Investire con il P2P Lending | Cos’è – Come funziona – Come si guadagna

Una modalità d’investimento che sempre più sta prendendo piede nel mondo

Cos’è il p2p lending? Il Peer to Peer Lending (o appunto P2P Lending) è un investimento dove ciascun privato può finanziare direttamente altri privati od aziende, senza passare per il tramite delle istituzioni bancarie.

È una modalità di investimento che sta crescendo sempre più in Italia ed in Europa e che permette anche a persone con poca esperienza nel mondo degli affari di poter investire anche piccole somme di denaro direttamente a dei richiedenti prestito, così da potersi creare una rendita costante nel tempo.

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Definizione di Peer to Peer Lending

Il P2P lending può essere definito quindi come un prestito che un privato mette a disposizione ad un altro privato (prestito personale) o ad un’impresa per la realizzazione di un progetto (immobiliare o di altro business).

Tale finanziamento si caratterizza per il fatto di diminuire la presenza di intermediari fra chi desidera investire e chi cerca un finanziamento. È questo a portare un rendimento solitamente maggiore a chi sceglie di investire e, per chi cerca finanziamenti, un costo degli stessi inferiore ed una maggiore rapidità di concessione.

Il p2p lending, quando riguarda prestiti ad imprese, rientra nella categoria di asset del crowdfunding. È caratterizzato dal fatto che non si diventa titolari di una quota dell’azienda o di un determinato progetto, ma si diventa semplicemente creditori dello stesso. Il vantaggio è che il rimborso di un prestito a finanziatori è prioritaria rispetto al rimborso quote proprietarie (quindi meno rischio) e, di norma, la varianza del rendimento atteso è minore.

Negli ultimi anni, grazie allo sviluppo della tecnologia nel settore fintech, l’incontro fra domanda ed offerta di prestiti avviene in piattaforme online, che rendono possibile l’apertura di marketplace a questo scopo dedicati, dove giornalmente si connettono migliaia di utenti.

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La mia esperienza con il P2P Lending

Investo in p2p lending dal 2016 in maniera proficua. Ho iniziato con piccoli importi, per poter conoscere il più possibile questa tipologia di asset. È infatti possibile investire in singoli prestiti anche con cifra bassissime, a partire da 10 o 50€, a seconda dei casi.

Ho poi aumentato con il tempo la mia esposizione, pian piano, fino a raggiungere la quota che corrispondeva con i miei obiettivi.

È una forma di investimento che, da “nicchia”, sta trovando sempre più consensi negli investitori, anche italiani. Dai risultati pubblicati da studi dedicati, risulta che nel nostro paese dal 2017 ad oggi c’è stato un incremento annuo percentuale di tre cifre nei volumi di investimento nel p2p lending, con prospettive ulteriori di incremento ad una media del 30% annuale per i prossimi cinque anni.

Il p2p è un ottimo strumento nel portafoglio per perseguire l’accumulazione del capitale, sfruttando il principio dell’interesse composto. La cosa è resa possibile, oltre ai rendimenti nominali più alti rispetto ad altre categorie, anche grazie al principio del reinvestimento di interessi ricevuti periodicamente. Questa è una tipica forma di flusso di cassa in entrata del p2p lending, che permette di incrementare il proprio capitale in forma più che proporzionale nel tempo.

È una forma di investimento adatta per investitori che hanno la possibilità di sostenere qualche rischio in più rispetto ai tradizionali depositi vincolati, investimenti in titoli di stato o obbligazionari. L’obiettivo è chiaramente quello di ottenere un rendimento decisamente più elevato rispetto a questi assets.

Gran parte del “lavoro” dell’investitore avviene nel momento della selezione dell’investimento, attraverso la valutazione delle possibilità offerte in piattaforme online dedicate. Una volta poi effettuate le proprie scelte, l’investimento fornirà flussi di cassa automatici, in base ai risultati più o meno positivi dello stesso. Con il passare del tempo e una volta presa confidenza con lo strumento, è possibile investire cifre sempre maggiori e in un’ottica di lungo termine.

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Quali piattaforme online gestiscono il P2P Lending?

La possibilità di investire nel p2p lending è una novità abbastanza recente: per noi europei: mentre in USA e UK le piattaforme maggiori si sono sviluppate nei primi anni 2000, per vedere nascere le prime piattaforme “serie” nel resto d’Europa si è dovuto attendere la metà degli anni 2010.

Grande sviluppo in questo periodo si ha avuto nelle repubbliche baltiche, grazie a incentivi fiscali e di agevolazione operativa che le piattaforme hanno potuto sfruttare in quei paesi. Al giorno d’oggi, comunque si possono trovare molte realtà ormai consolidate anche nel nostro paese!

Nella sezione sulle Migliori piattaforme, troverai le piattaforme principali utilizzate sia da investitori professionisti, sia da coloro che sono agli inizi.

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Come funziona un investimento nella modalità p2p?

La struttura di base è abbastanza semplice.

Il primo passo per l’investitore è aprire un account personale in una piattaforma dedicata, fornendo le documentazioni richieste. Verrà quindi aperto un conto dedicato, che dovrà essere alimentato tramite un deposito per disporre del capitale d’investimento necessario a per poter operare.

Tali depositi iniziali sono a zero rischio, in quanto vengono detenuti in conti separati di istituti di pagamento regolamentati e, soprattutto, esterni alla gestione di chi gestisce la piattaforma.

Una alimentato il vostro conto di investimento, si potrà iniziare ad investire.

Nella piattaforma, a seconda della tipologia, l’investitore può trovare richiedenti o progetti di investimento in ricerca di capitale. Ciascun richiedente o progetto è tenuto ad informare a priori il potenziale investitore delle caratteristiche fondamentali affinché possa valutare razionalmente l’eventuale sottoscrizione.

Alcuni degli elementi più importanti che l’investitore deve conoscere prima di sottoscrivere un prestito:

Per l’investitore, è possibile realmente in pochi click finanziare un prestito. Esso sottoscriverà un contratto in automatico con il richiedente, che gli sarà messo a disposizione. Da qui in poi esso potrà monitorare l’andamento dell’operazione e i suoi sviluppi comodamente dal proprio computer o device. Basterà semplicemente collegarsi alla piattaforma per rimanere sempre aggiornato.

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Qual è il rendimento del P2P Lending?

La percentuale di ritorno lordo sull’investimento può oscillare dal 4% al 15%. Alcune piattaforme, in realtà, arrivano a garantire anche il 20%, 25% di ritorno dell’investimento su base annuale. Tuttavia, più è alto il ritorno sull’investimento, maggiori saranno i rischi.

Con un po’ di attenzione e scegliendo le piattaforme giuste, sarà possibile ottenere degli ottimi ritorni sull’investimento. Alcune piattaforme, infatti, oltre al ritorno sull’investimento offrono altresì delle coperture su di esso, il cosiddetto buyback. Tali coperture, quando presenti, sono vere e proprie “assicurazioni” a protezione delle cifre investite. Tali assicurazioni, al costo magari di un rendimento più basso riconosciuto, permettono di vedersi restituire il capitale (e in molti casi anche l’interesse accumulato) nei casi in cui il richiedente sia in ritardo o, peggio ancora, vada in default.

Tipi di p2p lending

Il p2p lending si suddivide in tre tipologie:

  • Prestiti a privati (p2p lending vero e proprio): una forma di investimento in tanti piccoli prestiti a privati, direttamente o attraverso l’intermediazione di gruppi finanziari. Qui spesso le finanziarie offrono all’investitore la copertura del buyback: si impegnano cioè a ripagare l’investitore se il richiedente non assolve il debito.
  • Prestiti ad aziende (business crowdlending): investimenti in aziende sottoforma di finanziamento. Tali aziende cercano fondi per sviluppare la propria attività. Questi prestiti offrono rendimenti più alti degli altri settori di p2p lending, ma sono anche più rischiosi, in quanto il rimborso è legato al successo e alla capacità finanziaria dell’azienda.
  • Prestiti per progetti immobiliari (crowdlending immobiliare): un investimento attraverso prestiti a società immobiliari che ricercano fondi per i loro progetti. Più stabile del business crowdlending vero e proprio (ci sono immobili come sottostanti a garanzia del prestito), ma con rendimenti nominali leggermente inferiori.

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Rischi del p2p lending

I rischi di un investimento in p2p lending si possono riassumere in:

  • Rischio default del richiedente
  • Rischio default dell’intermediario
  • Rischi del paese di investimento
  • Rischio di cambio normative
  • Rischio valuta
  • Rischio di liquidità nel mercato

Per descriverli meglio, qui ho scritto un interessante articolo che vi invito a leggere: Rischi del p2p lending

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P2P Lending e tassazione

La tassazione del p2p lending è una materia variegata, ma ormai chiarita. Per capire quale tassazione applicare ai rendimenti che riceviamo dobbiamo innanzitutto capire se la piattaforma dove investiamo ha le autorizzazioni per operare da sostituto di imposta definitivo oppure no.

Se sì, pagheremo il 26% di tasse sugli interessi, che ci verranno riconosciuti già al netto e non dovremo fare più nulla. Altrimenti, dovremo inserire il rendimento ottenuto nella nostra dichiarazione di redditi, al netto di eventuali trattenute applicate, e pagare la % del nostro scaglione IRPEF di riferimento.

Ho scritto un articolo che spiega più in dettaglio le varie questioni: La tassazione nel p2p lending

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Perché scegliere il P2P Lending per i propri investimenti

Riassumendo, i vantaggi di questa categoria di investimento sono, dopo una necessaria attenta selezione e valutazione, la possibilità di investire anche con pochi capitali, producendo flussi di cassa a cadenza costante, con elevati risparmi di tempo complessivi.

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