittura meno. Comunque, consiglio all’investitore di analizzare bene quale tipo di collaterale ha ciascun progetto su cui si sta analizzando una possibile entrata. Come detto prima, ci possono essere vari tipi di collateral nei progetti di Lendsecured.

Un terreno o un immobile ha una valutazione più stabile rispetto ad un raccolto, che dipende dall’andamento dell’annata, dallo stato di conservazione e dal mercato. Quindi i primi due forniscono una garanzia a copertura più “certa”, mitigandone maggiormente il rischio. A onor di cronaca, nei casi di messa a disposizione di un raccolto viene sempre stipulata un’assicurazione da parte del richiedente.

Occorre quindi un’analisi bilanciata di questo fattore con il LTV effettivo dichiarato, che può essere effettuata attraverso le informazioni disponibili in ciascun progetto:

Elemento importante anche perchè, come tutte le finanziarie che si occupano di crowdlending o di immobiliare, non è offerto il buyback per i progetti su cui investiamo. Perciò, avere delle solide coperture in caso di ritardi è fondamentale.

Il rendimento dei progetti nel momento in cui scrivo (novembre 2021) si attesta fra l’10 e il 13% annuo.

Più variegati sono invece la durata dei prestiti e l’importo. La durata ho visto oscilla fra progetti a 4 mesi (tempo brevissimo per attività di questo tipo, bene!) e i due anni (con qualche eccezione a 3 e 4 anni). L’importo dei prestiti è invece la variabile che più è cambiata nel tempo: quando ho iniziato era molto basso, si trovavano richieste anche minori di 5.000€! Ora tali importi si sono elevati (forse anche in seguito al grosso aumento di investitori attivi) e arrivano anche a toccare i 50.000€. Ma ad oggi si può ancora trovare molta eterogeneità su quest’ultimo aspetto.

SKIN IN THE GAME

Infine, in ogni progetto è presente una skin in the game da parte della piattaforma stessa, con una percentuale di minimo il 5%. Ciò vuol dire che Lendsecured è anche essa stessa investitrice dei progetti che propone agli investitori. Inoltre, viene garantito il raggiungimento del minimo richiesto dei progetti presentati. Infatti, nei casi in cui esso non si arrivasse a tale importo nella normale campagna di funding, è sempre presente uno specifico anchor investor parnter della piattaforma che si assume l’onere di coprire il mancante, per poter partire con l’operazione ed il periodo di rimborso sempre nei tempi stabiliti.

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SE UN RICHIEDENTE NON RIPAGA?

Come detto, qui non è presente la garanzia del buyback da parte della piattaforma, perciò per eventuali ritardi reiterati da parte di un richiedente l’investitore assisterà ai classici processi di recupero credito. Approfitto quindi in questa occasione per riassumere molto brevemente ai nuovi utenti cosa accade in questi casi.

Dapprima l’ufficio addetto di Lendsecured, in vece degli investitori coinvolti, effettuerà una serie di contatti con il debitore per tentare una soluzione concordata. Tale soluzione ha l’obiettivo iniziale di ritornare al piano di rimborso originale. Se ciò non risultasse possibile, l’obiettivo secondario è di programmare un nuovo piano di rientro che faccia comunque rientrare sia il capitale che i congrui interessi all’investitore. Nel caso in cui anche questi contatti non dessero esito soddisfacente, si passerà alla messa in stato di default del richiedente, passando alle vie giudiziarie. Qui il giudice verificherà l’insolvenza del debitore e se ancora non potrà pagare si passerà alla liquidazione dei suoi asset. Avere un collateral (cioè un’ipoteca) diretto sulla terra, su un’immobile, o su un raccolto, vuol dire che la liquidazione di esso sarà dedicata al rimborso dello specifico debito.

Ribadisco quindi di fare attenzione a tale collateral nella selezione del nostro investimento, e anche che non sia “condiviso” con altri debitori di altri progetti. Esso si rivelerà fondamentale nei recuperi di eventuali spiacevoli default. Inoltre consiglio di raccogliere informazioni sull’efficienza del team di recupero della piattaforma, che anch’esso svolge un ruolo determinante per i nostri interessi (vedere ad esempio la differenza fra quello di Estateguru, ottimo, rispetto a quello di Crowdestate, molto minore!).

Comunque, da quando io sto investendo in Lendsecured fino ad oggi (6 mesi), nessun progetto si è mai avvicinato a ritardi sostanziali; qualche sporadica rata in ritardo, prontamente recuperata. Spero tale situazione prosegua anche in futuro, ovviamente.

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MERCATO SECONDARIO

In Lendescured è prevista la possibilità di liquidare anticipatamente i prestiti in nostro possesso, mettendo in vendita nel mercato secondario parte o tutta la nostra quota in un determinato progetto. Tali vendite saranno liquidate quando un altro investitore acquisterà la nostra quota.

La vendita è possibile solo alla quota capitale di acquisto, quindi non si possono fare sovrapprezzi o sconti (e quindi no IVAFE a dichiarare). Non sono previste commissioni per la liquidazione. Inoltre, cosa non scontata, il periodo di messa in vendita genera interessi per il venditore (se la rata scade prima dello scambio, noi riceveremo gli interessi).

Per liquidare un nostro prestito, il processo è molto semplice: occorre andare nella sezione “Portfolio”, dove troveremo l’elenco dei nostri investimenti, e cliccare su “Sell” nel progetto che vogliamo vendere. Si aprirà la finestra sottostante, dove potremo decidere quale quota vendere e confermare:

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CONCLUSIONI

Come al solito, ecco infine i punti buoni e di miglioramento di Lendsecured che mi sento di segnalare a voi lettori, sulla base della mia esperienza:

PUNTI DI FORZA

  • Basso rapporto finanziamento/valore di beni in ipoteca.
  • Ottimo storico di rimborso dei progetti.
  • Pur concentrandosi nel settore agricolo, flessibilità di scelta e liquidabilità nel mercato secondario.

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Piattaforma ancora giovane e bassi volumi, anche se questi sono in crescita
  • Attenzione a capire bene le ipoteche, scegliete bene i progetti
  • Non è ora presente l’autoinvest

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Per chiudere, ricordo che tramite il blog di p2p-Italia è possibile iscriversi a Lendsecured ottenendo un bonus in conto dell’1% sull’investito per gli investimenti effettuati nei primi 180 giorni! Per approfittarne, iscrivetevi tramite il link qui di seguito:

Iscriviti a Lendsecured

Piattaforme alternative: